mercoledì 28 maggio 2008

Gli inceneritori producono diossina

Dal Venerdì (La Repubblica)



La Germania ricicla i rifiuti della Campania!!!

Secondo l’agenzia Ansa, i rifiuti campani portati in Germania non vengono bruciati nei termovalorizzatori tedeschi, ma vengono riciclati per ricavarne materie prime secondarie e composti organici che verranno venduti all´industria.
Così ha riferito una portavoce del Ministero dell´Ambiente della Sassonia, sottolineando che niente è finito in discarica

«Questi rifiuti non sono stati bruciati» negli inceneritori. La portavoce ha spiegato che sono stati separati i rifiuti organici da quelli solidi, che diventeranno poi materie prime secondarie (plastica, metallo, etc.).

Il paradosso è che l’Italia è al terzo posto, con 2,01 milioni di tonnellate, della graduatoria degli acquirenti di materie prime secondarie.

L’incredibile notizia è confermata anche dal giornale tedesco “Spiegel”.
Lo “Spiegel” scrive che i rifiuti trasportati con i convogli provenienti dalla Campania finiscono nella discarica di Croebern, alle porte di Lipsia, dove nel 2005 è entrato in servizio il più grande impianto tedesco per il riciclaggio biomeccanico delle immondizie.

Lo "Spiegel" sottolinea, infine, che gli arrivi di rifiuti dalla Campania contribuiscono a far girare a pieno ritmo il gigantesco impianto.

domenica 25 maggio 2008

Sugli inceneritori … quello che la Marcegaglia non dice!!!

La politica degli inceneritori in Italia è frutto di una vecchia politica corporativa, tesa al mantenimento dei privilegi dei pochi proprietari degli inceneritori (Marcegaglia, Cerroni & co.).

L’Italia è l’unico Paese europeo che finanzia gli inceneritori con miliardi di euro con i fondi dei CIP6 (ad esempio, per l’inceneritore di Albano è previsto un finanziamento di 400 milioni di euro in 8 anni).

I CIP6, inizialmente ideati per finanziare le fonti energetiche alternative, vengono oggi prevalentemente utilizzati per sostenere la politica degli inceneritori (termovalorizzatori come direbbero lor signori).

Tutte le famiglie italiane, le piccole e medie imprese devono pagano sulla bolletta un “tassa”, un “pizzo” che viene destinato al mantenimento dei privilegi dei pochi proprietari di inceneritori (Marcegaglia, Cerroni & co.).

Le nostre imprese sono oberate, quindi, dal costo aggiuntivo dei CIP6, un costo che le altre imprese in Europa e nel mondo non hanno.

L’energia in Italia costa di più per colpa degli inceneritori e il paese è meno competitivo.

L’apertura alla concorrenza e all’integrazione internazionale, che devono essere affrontate a viso aperto, rinunciando alle protezioni”, come direbbe la Marcegaglia, vale per tutti (Alitalia, comparto manifatturiero del tessile-abbigliamento-calzature, sistema bancario, ecc.) tranne che per i signori degli inceneritori (Marcegaglia, Cerroni & co.).

Noi siamo purtroppo condannati alla bassa crescita, a causa di evidenti cause strutturali.

“Un paese maturo può crescere a ritmi interessanti se riesce a liberare le sue energie e mettere a frutto le sue capacità” (Marcegaglia).

Si un paese maturo può iniziare a crescere se evita di incenerire ingenti quantità di finanziamenti pubblici e comincia, invece, a destinarli veramente per lo sviluppo economico.

Riteniamo, quindi, che l’abolizione dei CIP6 sulle bollette ENEL darebbe una spinta ai consumi delle famiglie, maggiore competitività alle nostre imprese, un taglio allo sperpero di danaro pubblico.

Concludiamo con un punto della relazione che condividiamo pienamente:
“Nella logica di scambio imposta da una persistente cultura corporativa, dobbiamo fare attenzione a non accettare per noi stessi piccoli benefici di corto respiro (ndr: Marcegaglia, proprietaria di inceneritori), in cambio di sacrifici che ricadono sul resto del sistema, sugli altri, sulla spesa pubblica” (Marcegaglia, Presidente designato di Confindustria).

martedì 20 maggio 2008

Luciani: si acceleri l’interramento della ferrovia a Pavona

L’iniziativa presa dalla consigliera Brancati, Presidente del Gruppo Repubblicani Liberali, riguardo la presentazione di una mozione sui sottopassi ferroviari nel territorio di Albano Laziale sottoscritta da alcuni consiglieri di maggioranza ed opposizione, è molto valida, anche se deve tener conto del lavoro che fino ad ora è stato svolto dalla Commissione da me presieduta – è quanto afferma Enrico Luciani Presidente della Commissione Trasporti alla Pisana.

