domenica 31 maggio 2009

Il corteo del popolo "No Inc" contro la "bestia"


Da Nuovo Castelli Oggi
di Emanuele Romaggioli

A Roncigliano la chiamano la "bestia".

Un soprannome carico di odio scagliato contro la discarica della Pontina Ambiente, un impianto destinato all’elisir di lunga vita con la realizzazione del settimo invaso: l’ennesimo "regalo" di Marrazzo ai Castelli Romani.

Un ampliamento che segue l’autorizzazione del "colosso" brucia-rifiuti: l’inceneritore del Coema.

Così la "bestia" sarà meno sola.

E i cittadini insorgono. Alzano la voce. S’indignano.

Ieri mattina l’ennesimo corteo di protesta: una lunga marcia partita dalla scuola di Cancelliera e terminata dinnanzi ai cancelli della discarica.

All’appuntamento hanno risposto in tanti, mille o poco meno: famiglie con bimbi al seguito, membri del coordinamento no-inc e rappresentanti dei marchi Igp e Doc dei Castelli, tra cui il presidente del consorzio panificatori di Genzano.

Dai banchi del Consiglio regionale sono arrivati anche Peduzzi e Fontana.

"Siamo qui per prendere le “misure” – spiega Danilo Ballanti, tra i fondatori del coordinamento – perché oltre al gassificatore c’è la questione aperta delle distanze tra le abitazioni e la discarica di Roncigliano. La legge regionale impone una distanza minima di mille metri tra impianti di tal genere e le case, qui invece ce ne sono appena 200. E pensare che in questo quadro la Regione vuole fare l’inceneritore. Sono i soliti favori ai potenti. Ma l’assurdo degli assurdi è che c’è una proposta di legge regionale volta ad abbassare nel Lazio la distanza tra le discariche e le case già esistenti, portandola appunto a 200 metri. Praticamente una legge fatta su misura per Roncigliano. Ma chi vogliono prendere in giro?".

Il coordinamento minaccia di portare la protesta sotto casa di Cerroni, patron della Pontina Ambiente e del Consorzio Ecologico Massimetta (Co.e.ma): la cordata pro-inceneritore formata da Ama, Acea e (per l’appunto) Pontina Ambiente.

"La prossima volta – aggiunge Ballanti - andremo direttamente sotto casa di Cerroni, all’Eur, simulando una discarica sotto la sua villa, portandogli così un pò del fetore di Roncigliano".

Il corteo del popolo "NO INC"


Nuovo Corteo anti-inceneritore

In cinquecento contro l’impianto di Roncigliano

Da “Il Tempo” del 31 maggio 2009
di Emanuele Romaggioli

Hanno sfilato sull’Ardeatina “armati” di slogan, fischietti e bandiere al vento.

Un “kit d’ordinanza” per ribadire il proprio no al gassificatore di Roncigliano.

Così, dopo l’assemblea pubblica della scorsa settimana, ieri mattina il popolo anti-inceneritore è tornato di nuovo in piazza con un corteo civico.

In cinquecento si sono ritrovati sotto i cancelli della discarica di Roncigliano, impianto considerato “illegittimo – spiega Danilo Ballanti – perché troppo vicino alle case”.

Al corteo hanno preso parte anche i produttori di marchi Igp e Doc dei Castelli Romani.

No all’inceneritore: proteste e tensione

Partita da Cancelliera, è stata la prima manifestazione dopo l’ok al progetto.
L’Ardeatina bloccata per ore.
Cecchina, centinaia al corteo arrivato fin davanti la discarica blindata

Da “Il Messaggero” del 31 maggio 2009
di Enrico Valentini


Tensione e proteste hanno caratterizzato ieri mattina la marcia dei manifestanti contro la costruzione dell’inceneritore di Cecchina, arrivata fino ai cancelli della discarica di Roncigliano fatta trovare chiusa dal nutrito drappello delle forze dell’ordine.

La Via Ardeatina è rimasta bloccata per diverse ore proprio per la grande presenza di manifestanti, oltre mille secondo il coordinamento “No inc”, poco più di cinquecento secondo la questura.

La manifestazione di protesta – la prima dopo il recente via libera della conferenza dei servizi al progetto approvato dalla Giunta Regionale del Lazio (dalla Conferenza dei Servizi ndr) è partita poco dopo le dieci dalla frazione di Cancelliera e strada facendo si è ingrossata con la presenza di molti residenti di Via Roncigliano e del vicino Villaggio Ardeatino, da dove uscivano cittadini di tutte le età e ragazzini in bicicletta attirati dall’insolito via vai di gente che sostituiva una volta tanto il traffico automobilistico sull’Ardeatina, improvvisamente chiusa alle autovetture e al traffico pesante.

