sabato 27 settembre 2008

SI ALLARGA LO SCANDALO DEI DATI TRUCCATI DEGLI INCENERITORI

da AMBIENTEFUTURO NEWS
25 SETTEMBRE 08
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SI ALLARGA LO SCANDALO VEOLIA- TERMOMECCANICA.

DOPO PIETRASANTA (LUCCA) ANCHE A VERCELLI LA MAGISTRATURA APRE UN'INDAGINE SUI DATI TRUCCATI DELL'INCENERITORE


Si "tinge di giallo" il caso di Pietrasanta innescato oltre che dalla fuoriuscita di diossina anche da una lettera anonima che denunciava la manipolazione dei dati (in particolare per il monossido di carbonio e per il carbonio organico totale) da parte del gestore.

A questo punto VEOLIA che da un anno ha rilevato tutti gli impianti di TERMOMECCANICA (Taranto, Gioia Tauro, Vercelli, Pietrasanta) e che, a nostro avviso, "difficilmente poteva non sapere" HA FATTO UN ESPOSTO ALLA MAGISTRATURA (a Pietrasanta esisteva già un fascicolo aperto sull'inceneritore dopo lo sforamento delle diossine nel febbraio scorso).

Copione simile (anzi praticamente uguale a VERCELLI).

Veolia denuncia e chiede i danni a Termomeccanica (che strano, la sede nazionale di queste due aziende si trova nello stesso palazzo di LA SPEZIA) con la quale fino ad oggi sembrava "culo e camicia".

Al di là degli aspetti del "giallo" su cui è la magistratura che dovrà pronunciarsi, di "nero su bianco" c'è l'assoluta incapacità delle amministrazioni pubbliche nel garantire ai cittadini il benché minimo controllo su ciò che è uscito da questi inceneritori.

In buona pace della tutela sanitaria e della trasparenza.

venerdì 26 settembre 2008

Paul Connett denuncia i crimini contro l'ambiente commessi dal signor Cerroni

Ottima riuscita dell'assemblea pubblica con Paul Connett a Pavona.

La sala del centro anziani era gremita, soprattutto da giovani e giovanissimi.

Paul Connett è riuscito ad affascinare il pubblico, spiegando che è "STUPIDO" scegliere la strada dell'incenerimento dei rifiuti e affermando che bisogna battersi per la raccolta differenziata.

Paul Connett ha denunciato i crimini contro l'ambiente commessi dal signor Cerroni.





Un sincero ringraziamento al Prof. Paul Connett per l'eccezionale contributo.

Vedi tutta la presentazione.

mercoledì 24 settembre 2008

Nove domande a Paul Connett

Giovedì 25 settembre 2008 alle ore 20, il Prof. Paul CONNETT della S.Lawrence University di NEW YORK terrà una conferenza a Pavona, nella sala del centro anziani (Via Roma 1).

Abbiamo preparato nove domande per il Paul Connett.

Domanda n. 1
Esiste nel mondo un’altra capitale in cui la gestione dei rifiuti è nelle mani di un privato cittadino (il signor Cerroni) che possiede la discarica più grande del mondo (Malagrotta) e vuole costruire il più grande inceneritore del mondo (Albano)?

Domanda n. 2
Esiste nel mondo un personaggio come il signor Cerroni che ha costruito sui rifiuti un’immensa holding affaristica: 51 società con un fatturato annuo di 800 milioni di euro?

Domanda n. 3
La Cerroni SPA supera, per fatturato, la Bulgari SPA. Per caso, la monnezza è diventata oro?

Domanda n. 4
Esiste un altro paese nel mondo disposto a regalare 550 milioni di euro ad un personaggio come il signor Cerroni per costruire due inceneritori (Malagrotta e Albano) tecnologia “thermoselect” già miseramente fallita in Germania?

Domanda n. 5
Esiste un altro paese nel mondo dove tali operazioni da 550 milioni di euro sono condotte a “trattativa privata”?

Domanda n. 6
L’inceneritore più grande del mondo può essere localizzato ad Albano, un’area con una grave carenza idrica?