In tre anni ho più volte incontrato il comitato di Pavona “Sottoterra il treno e non i cittadini” che si oppone al sottopasso, una soluzione assolutamente devastante per il territorio e per la vivibilità dei cittadini stessi.

In questi incontri svoltisi sia in Commissione che in Assessorato alla presenza di RFI, è stata approfonditamente analizzata la soluzione che prevede un interramento della linea ferroviaria per l’eliminazione dei passaggi a livello, soluzione supportata anche dal comitato di Pavona attraverso la presentazione di un progetto eseguito da una società privata esperta sulle questioni dell’interramento della ferrovia, che ha evidenziato la fattibilità di una tale alternativa.

Purtroppo ad oggi, nonostante i numerosi incontri ed i numerosi confronti avuti con l’Assessore Dalia, con RFI e con le comunità locali, non si è arrivati a nessuna soluzione.

Esistono finanziamenti stanziati già nell’ Accordo di Programma Quadro e da parte del Comune di Albano, parliamo di alcuni milioni di euro che, a mio parere, potrebbero essere inseriti in un progetto più ampio da estendere in un piano triennale, prevedendo naturalmente una sinergia tra Comuni, Provincia e Regione, per la realizzazione dell’interramento della ferrovia che sarebbe sicuramente un’opera moderna, rispettosa dell’ambiente e del territorio e che porterebbe anche al raddoppio dei binari.

Ritengo - conclude Luciani - che l’aver portato, attraverso una mozione, la questione in Consiglio debba servire, e mi rivolgo in particolare all’Assessore Dalia che conosce il problema a fondo, ad un’accelerazione verso una soluzione definitiva del problema, ad oggi, purtroppo, ancora aperto.

domenica 18 maggio 2008

Trovate un’altra soluzione

Articolo pubblicato da “Cinque Giorni”
giovedì 15 maggio 2008

SOTTOPASSI. Una mozione bipartisan chiede l’apertura di un tavolo

«Dall'esame dei progetti dei sottopassi nel territorio di albano si rilevano elementi che contrastano con la fattibilità delle opere stesse, che arrecherebbero danno al paesaggio»

Il documento presentato al Consiglio regionale del Lazio

Lo stato dei sottopassi ferroviari nel territorio di Albano Laziale sono l'argomento di una mozione presentata ieri nel corso della seduta del Consiglio Regionale, dal Presidente del Gruppo Repubblicani Liberali, Antonietta Brancati.

La mozione ha avuto un sostegno bipartisan, visto che a sottoscriverla sono stati esponenti della maggioranza e dell'opposizione, tra cui i Capogruppo Parroncini (PD), Cicchetti (AN), Robilotta (SR), Saponaro (Misto), Celli (Socialisti), Fontana (Verdi), Peduzzi (Prc) e dei Consiglieri Di Carlo (PD), Brianti (PD), Bucci (IDV), Mazzocchi (AN), Perilli (PD), Moscardelli (PD), Canali (PD), Simone Gargano (PD), Alagna (Civica), Zanon (PD) e Gigli (UDC).

Nel documento si evidenzia come la Rfi, ha già in fase avanzata la progettazione per la soppressione di alcuni passaggi a livello siti nel territorio del Comune di Albano Laziale e che in particolare gli studi di fattibilità sono stati già recepiti dall'Amministrazione Comunale, rispettivamente per il sottopasso di Cancelliera, quello di Tor Paluzzi e quello di Pavona e che inoltre, sempre Rfi ha trasmesso al Comune di Albano Laziale le progettazioni definitive delle opere relative alla soppressione dei passaggi a livello, attualmente esistenti ai chilometri 23, 391, 27 e 832 sulla linea Ciampino-Velletri, sempre nel territorio del Comune di Albano Laziale, chiedendo all'Amministrazione Comunale di provvedere alla comunicazione formale ai proprietari interessati dalle occupazioni dei cantieri ed agli espropri per l'esecuzione di
dette opere.

Tuttavia, si legge nella mozione dei consiglieri, dall'esame dei progetti si rilevano elementi che contrastano con la fattibilità delle opere stesse, che arrecherebbero danno al paesaggio, deturpando in particolare il centro urbano di Pavona e recando inoltre, danno ad alcuni servizi necessari ai cittadini, con conseguenze negative per la vivibilità e qualità della vita dei residenti.