Serrati, così, i cancelli della discarica, sul piazzale antistante l’impianto si organizzava un nutrito cordone di forze dell’ordine in assetto antisommossa; si temeva infatti lo “sfondamento della testa del corteo fin dentro la proprietà della società Pontina ambiente, anche se i manifestanti rassicuravano sulle pacifiche intenzioni della protesta.

Tra i partecipanti anche i rappresentanti di Rifondazione comunista da poco usciti dalla maggioranza che sostiene alla Pisana il presidente Marrazzo, con il capogruppo Peduzzi, e il presidente del Consorzio del pane casareccio di Genzano, Battistelli, in rappresentanza del particolare mondo racchiuso nella filiera agro-eno-alimentare dalla quale, nei giorni scorsi, si è levato il netto disappunto di molte cantine sociali produttrici del vino doc nell’area appiense dei Castelli Romani.

Oltre al blocco della Via Ardeatina è rimasto anche un presidio di rappresentanti del popolo “No inc” proprio davanti i cancelli della discarica da dietro i quali le forze dell’ordine assistevano alle manifestazioni di protesta e agli slogan indirizzati, in particolar modo, contro l’amministrazione regionale e le autorità di controllo (soprattutto l’Arpa Lazio) principali responsabili di quello che viene definito come un disastro ambientale “annunciato”.

Molti partecipanti si sono spinti fino alla vicina tenuta agricola “Donnaardea” a Valle Gaia, dove è in programma la manifestazione “Cantine aperte” e dove ci sono ettari e ettari di terreno coltivato a vite che, si teme, venga messo in pericolo dall’apertura dell’inceneritore.


martedì 26 maggio 2009

30 maggio: corteo contro l'inceneritore e degustazione dei vini dei Castelli

Il 30 maggio, giornata del corteo, Vi invito a prendere parte alla manifestazione CANTINE APERTE a DONNARDEA (loc SantaPalomba Via Fosso di Valle Caia 7) per vedere da vicino cosa sono e come sono le vigne a pochi metri da quello che sarà (?) l'inceneritore e per degustare insieme, i nostri vini.

Ingresso gratuito.

Info su http://www.donnardea.it/ oppure via email info@donnardea.it

Cordiali saluti,

Trasmondi Veronica
http://www.donnardea.it/

lunedì 25 maggio 2009

Quando le Istituzioni nascondono la verità

Le istituzioni dovrebbero “in primis” difendere l’ambiente e la salute dei cittadini.

Invece, nella Conferenza dei Servizi del 20 aprile 2009, convocata per l’autorizzazione del 7° invaso della discarica di Roncigliano, tutti hanno nascosto la verità e insabbiato i documenti scottanti.

In particolare, l’ARPA ha dichiarato che “il monitoraggio dell’ARPA non ha mai evidenziato criticità nelle acque sotterranee del sito di Roncigliano”.

Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Albano Laziale, di Ardea e di Pomezia, le ASL (RM E e H) non hanno obiettato nulla.

Eppure, in data 12 dicembre 2001 la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Velletri aveva consegnato le proprie indagini sulla discarica di Roncigliano.

Il testo è agghiacciante e chiama in causa proprio l’ARPA Lazio:
“Dall’esame della documentazione acquisita, analisi delle acque eseguite dall’ARPA Lazio, emerge che alla fine del mese di Agosto 2000 si è verificato un notevole inquinamento della falda idrica sottostante all’area della discarica”.

Quindi, l’ARPA Lazio ha eseguito le analisi che dimostrano il notevole inquinamento della falda idrica sottostante all’area della discarica e ha mentito nella Conferenza dei Servizi!!!

Ma il documento della Procura della Repubblica di Velletri ci illumina anche sui trucchi utilizzati per anni al fine di falsificare le analisi:

“In merito alla situazione dei pozzi spia, è doveroso evidenziare quanto accertato dal geologo della Regione Lazio, Giacomo CATALANO, e cioè che la localizzazione dei pozzi spia esistenti è errata in quanto, rispetto allo scorrimento della falda idrica (da SUD-EST-monte verso OVEST-valle), sono posti ai lati della discarica, e non a monte e a valle della stessa; quindi non sono significativi ai fini di una seria verifica”.

Evidentemente per i Cerroni Boys la falda idrica scorreva in salita, da EST-valle verso NORD-OVEST-monte.