Domanda n. 7
L’inceneritore di Karlusche in Germania, tecnologia “termoselect”, scaricava 120.000 metri cubi di acque nel fiume Reno in un anno. Dove scaricherà le acque l’inceneritore di Albano?

Domanda n. 8
Quali saranno gli effetti dell’inceneritore di Albano sull’aria, sull’acqua, sul terreno, sulle colture, sulla vita delle persone dei Castelli Romani?

Domanda n. 9
Quali sono le possibili alternative all’inceneritore?

Avete altre domande?
Potete inviare i commenti a Paul CONNETT.

domenica 14 settembre 2008

Esposti alla Procura e manifestazioni di piazza

da Castelli Oggi
di Emanuele Romaggioli

Continua così la protesta contro l’inceneritore di Albano, con una battaglia civica "senza se e senza ma".

Una linea dura ed intransigente rilanciata ieri a Palazzo Savelli, teatro di una nuova assemblea del popolo anti-inceneritore. L’aula consiliare si è trasformata in un quartier generale della protesta, guidata dal coordinamento contro l’eco-mostro.

A riassumere gli ultimi "step" della querelle è stato il segretario dei Verdi di Albano Claudio Fiorani.

"Il senso di questa giornata è quello di fare il punto della situazione e lanciare nuove iniziative, – spiega Fiorani - allo stato delle cose la Via negativa (valutazione di impatto ambientale ndr) è a tutti gli effetti tornata efficace, dopo la sospensione di 60 giorni decisa per consentire al consorzio Co.e.ma. di presentare le controdeduzioni".

Il progetto del Coema (formato dalla santa alleanza Pontina Ambiente-Ama-Acea) è stato bocciato dagli uffici della Regione per "l’incompatibilità dell’impianto con la grave situazione idrogeologica del territorio – ricorda Fiorani - seriamente compromessa. A ciò si aggiunge il fabbisogno idrico dell’inceneritore, stimato in 42 metri cubi l’ora e il forte inquinamento dell’aria già presente sul territorio".

I riflettori rimangono accesi anche sulla discarica di Roncigliano.

Il coordinamento presenterà un esposto alla Procura della Repubblica.

"I residenti – conclude Fiorani – ci hanno più volte segnalato la riapertura di alcuni invasi ufficialmente chiusi. Solleciteremo la Procura a effettuare dei controlli per valutare la conformità delle procedure che si stanno compiendo alla discarica".

Danilo Ballanti, invece, lancia l’idea di "un referendum consultivo ad Albano per chiamare in causa i cittadini. E’ ora di ristabilire la democrazia – tuona il membro del coordinamento civico – non è possibile che si continui a parlare di inceneritore quando ci sono valutazioni ambientali negative e determinazioni contrarie di tre comuni".

Tra i relatori dell’assemblea anche Amadio del comitato AmbienteSalute di Cancelliera.

Il prossimo appuntamento è a metà ottobre per un grande corteo ad Albano.

giovedì 11 settembre 2008

Il signor Cerroni svela il suo sogno: spargere le scorie sulle strade della Capitale

Il signor Cerroni è costretto ad uscire dall’ombra e a scendere in campo direttamente per difendere i propri interessi.

Negli ultimi mesi, infatti, i Cerroni Boys hanno fatto dei veri e propri disastri in termini di comunicazione:
  • Marrazzo (il Presidente della Regione Lazio) ha confessato di andarlo a trovare di nascosto e “a fari spenti”;
  • Mattei (il Sindaco di Albano) di notte dice di si, mentre di giorno dice di no;
  • Robilotta (il fedelissimo Consigliere Regionale), sull’orlo di una crisi di nervi, ha attaccato la stampa locale;
  • Togni (il Capo del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma) ha rivelato ai comitati locali che la discarica di Malagrotta verrà innalzata di altri 10 metri e sarà in funzione per ulteriori 15 anni.

I politici di oggi non sono più come quelli di una volta e il signor Cerroni è stato, quindi, costretto a rilasciare un’intervista, addirittura “in esclusiva”, a “Il Sole 24 Ore” del 10 settembre 2008; come imprenditore della monnezza e degli inceneritori (vedi l’articolo La miniera d’oro dei rifiuti di Cerroni batte la Bulgari SPA) non poteva che scegliere il giornale della Mercegaglia.

