venerdì 13 agosto 2010

Il caro bollette a Roma si chiama Cerroni

Bollette care, carissime.

Due volte più salate a Roma rispetto a Parigi, Londra, Madrid.

Tre volte più alte dell’inflazione negli ultimi cinque anni.

Secondo i calcoli dei ricercatori di Confartigianato che hanno elaborato in uno studio i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, tra giugno 2005 e giugno 2010 le tariffe di acqua, rifiuti e trasporto pubblico sono salite del 28,4%, tre volte l’inflazione e il doppio della crescita registrata in Europa.

Le differenze tra i capoluoghi sfiorano il ridicolo.

Come tassa rifiuti, per una famiglia di due adulti e un figlio che abita in un appartamento di 80 mq. si pagano (dati 2009) 276 euro a Roma, il 23,8% in più della media nazionale.

Rispetto al costo di raccolta rifiuti, Roma si contende il record dell’inefficienza con Napoli (331 euro) e con Catania (292 euro).

Roma (276 euro) ha un costo della raccolta rifiuti doppio rispetto a quello di Firenze (135 euro).

Il costo della gestione dei rifiuti di Roma (276 euro) è più alto di quello di Torino (197 euro), di Milano (210 euro), di Genova (230 euro), di Trieste e Bologna (195 euro).

Grazie al monopolio del signor Cerroni, il costo della gestione dei rifiuti di Roma (276 euro) è addirittura più alto di quello di Venezia (247 euro).

E’ semplicemente incredibile!!!

La gestione monopolistica del signor Cerroni è più costosa della raccolta dei rifiuti con le gondole???

Il costo della gestione dei rifiuti di Roma (276 euro) è più alto di quello medio del Nord (210 euro), di quello del Centro (259 euro) e, addirittura, di quello del Sud (258 euro).

Il costo della gestione dei rifiuti di Roma (276 euro) è più alto di quello di Bari (153 euro), di Messina (201 euro), di Palermo (209 euro) e di Cagliari (245 euro).

Ma come è possibile costruire un monopolio così “salato” per le tasche dei cittadini? Come è possibile imporre l’inceneritore di Albano contro la volontà della popolazione e senza alcuna gara d’appalto?

Come ha spiegato il signor Cerroni ai nostri deputati e senatori: “Io dico che ho una sorella che cucina bene le fettuccine: se non le do la farina doppio zero e le uova buone, ma il mais, lei non può prepararmele. Questo è il punto. È tutto qui”.

Oltre all’ex assessore Di Carlo (PD), anche alcuni neo-assessori del Comune di Albano Laziale possono confermare.


Il costo in euro di raccolta rifiuti Tari/Tarsu per una abitazione di 80 mq

TORINO 197
MILANO 210
GENOVA 230
VENEZIA 247
TRIESTE 195
BOLOGNA 195
FIRENZE 135
ROMA 276
NAPOLI 331
BARI 153
MESSINA 201
CATANIA 292
PALERMO 209
CAGLIARI 245

MEDIA ITALIA 223
Nord 210
Centro 259
Mezzogiorno 258

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MSE e Unioncamere

martedì 10 agosto 2010

La verità sul fallimento degli inceneritori

48 Sindaci della Regione Lazio hanno giocato con gli inceneritori, determinando il fallimento economico del Consorzio Gaia di Colleferro.

L’elenco dei 48 Sindaci è stato, fino ad oggi, avvolto nel mistero.

Nulla su Internet. Nulla sulla stampa. Nulla sulle relazioni delle Commissioni parlamentari.

Abbiamo perciò effettuato una ricerca e di seguito pubblichiamo l’elenco degli azionisti del Consorzio Gaia (aggiornato al 2007), i protagonisti del più grande imbroglio che la storia di questo paese ricordi.

Ecco gli azionisti pubblici del Consorzio GAIA:

Comune di Acuto
Comune di Alatri
Comune di Anagni
Comune di Ariccia
Comune di Artena
Comune di Bellegra
Comune di Capranica Prenestina
Comune di Carpineto Romano
Comune di Castel Gandolfo
Comune di Castel San Pietro Romano
Comune di Cave
Comune di Colleferro
Comune di Colonna
Comune di Ferentino
Comune di Fiuggi
Comune di Frascati
Comune di Gallicano nel Lazio
Comune di Gavignano
Comune di Genazzano
Comune di Gorga
Comune di Grottaferrata
Comune di Labico
Comune di Monte Compatri
Comune di Montelanico
Comune di Morolo
Comune di Nemi
Comune di Olevano Romano
Comune di Palestrina
Comune di Paliano
Comune di Piglio
Comune di Ripi
Comune di Rocca di Cave
Comune di Rocca di Papa
Comune di Rocca di Santo Stefano
Comune di Roiate
Comune di San Cesareo
Comune di San Vito Romano
Comune di Segni
Comune di Serrone
Comune di Subiaco
Comune di Trevi nel Lazio
Comune di Valmontone
Comune di Veroli.

E’ un elenco lunghissimo ed incredibile.

Decine di comuni che giocano a fare le “belle anime” con la raccolta differenziata, ma che portano la responsabilità di un disastro economico ed ambientale di portata inaudita.

Per inseguire il sogno degli inceneritori, il Consorzio GAIA si è indebitato per circa 300 milioni di euro e, solo nel 2005, ha presentato una perdita di 122 milioni di euro.

La corsa “insensata” agli inceneritori e ai CIP6 ha di fatto provocato un vero, gigantesco disastro economico.

Il Sindaco di Roma Alemanno dovrebbe imparare: invece di fare spot commerciali pro-inceneritori dal Giappone, tra l’altro a spese dei contribuenti, dovrebbe visitare l’inceneritore di Colleferro, facendosi spiegare i bilanci del Consorzio GAIA dai carabinieri del NOE.

Peccato che anche la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite nella gestione del ciclo dei rifiuti abbia evitato di analizzare i bilanci disastrosi del Consorzio GAIA.

I nostri deputati e senatori, da veri incompetenti, hanno omaggiato il più grande esperto del settore, il signor Cerroni, che li ha brillantemente edotti sulla gestione dei rifiuti: “Io dico che ho una sorella che cucina bene le fettuccine: se non le do la farina doppio zero e le uova buone, ma il mais, lei non può prepararmele. Questo è il punto. È tutto qui”.

Perché in questo paese la classe politica continua a prenderci in giro con gli inceneritori, ecomostri dai costi folli, e con le case da sogno (affaccio con vista sul Colosseo o su Montecarlo) acquistate/vendute a prezzi irreali?