martedì 21 gennaio 2014

I conti truccati della discarica di Albano: il mistero dei fondi post-mortem

Nei bilanci della discarica di Albano il signor Cerroni non ha mai accantonato i fondi per la gestione post-mortem, stimati in 10 milioni di euro 
 
In un Paese normale, le istituzioni dovrebbero lavorare per far rispettare le regole e le leggi, soprattutto quelle in difesa della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Da sempre di fronte al signor Cerroni le istituzioni si inginocchiano, le regole vengono ossequiosamente accantonate e le leggi scandalosamente calpestate.
L’indagine che sta portando avanti la Procura di Roma contro Cerroni e i suoi 21 boys è molto coraggiosa, ma ha trascurato aspetti importantissimi su cui è il caso di soffermarci.
 
In questo articolo affronteremo il tema dei fondi post-mortem che misteriosamente sono assenti dai bilanci della Pontina Ambiente, la società del signor Cerroni che gestisce la discarica di Albano.
 
Il punto debole del sistema Cerroni è rappresentato proprio dalla tenuta della contabilità (in fondo anche Al Capone fu arrestato per evasione fiscale).
 
Infatti, nella conversazione registrata dal NOE tra l’inquisito Rando, il braccio destro di Cerroni, e l’inquisito Sicignano, dipendente della Pontina Ambiente, di fronte al rischio di una verifica ispettiva l’inquisito Rando esclama: “Si! Finchè sono questioni tecniche che non siano questioni economiche .....eh...”.
 
Conversazione registrata al progressivo 1772 del RIT 292/10  
RANDO Francesco: pronto?
Pino SICIGNANO: ingegnere sono Pino....
RANDO Francesco: buongiorno Pino...mi dica...
Pino SICIGNANO: abbiamo NOE ....
RANDO Francesco: eh!....
Pino SICIGNANO: ehm...il perito di parte della procura....
RANDO Francesco: eh...cosa vogliono?
Pino SICIGNANO: ma....il direttore tecnico per fare un giro ed avere delle delucidazioni....io ho chiamato l'ingegnere ZAGAROLI....
RANDO Francesco: si! finchè sono questioni tecniche che non siano questioni economiche .....eh...
Pino SICIGNANO: no! vogliono fare un giro dentro l'impianto ...perciò...una questione tecnica che economica...diciamo...
RANDO Francesco: si...va bene....
Pino SICIGNANO: ho detto venti minuti....ho chiamato ZAGAROLI....venti minuti sta quà....insomma....
RANDO Francesco: Senti... questo perito come si chiama? non si sa?
Pino SICIGNANO: e....non è....no! perchè me lo ha presentato il NOE...dice...questo è il perito.....
RANDO Francesco: ma il Noe....chi è il Noe? ...
Pino SICIGNANO: gli ultimi due ragazzi che sono
 
E’ fondamentale, quindi, analizzare in modo accurato i bilanci delle società del signor Cerroni per suggerire alla Procura della Repubblica alcuni filoni d’inchiesta.
 
La discarica rappresenta il sistema di smaltimento dei rifiuti più economico nel breve periodo ma largamente più inquinante sia per l'atmosfera, a causa dell'emissione di gas, sia per il terreno, in quanto determina una rilevante produzione di percolato, sia per le generazioni future, in quanto le discariche necessitano di una gestione e una manutenzione ben oltre la fine della loro vita utile.
 
Quando la discarica non viene più utilizzata per lo smaltimento di rifiuti, comincia la gestione post-operativa (detta anche gestione post-mortem). In questa fase il gestore della discarica svolge le attività necessarie per mantenere i requisiti di sicurezza ambientale così come richiesto dalla normativa vigente (decreto legislativo 36/2003): mantenimento in efficienza delle reti, delle apparecchiature, degli impianti e dei presidi, controlli per garantire la sicurezza dell'impianto nel suo complesso, monitoraggio e sorveglianza degli aspetti ambientali correlati all'impianto.
I fondi post-mortem sono, quindi, dei fondi costituiti per oneri futuri di ripristino che comprendono anche i costi della gestione post-operativa fino alla completa riconversione a verde delle aree interessate.
 
Al fine dell’integrale costituzione economico-finanziaria del fondo per il ripristino ambientale e per la gestione trentennale post-esercizio (cosiddetto “fondo post-mortem”), fondo che il decreto legislativo 36/2003 impone obbligatoriamente di accantonare durante il periodo di gestione operativa, attraverso i ricavi della gestione (smaltimento rifiuti).
 