Ma se i pozzi spia, scelti accuratamente per nascondere l’inquinamento della falda idrica, non erano significativi ai fini di una seria verifica, che senso hanno le analisi, di fatto “taroccate”, effettuate per anni nei punti sbagliati?

Di questo documento della Procura della Repubblica di Velletri, le Istituzioni (Regione Lazio, Provincia di Roma, Comuni di Albano, Ardea e Pomezia; ASL RM E e H) non ricordano nulla.
Delle analisi dell’ARPA Lazio citate nel documento, l’ARPA Lazio non ricorda nulla.

Va anche ricordato che il Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, durante l’incontro del 6 agosto 2008, ha consegnato il succitato documento della Procura della Repubblica di Velletri nelle mani del Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e dell’Assessore alla Tutela dell’Ambiente Michele Civita.

Ma anche la Provincia di Roma non ricorda nulla.

Quale credibilità hanno queste Istituzioni che “nascondono la verità”, “taroccano i dati e le analisi”, “insabbiano i documenti scottanti”, “calpestano le più elementari regole democratiche”?

Forse è bene che di questa vicenda “indecente” si occupi nuovamente la Procura della Repubblica di Velletri.

Per ristabilire la verità: sabato 30 maggio 2009 alle ore 10 appuntamento alla scuola elementare di Cancelliera (Via Pantanelle) per un corteo fino alla discarica di Roncigliano.

sabato 23 maggio 2009

Contro l'inceneritore scendono in campo i marchi DOC dei Castelli Romani

All’incontro svoltosi in data odierna (23 maggio 2009) erano presenti il Presidente della Cantina Sociale Fontana di Papa (R. Negroni), il Presidente della Cantina sociale Gotto d’Oro (L. Caporicci) e l’enologo della Cantina San Marco (A. Bollino). È giunto anche il messaggio del presidente del Consorzio del pane di Genzano IGP (R. Battistelli) impossibilitato a recarsi fisicamente presso la sede dell’incontro ma la cui voce desidera essere annoverata tra quelle che si alzano contro l’impianto di gassificazione. Erano altresì presenti in veste di esperti tecnici l’ing. Rosso (ingegnere della campagna Non Bruciamoci il Futuro), il Dott. A. Garofolo (esperto nel campo chimico-enologico del Coordinamento contro l’inceneritore di Albano), il Dott. D. Castri (esperto nel campo legale del Coordinamento contro l’Inceneritore di Albano) e la Dott.ssa Taglieri (Valorizzazione dei Prodotti Territoriali e delle Produzioni Tipiche del Coordinamento contro l’inceneritore di Albano).

Gli esperti hanno illustrato in maniera chiara e concisa i motivi per cui il gassificatore di Albano risulta un progetto altamente rischioso per la salute dei cittadini che vivono nelle immediate vicinanze, ma anche per la tutela dei marchi di qualità del territorio dei Castelli Romani. Un impianto di questo genere, infatti, quando anche si mantenesse nei limiti legali previsti per le emissioni di fumi andrebbe a riversare sulle colture adiacenti (appena oltre la recinzione o la strada) una quantità di diossina e di nanopolveri che inevitabilmente contaminerebbe le uve, le olive e tutte le colture presenti, alterando direttamente le materie prime e i prodotti da esse derivati. Si è illustrato l’impianto nelle sue peculiarità e si è ribadito perché con le sue caratteristiche non rappresenti una soluzione al problema rifiuti, in quanto tratterebbe CDR e produrrebbe fumi e ulteriori scarti tossici non smaltibili, laddove esistono e si applicano in Italia cicli di smaltimento e trattamento dei rifiuti ad impatto ridottissimo e nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute umana. Si sono illustrati gli evidenti stati di dissesto idrico in cui versa la zona dove l’impianto dovrebbe sorgere, nonché la contaminazione delle falde acquifere con metalli pesanti. Si è altresì sottolineato come il sito individuato ad accogliere l’inceneritore sia un’area agricola caratterizzata da produzioni di particolare tipicità. L’impianto risulterebbe, pertanto, in contrasto con l’art. 21 D.lgs. 228/01, norma in materia di tutela dei territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, il quale al comma 2 introduce il concetto di “interferenza” riferito alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti urbani rispetto alle aree di produzione agricola di pregio, nell’evidente intento di tutelare - le zone di produzione e lavorazione dei prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine controllata (DOC), a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), a denominazione di origine protetta (DOP), a indicazione geografica protetta (IGP) e a indicazione geografica tutelata (IGT); - le aree agricole in cui si ottengono prodotti con tecniche dell'agricoltura biologica ai sensi del regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991;- le zone aventi specifico interesse agrituristico.