Nell’intervista il signor Cerroni confessa che “i gassificatori (ossia i termovalorizzatori di ultima generazione) sono il business più recente” (ndr: il signor Cerroni incasserà dallo stato italiano 150 milioni di euro per l’inceneritore di Malagrotta e 400 milioni di euro per l’inceneritore di Albano).

L’ultima generazione di inceneritori del signor Cerroni è talmente sicura che Luciano Piacenti, direttore dell'area "Ambiente ed energia" dell'Acea, possibile partner del signor Cerroni per il pericoloso impianto di Albano, in un’intervista rilasciata a “La Repubblica” pochi mesi fa dichiarava che gli inceneritori «sono soggetti anche a fermi non programmabili, come rotture delle linee per eventi fortuiti».

In effetti, anche il gassificatore di Karlsruhe in Germania, stessa tecnologia di quello di Malagrotta e di quello proposto per Albano, ha avuto gravi problemi operativi, quali:

  • superamento delle emissioni ammissibili di acido cloridrico, polveri, ossidi di azoto e carbone organico totale;
  • perdita di gas tossico,
  • un’esplosione,
  • rotture del refrattario della camera di combustione;
  • perdite di acque contaminate.

Nell’intervista, il signor Cerroni svela il suo sogno: spargere le scorie dell’inceneritore, considerate da tutti rifiuti tossici e nocivi, sulle strade della Capitale e della Regione, come “sottofondo stradale”.

In questo modo tutti i cittadini di Roma e del Lazio potranno godere dei benefici, in termini di salute, derivanti dall’inceneritore di Malagrotta.

Sull’anomala gestione dei rifiuti nel Lazio sta anche indagando la Corte dei Conti che, nella relazione “La gestione dell’emergenza rifiuti effettuata dai Commissari straordinari del Governo”, con riferimento all’inceneritore di Malagrotta riporta la seguente denuncia:
«Suscita notevoli perplessità e preoccupazione, per la palese violazione delle direttive comunitarie e nazionali sulla concorrenza, che “per l’impianto di gassificazione di Malagrotta sarebbero intervenuti atti amministrativi di assegnazione dei lavori di costruzione e di esercizio nell’ambito di una non meglio chiarita procedura di affidamento diretto(Nota del Dipartimento della protezione civile DPC/CG 61223 del 30/11/2006. Lo stesso Dipartimento afferma di non aver mai ricevuto risposta da parte del Commissario delegato sulla vicenda, nonostante i ripetuti solleciti)».

Sempre la Corte dei Conti ci spiega cosa ha significato la finta emergenza e la gestione straordinaria nel Lazio: «risulta evidente che l’emergenza è stata disposta unicamente allo scopo di determinare la sospensione dell’applicazione delle normative di settore, limitare gli obblighi di concertazione ed il principio di ripartizione delle competenze».

In definitiva, in questi anni nella Regione Lazio si è determinata una vera e propria sospensione delle regole democratiche e una palese e continua violazione delle norme nazionali e comunitarie.

Questa è la situazione indecente in cui il signor Cerroni ha potuto costruire il suo monopolio sulla gestione dei rifiuti nel Lazio.

L’unica cosa che il signor Cerroni non riesce a comprare è il consenso delle popolazioni, nonostante l’imponente e la martellante campagna comunicativa.

In particolare, il signor Cerroni non aveva previsto la forte e massiccia opposizione delle popolazioni dei Castelli Romani all’impianto di Albano.

La battaglia continuerà anche nei prossimi mesi.

Per difendere il nostro territorio, l’ambiente e la salute dei cittadini,
per combattere le situazione di illegalità e di sospensione delle regole democratiche
il coordinamento contro l’inceneritore di Albano ha convocato
un’ASSEMBLEA GENERALE per sabato 13 settembre 2008 alle ore 17,30 presso la sala del Consiglio Comunale di Albano e … preparatevi per la grande manifestazione del mese di ottobre ad Albano.