Tale obbligo è stabilito dall’articolo 10 dalla Direttiva Discariche 99/31 della Comunità Europea (la stessa direttiva che, non rispettata per l'obbligo di pretrattamento dei rifiuti, ha determinato la procedura di infrazione alla Repubblica Italiana sulla discarica di Malagrotta). 
 
Nell'ordinamento nazionale, tale obbligo è stata recepito e incluso all'articolo 8 del decreto legislativo 36/2003, che alla lettera m) richiede che la domanda di autorizzazione contenga, tra le altre cose, il Piano Finanziario che deve prevedere una tariffa inclusiva degli accantonamenti per la gestione post-operativa per un periodo di almeno 30 anni.
 
Dunque la tariffa applicata è inclusiva di tali accantonamenti, che devono essere riportati in bilancio e devono andare a costituire un fondo di accantonamento dedicato alla gestione post-mortem della discarica. 
 
Nel Conto Economico dei bilanci del triennio 2009-2011 della Pontina Ambiente Srl, la società del signor Cerroni che gestisce la discarica di Albano, non c’è traccia alcuna di questi accantonamenti previsti per legge (gli importi degli accantonamenti sono pari a zero).
 
Nello Stato Patrimoniale dei bilanci del triennio 2009-2011 della Pontina Ambiente Srl, la società del signor Cerroni che gestisce la discarica di Albano, non c’è alcuna traccia alcuna del fondo di accantonamento previsto per legge.
 
Considerando che la discarica di Albano è in funzione da oltre 30 anni e che la Regione Emilia Romagna stima tali accantonamenti nell’ordine del 16% dei ricavi conseguiti, ci saremmo attesi dall’entrata in vigore della legge (il 2003) la presenza di un fondo accantonato di oltre 10 milioni di euro.
 
Infatti, nella conversazione registrata dal NOE tra Francesco Zadotti, un personaggio storicamente collegato al signor Cerroni, e l’inquisita Italia Magnante, consigliere di amministrazione della Pontina Ambiente, viene spiegato che la tariffa applicata contiene anche la quota dei fondi post-mortem: la tariffa è 114...dentro i 114 stanno gli oneri post-dismissione...82 euro sono per il servizio”.
 
Rit. 329/10 – progr. 1435 del 21/01/2011 ore 09,56  
Alessandro ZADOTTI: allora...secondo me...quei 18 euro che noi incassiamo per il CDR, che stanno..per capirci...dentro la tariffa.....la tariffa è 114...dentro i 114 stanno gli oneri post-dismissione...eccetera.....
Italia MAGNANTE : c'è di tutto....
Alessandro ZADOTTI: c'è di tutto....82 euro sono per il servizio, cioè praticamente sarebbero gli onorari....
Italia MAGNANTE : certo....
Alessandro ZADOTTI: per capirci.....di questi 82 euro...a formare questi 82 euro, 18 euro sono quello che noi prenderemmo per il CDR....perchè diciamo che è il 29%....
 
Di fronte a queste gravissime e macroscopiche irregolarità, quali azioni di controllo sono state effettuate dalle istituzioni (Comune, Provincia, Regione, Ministero dell’Ambiente, Procura della Repubblica, NOE)?
 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Per diffusione.

http://www.eur.roma.it/il-quartiere/news/le-altre-news/articolo/i-conti-truccati-della-discarica-di-albano-spariti-i-fondi-post-mortem.html?no_cache=1

Ciao,
Paolo

Felice ha detto...

Per Noi di Scarpino - Genova i MILIONI di € "accantonati" per il "post mortem" della famigerata discarica DOVEREBBERO essere più di 60!!!!!
Pare che non ci siano più sostituiti da una "copertura assicurativa" mi domando:
e se l' assicurazione fallisse?

http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/.../lo-scandalo...

Felice ha detto...

Amiu S.P.A. ci racconta che i 60 milioni di € ...e più, sono coperti da una "garanzia assicurativa" .... alcune domande sorgono spontanee:
Dove sono i CONTANTI?
Quanti sono esattamente a oggi i MILIONI di € "accantonati"?
...e se l'assicurazione fallisse?
Queste sono le interpellanze da presentare SUBITO in "sala rossa"....per la VERGOGNA.