Nei bilanci della discarica di Albano il signor Cerroni non ha mai
accantonato i fondi per la gestione post-mortem, stimati in 10 milioni di euro
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In un Paese normale,
le istituzioni dovrebbero lavorare per far rispettare le regole e le leggi,
soprattutto quelle in difesa della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Da sempre di fronte al
signor Cerroni le istituzioni si inginocchiano, le regole vengono
ossequiosamente accantonate e le leggi scandalosamente calpestate.
L’indagine che sta
portando avanti la Procura di Roma contro Cerroni e i suoi 21 boys è molto
coraggiosa, ma ha trascurato aspetti importantissimi su cui è il caso di soffermarci.
In questo articolo
affronteremo il tema dei fondi post-mortem che misteriosamente sono assenti dai
bilanci della Pontina Ambiente, la società del signor Cerroni che gestisce la
discarica di Albano.
Il punto debole del
sistema Cerroni è rappresentato proprio dalla tenuta della contabilità (in
fondo anche Al Capone fu arrestato per evasione fiscale).
Infatti, nella
conversazione registrata dal NOE tra l’inquisito Rando, il braccio destro di
Cerroni, e l’inquisito Sicignano, dipendente della Pontina Ambiente, di fronte
al rischio di una verifica ispettiva l’inquisito Rando esclama: “Si! Finchè sono questioni tecniche che non
siano questioni economiche .....eh...”.
Conversazione registrata al
progressivo 1772 del RIT 292/10
RANDO Francesco: pronto?
Pino SICIGNANO: ingegnere sono Pino....
RANDO Francesco: buongiorno Pino...mi dica...
Pino SICIGNANO: abbiamo NOE
....
RANDO Francesco: eh!....
Pino SICIGNANO: ehm...il
perito di parte della procura....
RANDO Francesco: eh...cosa
vogliono?
Pino SICIGNANO: ma....il
direttore tecnico per fare un giro ed avere delle delucidazioni....io ho
chiamato l'ingegnere ZAGAROLI....
RANDO Francesco: si! finchè
sono questioni tecniche che non siano questioni economiche .....eh...
Pino SICIGNANO: no! vogliono
fare un giro dentro l'impianto ...perciò...una questione tecnica che
economica...diciamo...
RANDO Francesco: si...va
bene....
Pino SICIGNANO: ho detto venti
minuti....ho chiamato ZAGAROLI....venti minuti sta quà....insomma....
RANDO Francesco: Senti... questo
perito come si chiama? non si sa?
Pino SICIGNANO: e....non
è....no! perchè me lo ha presentato il NOE...dice...questo è il perito.....
RANDO Francesco: ma il
Noe....chi è il Noe? ...
Pino SICIGNANO: gli ultimi due
ragazzi che sono
E’ fondamentale,
quindi, analizzare in modo accurato i bilanci delle società del signor Cerroni
per suggerire alla Procura della Repubblica alcuni filoni d’inchiesta.
La discarica rappresenta il sistema di smaltimento dei rifiuti più economico
nel breve periodo ma largamente più inquinante sia per l'atmosfera, a
causa dell'emissione di gas, sia per il terreno, in quanto determina una
rilevante produzione di percolato, sia per le generazioni future, in
quanto le discariche necessitano di una gestione e una manutenzione ben oltre
la fine della loro vita utile.
Quando la discarica
non viene più utilizzata per lo smaltimento di rifiuti, comincia la gestione
post-operativa (detta anche gestione post-mortem). In questa fase il
gestore della discarica svolge le attività necessarie per mantenere i requisiti
di sicurezza ambientale così come richiesto dalla normativa vigente (decreto
legislativo 36/2003): mantenimento in efficienza delle reti, delle
apparecchiature, degli impianti e dei presidi, controlli per garantire la
sicurezza dell'impianto nel suo complesso, monitoraggio e sorveglianza degli
aspetti ambientali correlati all'impianto.
I fondi post-mortem
sono, quindi, dei fondi costituiti per oneri futuri di ripristino che
comprendono anche i costi della gestione post-operativa fino alla completa
riconversione a verde delle aree interessate.
Al fine dell’integrale
costituzione economico-finanziaria del fondo per il ripristino ambientale e per
la gestione trentennale post-esercizio (cosiddetto “fondo post-mortem”), fondo
che il decreto legislativo 36/2003 impone obbligatoriamente di accantonare
durante il periodo di gestione operativa, attraverso i ricavi della gestione
(smaltimento rifiuti).