Alla luce di tutto questo è stato chiesto al Presidente Marrazzo e agli Assessori ai Lavori Pubblici, all'Ambiente e Cooperazione ed alla Mobilità di aprire un tavolo di concertazione con le amministrazioni comunali coinvolte, con le associazioni dei cittadini ed i loro rappresentanti presenti sul territorio, per affrontare tutte le problematiche relative alla realizzazione di questi progetti, valutando, inoltre, l'eventuale possibilità di soluzioni alternative, che pur favorendo la modernizzazione del sistema ferroviario, non arrechino danni all'ambiente ed al paesaggio regionale e soprattutto alla vivibilità dei cittadini residenti.

Presentata mozione alla Pisana sulla situazione dei sottopassi

Da "Il Tempo" del 15 maggio 2008
di Emanuele Romaggioli

Presentata una mozione al Consiglio regionale dal presidente del gruppo Repubblicani Liberali Antonietta Brancati, sullo stato dei sottopassi ferroviari ad Albano.

«Nella Mozione - ha dichiarato la Brancati - si evidenzia come i progetti della Rfi per la soppressione di passaggi a livello nel territorio di Albano Laziale, già recepiti dall'amministrazione, non sarebbero fattibili in quanto danneggerebbero il paesaggio, deturpando il centro di Pavona.

È stato chiesto al presidente Marrazzo e agli assessori ai Lavori pubblici, all'Ambiente e alla Mobilità di aprire un tavolo con le amministrazioni coinvolte per affrontare i problemi relativi alla realizzazione dei progetti e le possibili soluzioni alternative».

domenica 11 maggio 2008

IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO

Ottenere fertilizzante dai rifiuti umidi,
Ridurre la produzione di rifiuti,
Tagliare la tassa sui rifiuti!
















Il compostaggio domestico è una pratica affermata in molte città italiane e ha determinato, insieme alla raccolta differenziata, la riduzione dei costi di smaltimento e della tassa sui rifiuti anche del 30%.
In Italia ogni abitante produce circa un chilogrammo di rifiuti solidi urbani al giorno. Vuol dire che una famiglia di quattro persone ne produce in un anno circa una tonnellata e mezza.
Circa il 30-35% dei rifiuti solidi urbani sono di origine organica, identificabile genericamente in due frazioni:
- una verde (erba, foglie, residui di potature)
- l’altra umida (scarti alimentari quali frutta, verdura, carne, pasta, ecc.).
Per rispettare i cicli naturali della materia la destinazione di questi rifiuti non deve essere l’accumulo nelle discariche ma la loro decomposizione e trasformazione in humus, che poi ritorna nel terreno.
Infatti tali processi avvengono normalmente in natura ad opera di esseri viventi detti decompositori che trasformano tutto quanto è organico in sostanze minerali, ad esempio le foglie e i frutti caduti nel bosco vanno incontro ad un lenta degradazione ad opera di insetti, funghi e batteri.
La tecnica che consente di controllare i processi decompositivi dei rifiuti organici è il compostaggio.
Per poter compostare i rifiuti organici è indispensabile separarli, già in casa, dagli altri rifiuti.
Il compostaggio può essere realizzato in ambito domestico, per smaltire autonomamente i rifiuti organici familiari.
Il compostaggio domstico è realizzabile da ogni nucleo familiare che disponga o di uno spazio libero (giardino, orto) dove porre il cumulo o di una compostiera.

Tu puoi fare la differenza!
Scarica il Manuale di compostaggio domestico.

Se sei residente nel Comune di Roma,
per ulteriori informazioni puoi consultare il Sito dell'AMA.

mercoledì 7 maggio 2008

Elezioni Comunali 2008: i flussi elettorali nel ballottaggio a Roma

Utilizzando tecniche di analisi statistica, sono stati analizzati i flussi elettorali delle elezioni comunali di Roma tra il primo e secondo turno.

Chi ha votato Rutelli?
La sconfitta elettorale di Rutelli ha stupito molti osservatori e ha animato le analisi politiche.

L'analisi dei flussi elettorali evidenzia che Rutelli ha raccolto, nel secondo turno, il 100% dei voti della Lista Bonino-Radicali e della Sinistra Arcobaleno.

Nel ballottaggio, i problemi per Rutelli sono venuti proprio dagli elettori del Partito Democratico, che hanno riconfermato il loro voto solo nell’88% dei casi, dagli elettori che hanno votato solo Rutelli Sindaco (78% di riconferme) e dalle varie liste civiche cha appoggiavano Rutelli (74% il tasso di fedeltà nel ballottaggio).

