Oltre alla VIA negativa predisposta dalla Regione Lazio,
esiste anche una VIA negativa redatto dalla Provincia di Roma
La notizia ha dell’incredibile.
Marrazzo vuole costruire l’inceneritore di Albano nonostante l’opposizione delle popolazioni dei Castelli Romani, il voto contrario e unanime del Consiglio Comunale di Albano, due Valutazioni di Impatto Ambientale negative.
Crolla, quindi, miseramente la tesi sostenuta da “Cerroni & co.” per cui il VIA negativo rappresenta solo una macchinazione dell’Assessore Regionale Zaratti.
La VIA della Provincia di Roma è stata inviata dalla Vicepresidente della Provincia di Roma a Marrazzo in data 18 febbraio 2008.
Di seguito sono riportate le note più significative della VIA della Provincia di Roma.
“Per quanto riguarda l’ubicazione dell’impianto, quest’ultimo risulta interessare un’area così detta agricola di pregio in contraddizione con la normativa di settore che prevede l’ubicazione di tale impianto preferibilmente in aree industriali; come è logico che sia per un impianto che produce fra l’altro grandi quantità di vapore riutilizzabili proficuamente soprattutto in aree industriali dove il calore prodotto potrebbe proficuamente essere riutilizzato da impianti industriali vicini”.
“Le temperature raggiunte sono soprattutto conseguenti all’utilizzo di carbon coke per il quale lo studio di impatto non prevede misure di attenzione sia per quanto riguarda lo stoccaggio che il trattamento delle emissioni.
Infatti il coke per le sue caratteristiche intrinseche è dotato di un enorme potere calorico (circa 2-2,5 volte il potere calorico del CDR) e non può sfuggire ad albcuno che la produzione di energia appare essenzialmente legata all’uso del coke.
Ma tale materiale produce grandi quantità di polveri, invece stranamente assenti nelle emissioni del gassificatore proposto. Problemi analoghi riguardano l’anidride solforosa ed eventuali sostanze radioattive, tipiche del coke”.
“Per quanto riguarda l’utilizzo di acqua, … ne risulterebbe un consumo totale di 450 ton/giorno pari ad un emungimento continuo di alcuni litri/sec., in contrapposizione a quanto previsto dalle norme sulle aree critiche che vietano ogni possibile nuova captazione (l’area in questione è un’area critica).
D’altro canto è ben nota la carenza idrica della zona, dove le acque per uso idropotabile presentano numerosi problemi sia qualitativi che quantitativi. Recente è la vicenda del superamento di alcuni parametri quali l’arsenico ed il fluoro nei pozzi idropotabili di Cecchina oltre a enormi problemi di distribuzione dell’acqua nelle frazioni di Cecchina e Pavona”.
Leggi la VIA negativo della Regione Lazio
Leggi la VIA negativo della Provincia di Roma
Tweet
Nessun commento:
Posta un commento