Tale obbligo è
stabilito dall’articolo 10 dalla Direttiva Discariche 99/31 della Comunità
Europea (la stessa direttiva che, non rispettata per l'obbligo di
pretrattamento dei rifiuti, ha determinato la procedura di infrazione alla
Repubblica Italiana sulla discarica di Malagrotta).
Nell'ordinamento
nazionale, tale obbligo è stata recepito e incluso all'articolo 8 del decreto
legislativo 36/2003, che alla lettera m) richiede che la domanda di
autorizzazione contenga, tra le altre cose, il Piano Finanziario che deve
prevedere una tariffa inclusiva degli accantonamenti per la gestione
post-operativa per un periodo di almeno 30 anni.
Dunque la tariffa
applicata è inclusiva di tali accantonamenti, che devono essere riportati in
bilancio e devono andare a costituire un fondo di accantonamento dedicato alla
gestione post-mortem della discarica.
Nel Conto Economico
dei bilanci del triennio 2009-2011 della Pontina Ambiente Srl, la società del
signor Cerroni che gestisce la discarica di Albano, non c’è traccia alcuna di
questi accantonamenti previsti per legge (gli importi degli accantonamenti sono
pari a zero).
Nello Stato
Patrimoniale dei bilanci del triennio 2009-2011 della Pontina Ambiente Srl, la
società del signor Cerroni che gestisce la discarica di Albano, non c’è alcuna
traccia alcuna del fondo di accantonamento previsto per legge.
Considerando che la
discarica di Albano è in funzione da oltre 30 anni e che la Regione Emilia
Romagna stima tali accantonamenti nell’ordine del 16% dei ricavi conseguiti, ci
saremmo attesi dall’entrata in vigore della legge (il 2003) la presenza di un
fondo accantonato di oltre 10 milioni di euro.
Infatti, nella
conversazione registrata dal NOE tra Francesco Zadotti, un personaggio
storicamente collegato al signor Cerroni, e l’inquisita Italia Magnante, consigliere
di amministrazione della Pontina Ambiente, viene spiegato che la tariffa
applicata contiene anche la quota dei fondi post-mortem: “la tariffa è 114...dentro i 114 stanno gli oneri post-dismissione...82 euro
sono per il servizio”.
Rit. 329/10 – progr. 1435
del 21/01/2011 ore 09,56
Alessandro ZADOTTI: allora...secondo me...quei 18
euro che noi incassiamo per il CDR, che stanno..per capirci...dentro la
tariffa.....la tariffa è 114...dentro i 114 stanno gli oneri
post-dismissione...eccetera.....
Italia MAGNANTE : c'è di tutto....
Alessandro ZADOTTI: c'è di tutto....82 euro sono
per il servizio, cioè praticamente sarebbero gli onorari....
Italia MAGNANTE : certo....
Alessandro ZADOTTI: per capirci.....di questi 82
euro...a formare questi 82 euro, 18 euro sono quello che noi prenderemmo per il
CDR....perchè diciamo che è il 29%....
Di fronte a queste
gravissime e macroscopiche irregolarità, quali azioni di controllo sono state
effettuate dalle istituzioni (Comune, Provincia, Regione, Ministero dell’Ambiente,
Procura della Repubblica, NOE)?
3 commenti:
Per diffusione.
http://www.eur.roma.it/il-quartiere/news/le-altre-news/articolo/i-conti-truccati-della-discarica-di-albano-spariti-i-fondi-post-mortem.html?no_cache=1
Ciao,
Paolo
Per Noi di Scarpino - Genova i MILIONI di € "accantonati" per il "post mortem" della famigerata discarica DOVEREBBERO essere più di 60!!!!!
Pare che non ci siano più sostituiti da una "copertura assicurativa" mi domando:
e se l' assicurazione fallisse?
http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/.../lo-scandalo...
Amiu S.P.A. ci racconta che i 60 milioni di € ...e più, sono coperti da una "garanzia assicurativa" .... alcune domande sorgono spontanee:
Dove sono i CONTANTI?
Quanti sono esattamente a oggi i MILIONI di € "accantonati"?
...e se l'assicurazione fallisse?
Queste sono le interpellanze da presentare SUBITO in "sala rossa"....per la VERGOGNA.
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