In tale contesto, l’approvazione del gassificatore in sede di Conferenza dei Servizi del 20 aprile 2009, in presenza di pareri contrari della Asl di competenza RMH, del voto contrario dei Sindaci di Ardea e Albano Laziale, appare un vero e proprio atto di violenza perpetrato nei confronti dei cittadini e del territorio dei Castelli Romani. I presidenti delle due maggiori Cantine sociali dell’area si sono detti estremamente preoccupati delle conseguenze che tutto ciò potrebbe avere sullo sviluppo del settore vitivinicolo dell’area, da sempre volano economico del territorio. Preso atto delle leggi in materia di tutela del territorio e dei rischi evidenti di un tale impianto, le Cantine sociali si mostrano decise ad approfondire la questione e a chiedere risposte precise alle autorità preposte al fine di evitare la perdita di importanti marchi DOC.

giovedì 21 maggio 2009

Lo scandalo della distanza della discarica dalle abitazioni
















Dal giornale "Il Caffè" del 21 maggio 2009

RIFIUTI: Proposta di legge della Giunta Regionale (votata all'unanimità) per portare da 1.000 metri a 200 metri il limite dalle abitazioni.

Discariche: Marrazzo vuole ridurre le distanze.

30 maggio corteo contro l'inceneritore

Leggi tutto l'articolo.

Leggi il testo della delibera scandalo.

domenica 17 maggio 2009

Rifiuti, impianti in cambio di…

Albano, il Comitato contro l’inceneritore provoca le Istituzioni per la difesa dell’ambiente e della salute
Il Sindaco Mattei ha “barattato” una serie di prescrizioni ma non si è opposto

Da “Nuovi Castelli Oggi”
17 maggio 2009

Non accenna a placarsi la tensione intorno all’argomento più delicato dell’hinterland romano: la gestione e il trattamento dei rifiuti. E lo è nell’area dei Castelli Romani per l’ormai certa realizzazione dell’inceneritore di Albano. Una realizzazione che ha fatto e continua a far registrare note di polemica e malessere.

Danilo Ballanti, membro del Comitato contro l’inceneritore di Albano, punta il dito contro Mattei, il sindaco di Albano che più volte indica come “enfant prodige della politica castellana”.
Battezzato così, ad honor del vero, in un articolo de “Il Sole 24 Ore”.

“Mattei nel contesto dell’articolo apparso sul quotidiano economico – dice Ballanti – riferisce della corrispondenza intercorsa fin dal luglio 2006, su mandato di tutti e 10 i comuni del bacino (Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Rocca di Papa, Pomezia e Ardea), con il Presidente Marrazzo”.

Una corrispondenza con la quale lui stesso dice “ci siamo resi disponibili a concordare con la regione un sito per realizzare un gassificatore dimensionato alle esigenze del bacino (44mila tonnellate annue di Cdr, cioè combustibile da rifiuti) mantenendo eventualmente su Albano l’impianto esistente di produzione di Cdr”.

Basta tanto per far saltare la pazienza.

Ballanti ci va giù duro. “Il problema per l’enfant prodige della politica castellana non è rappresentato dalla pericolosa presenza di un inceneritore sul territorio, ma semplicemente dal suo dimensionamento ...”.

Segno evidente che gli interessi sono altri e alti.

“Marrazzo insieme ai vari Sindaci, guidati dall’enfant prodige della politica castellana, si sono fortemente impegnati in questi anni per curare gli interessi del signor Cerroni, il monopolista dei rifiuti nel Lazio … con conseguenze degne di nota:

  • la raccolta differenziata è ferma a livelli irrisori (nel 2007 la Regione Lazio è al 12,1%, Albano al 4%);
  • lo smaltimento dei rifiuti in discarica segna il record nazionale (nel 2007 la Regione Lazio ha smaltito 2.790.000 tonnellate di rifiuti in discarica);
  • il costo totale pro-capite di gestione del servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 163 euro pro-capite);
  • il livello di tassa/tariffa pro-capite per il servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 156,72 euro pro-capite)”.

Il tutto mentre “il signor Cerroni ringrazia di cuore”.

“Le istituzioni – continua Ballanti - viaggiano ormai a fari spenti. Sui cittadini del Lazio si ripercuotono le scelte di chi ha scelto per tutti”.

Paghiamo, paghiamo tutto e sempre di più in termini economici ma anche ambientali e di salute.

“Paghiamo le tasse sui rifiuti più elevate in Italia e pagheremo bollette elettriche ancora più elevate per finanziare con i CIP6 i nuovi inceneritori di Cerroni a Malagrotta e proprio ad Albano. E ancora pagheremo costi ambientali e sanitari salatissimi”.

