venerdì 16 agosto 2013

I giochi sporchi sulla nuova discarica di Roma

Come ogni anno, il mese di agosto è riservato ai giochi sporchi sulla gestione dei rifiuti a Roma e nella Regione Lazio.

Avevamo atteso le elezioni al Parlamento, alla Regione Lazio e al Comune di Roma per scelte nuove e coraggiose sulla gestione dei rifiuti, invece sono ricominciati i giochi sporchi sulla gestione dei rifiuti nel Lazio e a Roma in particolare.


Il 29 luglio 2013 il Commissario Straordinario Goffredo Sottile ha ufficializzato la scelta di Falcognana come nuova discarica di Roma.

La scelta della nuova discarica di Roma in zona Falcognana, a pochi metri dal Santuario del Divino Amore, è una scelta folle: per la campagna e per il paesaggio, per la vista, la solitudine, il silenzio, per la sua luce, le sue albe e i suoi tramonti. Un altro pezzo della campagna romana viene distrutto per far posto alla nuova discarica di Roma, la Malagrotta Due.

Come direbbe Antonio Cederna: “la demenza dei devastatori ha raggiunto vette inimmaginabili”.

Dopo l’indecente proposta del precedente Commissario Straordinario, il Prefetto di Roma Pecoraro, di trasformare Villa Adriana in discarica, oggi dobbiamo assistere alla nuova scelta del nuovo Commissario Straordinario, il Prefetto in pensione Sottile, che vuole circondare di rifiuti il Santuario del Divino Amore.
Come direbbe oggi Antonio Cederna: “Esistono rappresentanti delle istituzioni, organi di tutela, statali, comunali, provinciali, cui manca spesso la cultura e l'intelligenza, cui manca sempre l'iniziativa e la forza di intervenire”.   

Il nuovo Sindaco di Roma Marino sta giocando con l’autovelox a Via dei Fori Imperiali mentre il nuovo Presidente della Regione Lazio Zingaretti è assente, come al solito.
In questo quadro istituzionale assurdo, lo sport preferito da Cerroni e dalla Ecofer Ambiente Spa è quello di comprare tutti i terreni disponibili per fare discariche al Sud di Roma. Il signor Cerroni ha comprato tutta la zona delle Solforate in località Pomezia, mentre la Ecofer Ambiente Spa ha comprato grandi terreni tra la Via Ardeatina e la Via Nettunense.

In questi giorni il giornale “Il Messaggero” ha posto un tema molto importante:  chi soni i proprietari della Ecofer Ambiente Spa?
Nell’articolo del Messaggero viene solo spiegato che l’assetto della Ecofer Ambiente Srl fa capo, nella quasi totalità, a due società fiduciarie, uno strumento per celare a chi appartengano le quote di una società.

Vediamo, quindi, di scrivere quello che “Il Messaggero” non osa pubblicare.

La Ecofer Ambiente Srl dipende dalla “SOFIR Società Fiduciaria e di revisione SRL” (60%), dalla “Corduso Società fiduciaria per azioni” (39%) e da Fiori Valerio (1%).

Da una breve ricerca su Internet su “Fiori Valerio” emerge il seguente articolo:

“Erano sotterrati a più strati in piena zona protetta del parco del Ticino: in tutto 50 mila tonnellate di scarti tossico-ocivi. Quasi il carico di una nave dei veleni sepolto in una frazione di Borgo San Siro, piccolo comune Pavese, e nell' ex cava Natale di Vigevano. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di finanza di Pavia che, al comando del colonello Giuseppe Tuccitto, ha dato il via alla complessa indagine nel sottosuolo vigevanese. Sono state le Fiamme Gialle a far eseguire gli scavi tra capannoni e strutture ormai disattivate della ditta "Sarpi Metalli Spa" di Borgo San Siro. Lì era sepolta la parte più consistente dei veleni: circa 32 mila tonnellate di rifiuti a base di piombo, arsenico, cadmio, selenio ed altre sostanze nocive. Nell' area della ditta di Borso San Siro i rifiuti al veleno erano un po' dappertutto: persino nel capannone dell' azienda ormai chiusa sono stati trovati grossi quantitativi di sostanze pericolose, arsenico in testa. Gli uomini della Finanza hanno anche messo sotto sequestro una cisterna con 209 mila chili di olio combustibile e fusti zeppi di soda caustica. Tutto ciò è costato, per ora, all' amministratore della ditta bolognese "Sarpi", Valerio Fiori, 50 anni residente a Bologna, la posizione di indagato nell' inchiesta fatta immediatamente scattare dalla Procura di Vigevano”. (articolo archivio della Repubblica, 15 luglio 1993).
Il Valerio Fiori che era amministratore della ditta bolognese “Sarpi” è lo stesso Valerio Fiori che oggi è amministratore della Ecofer Ambiente Srl?

Ci domandiamo se il commissario Goffredo Sottile, il Comune di Roma, la Regione Lazio e il Ministero dell’Ambiente abbiano accesso ad Internet per poter fare una semplicissima ricerca con Google.

Come direbbe oggi Antonio Cederna: “Esistono rappresentanti delle istituzioni, organi di tutela, statali, comunali, provinciali, cui manca spesso la cultura e l'intelligenza, cui manca sempre l'iniziativa e la forza di intervenire”.   
E adesso iniziamo il gioco delle scatole cinesi per capire chi sono i proprietari della discarica della Falcognana!!!!

La “SOFIR Società Fiduciaria e di revisione SRL” fa capo alla “Class Fiduciaria SRL” (51,33%), una ennesima società fiduciaria, a Cazzola Amedeo (24,33%) e a Venturi Alfonso (24,33%).

La “Class Fiduciaria SRL” fa capo alla “Ghirlandina Director e Trustee SRL” (100%), che a sua volta dipende da Pighi Francesco (67%) e Panico Paolo (33%).
Pighi Francesco e Panico Paolo sono due importanti professionisti che hanno curato una pubblicazione su “Trust e attività fiduziarie” di IPSOA.

Ma perché scomodare due tra i maggiori esperti nazionali di trust e attività fiduciarie?

Perché i veri proprietari della Ecofer Ambiente Spa devono rimanere rigorosamente nascosti?

Ci sono forse dei politici tra i proprietari della nuova discarica di Roma?
Il seguito alla prossima puntata.

2 commenti:

giorgio ha detto...


Sono d'accordo sulla follia denunciata e sono contento che il Messaggero porti avanti la battaglia degli abitanti di Falcognana ma qualcuno mi ha sussurato che dietro questi articoli c'è la mano di un importante palazzinaro romano proprietario di terreni molto vicino alla promessa discarica. Giornalisti è vero? Per favore difendetevi, chiarite o perdete anche voi la faccia. giorgio biuso

nora ha detto...

non vedo di cosa difendersi. Il palazzinaro che ha i terreni vicini al sito della promessa/minacciata discarica fa benissimo a protestare, perchè vedrebbe crollare il valore di quei terreni e delle future case. I giornalisti che fanno le inchieste si trovano ad essere al fianco, per una volta, di quel palazzinaro. Una compagnia forse non molto gradita ma inevitabile, mi sembra, in questo caso. Di cui non c'è da scusarsi, a mio parere. Grazie per il magnifico lavoro. ciao da Mario di Amico Quartiere