Il 24 giugno 2008 Marrazzo presenta in Consiglio Regionale
il Piano rifiuti del signor Manlio Cerroni.
Molto si è detto e scritto sul tema dei rifiuti in questi giorni.
In particolare, si è detto che l’inceneritore di Albano è assolutamente necessario per non vedere nel Lazio le immagini di immondizia per le strade già viste in Campania.
Sulla Campania sappiamo ormai tutto: la regione è diventata la discarica illegale dei rifiuti speciali prodotti dal resto del Paese, soprattutto dei rifiuti speciali ed altamente pericolosi prodotti soprattutto nel Nord Italia.
Nel Lazio esiste una situazione unica al mondo: la gestione dei rifiuti è, di fatto, delegata ad un unico soggetto privato, il signor Manlio Cerroni.
La discarica di Malagrotta, la più grande del mondo, è di proprietà del signor Cerroni.
La discarica di Albano è di proprietà del signor Cerroni.
L’inceneritore di Malagrottà è di proprietà del signor Cerroni.
L’inceneritore di Albano viene proposto dal signor Cerroni.
In definitiva, la gestione dei rifiuti nel Lazio è di fatto MONOPOLIZZATA da un privato cittadino che incassa, ogni anno, dalle dissennate casse pubbliche centinaia di milioni di euro, a cui vanno sicuramente aggiunti gli enormi finanziamenti (altri centinaia di milioni di euro) derivanti dai CIP6 per gli inceneritori.
Le istituzioni pubbliche (lo Stato, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, i Comuni) sono impotenti (o consensienti) di fronte a questo sistema di potere instaurato dal signor Cerroni.
La presenza di questo monopolio nella gestione dei rifiuti rappresenta uno dei motivi, forse il principale, per cui la raccolta differenziata nel Lazio è a livelli minimi, come in Campania.
Mi manda Cerroni
Il Presidente della Regione Lazio, nonché Commissario straordinario per la gesione dei rifiuti, ha fatto di tutto per assecondare il signor Cerroni, calestando tutta la sua dignità.
Addirittura, alcuni giorni fa, è andato su Tele Cerroni (tradotto: “RomaUno”) per sostenere il piano dei rifiuti del signor Cerroni.
Marrazzo sta, molto probabilmente, preparando il suo futuro di ex-presidente della Regione Lazio con la nuova trasmissione “Mi manda Cerroni”.
Le ragioni del SI
Per non apparire un blog di parte, riportiamo anche alcune affermazioni che sintetizzano le ragioni del si all’inceneritore di Albano:
“Eppure c'è chi, non dentro ai palazzi o alle sedi dei partiti, ma nelle case, nelle piazze delle nostre città, di questi Castelli Romani che hanno visto il meglio e il peggio di Roma, non pare affatto contento e anzi teme che la costruzione di un termovalorizzatore, o come alcuni preferiscono chiamarlo inceneritore, sia una sciagura per il territorio che ama e in cui vive.
Una paura che, bisogna dirlo, nasce dalla campagna imponente messa in piedi e alimentata col fuoco dell'ideologia da frange politiche e sociali che dicono di volersi curare dell'ambiente e della salute pubblica, ma che poi preferirebbero vedere il mondo e casa propria marcire, annegare dentro a un mare di rifiuti piuttosto che darla vinta alla tecnologia mammona, al diavolo della ricerca e dell'umanità evoluta, intelligente, che per fortuna oltre ai disastri, tanti, ha
prodotto pure benessere e condizioni di vita migliori”.
Commentiamo le affermazioni dei sostenitori del SI con le seguenti considerazioni:
1) Il termine termovalorizzatore è usato solo in Italia, nella Comunità Europea un inceneritore è chiamato con il suo vero nome: inceneritore!!!
2) Non abbiamo visto nessuna campagna imponente contro gli inceneritori: i comitati e le associazioni contro i nuovi ecomostri non possiedono televisioni (tutte schierate con gli inceneritori), non possiedono giornali nazionali e locali (tutti schierati con gli inceneritori), ma utilizzano solo Internet (siti, blog, mailing list, ecc.). Internet non può essere fermato, non può essere controllato e, soprattutto, non può essere comprato. In questo contesto è vero, è in atto una campagna potente di controinformazione contro gli inceneritori di Cerroni & co.
3) Le cosiddette frange sociali e politiche alimentate col fuoco dell’ideologia altro non sono che il WWF, Greanpeace, le associazioni ambientaliste e i centri sociali dei Castelli Romani, i comitati dei cittadini di Pavona, di Via Massimetta, di Santa Palomba e di Palazzo Morgana. Di ideologia ne abbiamo vista ben poca. L’elemento politico che accomuna realtà e comitati tanto diversi è la difesa dell’ambiente e del territorio dalle speculazioni dei poteri forti. In definitiva, la difesa del territorio e della sua identità culturale. In sintesi, gli argomenti “ideologici” con cui la Lega Nord ha stravinto le ultime elezioni politiche.
4) Sui benefici della tecnologia sarei leggermente più cauto: per anni abbiamo accolto a Pavona i bambini di Chernobil!!!
L’esempio della Germania
Sempre i sostenitori del SI ci avevano detto che la Germania era da prendere ad esempio, in quanto i rifiuti provenienti dalla Campania venivano inceneriti.
Invece, abbiamo scoperto che la maggior parte dei rifiuti della Regione Campania vengono trattati in Sassonia nell’impianto di trattamento dei rifiuti meccanico-biologico (“TMB”), ottimo esempio di chiusura del ciclo dei rifiuti da adottare anche nel Lazio in alternativa agli inceneritori.
Cosa farà oggi la Sinistra Arcobaleno?
Importanti esponenti della Sinistra Arcobaleno hanno ripetutamente affermato la contrarietà all’inceneritore di Albano e hanno minacciato di aprire, su questo tema, la crisi della maggioranza nella Regione Lazio.
Cosa farà oggi la Sinistra Arcobaleno sul piano rifiuti del signor Cerroni?
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