Una nota a parte merita la lista Italia dei Valori: solo il 56% degli elettori dell’IDV hanno confermato il voto a Rutelli nel ballottaggio.

Rutelli è riuscito a convincere, nel secondo turno, il 70% degli elettori del Partito Socialista, il 30% di Sinistra Critica e del Partito Comunista dei Lavoratori, il 12% degli elettori dell’Unione di Centro.

L’apporto di alte liste non è statisticamente significativo.

Chi ha votato Alemanno?
Dall'analisi dei flussi elettorali emerge che Alemanno ha raccolto, nel secondo turno, il 100% dei voti della Destra-Fiamma Tricolore.
Nel ballottaggio, hanno confermato la propria fiducia ad Alemanno il 93% degli elettori del Popolo delle Libertà e delle altre liste che lo appoggiavano al primo turno.

Piuttosto pigri gli elettori che avevano votato solo Alemanno Sindaco al primo turno: le riconferme si fermano al 67%.

Fino a questo punto il confronto si sarebbe chiuso alla pari.

Alemanno, invece, è riuscito a convincere il 90% degli elettori della Rosa Bianca per Baccini, il 67% degli elettori dell’Unione di Centro, il 93% delle altre liste civiche e, addirittura, il 28% dell’elettorato della lista civica Amici di Beppe Grillo.

Ai voti di Alemanno vanno anche aggiunti il 24% dei voti della lista Italia dei Valori, il 5% dei voti del Partito Democratico e l’11% degli elettori che al primo turno avevano votato solo Rutelli Sindaco: complessivamente oltre 40.000 voti che hanno decretato la netta vittoria per Alemanno.

giovedì 1 maggio 2008

Tariffe più basse per chi ricicla

Tratto da “Il Sole 24 Ore”

Riclicare fa bene, e non soltanto all’ambiente: dove la raccolta diffrenziata è più efficiente, anche le tasche dei cittadini risultano più alleggerite da tasse e spese per lo smaltimento dei rifiuti.

A spiegarlo è un’analisi dell’ufficio studi di Mediobanca per la fondazione Civicum di Milano.

La discriminante? Apparentemente, è proprio la tendenza degli abitanti al riciclo: a Milano, dove la spesa pro capite è di appena 139 euro, la percentuale di rifiuti differenziati è pari al 39,9% della raccolta totale. A Roma e Napoli, dove la spesa pro capite è rispettivamente di 157 e 185 euro, la percentuale di rifiuti differenziati scende rispettivamente al 18,6% e al 10,2%.

Ci sono tuttavia altri fattori da prendere in considerazione: l’Ama di Roma e l’Asia di Napoli non detengono la proprietà delle rispettive discariche comunali, ma sono costrette a pagare per il deposito dei rifiuti, incrementando ulteriormente i costi.

Lì dove la raccolta differenziata raggiunge percentuali accettabili, vicversa, lo smaltimento non rappresenta più un costo ma un’opportunità, poiché i materiali riciclabili possono essere venduti a operatori di terzi.

Dove la compagnia è più efficinte, insomma, anche la raccolta differenziata è migliore, e viceversa.

Un circolo virtuoso che si rispecchia, oltre che in un risparmio per i cittadini, anche nei risultati delle società prese in esame dall’analisi: nel 2006, l’Ama ha chiuso un bilancio con una perdita di 7 milioni di euro e l’Asia era in rosso di quasi 30 milioni, laddove l’Amsa di Milano ha registrato utili per 3 milioni di euro.

Con i muli la raccolta differenziata sale al 50%

Tratto da “Il Sole 24 Ore”

Il 50% di raccolta differenziata in 5 mesi. Ed è tutto – o quasi – merito di un mulo.

Anche nel Lazio che certo non brilla per percentuali di raccolta differenziata ci sono segnali positivi: Olevano Romano, 6 mila abitanti, è uno di questi.

Il piccolo borgo della provincia romana nello scorso dicembre ha iniziato la raccolta differenziata porta a porta e oggi più della metà dei materiali di scarto del paese viene riciclata.

A raccogliere i rifiuti, passando ogni giorno di casa in casa, è un mulo.

Olevano è un paese dalla morfologia particolare: il centro storico, di origine medioevale, è tutto vicoli, salite e gradini.Così nasce l’idea di fare la raccolta servendosi di questo antico “mezzo”.

I più sono convinti dei vantaggi che, d’altra parte, sono evidenti: “Il comune ha già risparmiato 150.000 euro grazie all’azzeramento delle spese per il conferimento in discarica. In più c’è la parte di vetro, plastica e carta che viene venduta al Conai con ottimi ricavi”.