“E tanto per aumentare il conto che dovremo pagare – prosegue Ballanti - il Sindaco Mattei, l’enfant prodige della politica castellana, ha richiesto di inserire alcune “prescrizioni assolute”:
  • la bonifica degli invasi esauriti (prima si autorizzano e, poi, si devono bonificare ndr);
  • l’apertura di un tavolo istituzionale tra Regione, Comune di Albano e consorzio Coema (Cerroni ndr);
  • l’attivazione di un osservatorio permanente di monitoraggio ambientale nel sito di Roncigliano con esperti indicati anche dal Comune di Albano (prima si sceglie di inquinare il territorio con gli inceneritori e poi bisogna monitorarne gli effetti disastrosi ndr);
  • la realizzazione come priorità assoluta di interventi per eliminare la carenza idrica del territorio (forse sarebbe necessario fermare la cementificazione del territorio prevista nell’ultimo Piano Regolatore ndr);
  • l’erogazione dei finanziamenti per attivare una raccolta differenziata incisiva (obiettivo 5%? ndr);
  • la riduzione dell’inquinamento interrando la ferrovia nel centro di Pavona (peccato che il nostro Sindaco stia lavorando proprio alla realizzazione di un’opera inutile che impedirà l’interramento della ferrovia: il sottopasso stradale su Via Pian Savelli ndr)”.

In una sorta di “io do tu dai …”.

“Ai cittadini rimangono due possibili alternative: difendere con una straordinaria mobilitazione il territorio dei Castelli Romani, quotidianamente deturpato dalle istituzioni, oppure seguire l’esempio dato dal Sindaco di Albano, l’enfant prodige della politica castellana, andando a vivere in un altro comune”.

Una provocazione quest’ultima che certamente sarebbe il segno di una sconfitta di quella politica che si manifesta a “difesa degli interessi comuni” ma che opera su opposta direzione.

sabato 16 maggio 2009

L’enfant prodige della politica castellana

In un articolo apparso il 6 maggio 2009 sul giornale “Il Sole 24 Ore” il Sindaco di Albano Mattei, più volte soprannominato l’enfant prodige della politica castellana, ha riconfermato il ruolo indecente tenuto dai Sindaci dei Castelli Romani nella vicenda dell’inceneritore di Albano.

Mattei, l’enfant prodige della politica castellana, afferma all’autorevole quotidiano economico che “dalla corrispondenza intercorsa fin dal luglio 2006, su mandato di tutti e 10 i comuni del bacino (Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Rocca di Papa, Pomezia e Ardea), con il Presidente Marrazzo … ci siamo resi disponibili a concordare con la regione un sito per realizzare un gassificatore dimensionato alle esigenze del bacino (44mila tonnellate annue di Cdr, cioè combustibile da rifiuti) mantenendo eventualmente su Albano l’impianto esistente di produzione di Cdr”.

Il problema per l’enfant prodige della politica castellana non è rappresentato dalla pericolosa presenza di un inceneritore sul territorio, ma semplicemente dal suo dimensionamento (44mila invece di 220mila tonnellate di Cdr).

Marrazzo e i nostri Sindaci, guidati dall’enfant prodige della politica castellana, si sono fortemente impegnati in questi anni per curare gli interessi del signor Cerroni, il monopolista dei rifiuti nel Lazio, e hanno ottenuto brillanti risultati, ampiamente documentati dal Rapporto rifiuti 2008 predisposto dall’ ISPRA, che di seguito riportiamo:

  • la raccolta differenziata è ferma a livelli irrisori (nel 2007 la Regione Lazio è al 12,1%, Albano al 4%);
  • lo smaltimento dei rifiuti in discarica segna il record nazionale (nel 2007 la Regione Lazio ha smaltito 2.790.000 tonnellate di rifiuti in discarica);
  • il costo totale pro-capite di gestione del servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 163 euro pro-capite);
  • il livello di tassa/tariffa pro-capite per il servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 156,72 euro pro-capite).

Mentre il signor Cerroni ringrazia di cuore, le istituzioni viaggiano ormai “a fari spenti” (dichiarazione ANSA di Marrazzo sul suo incontro con Cerroni - 15 luglio 2008).

Sui cittadini del Lazio si ripercuotono le scelte scellerate di Marrazzo e dei nostri Sindaci, guidati dall’enfant prodige della politica castellana:

  • paghiamo i contributi ambientali al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) sui prodotti che acquistiamo ogni giorno, ma riprendiamo le briciole dal CONAI stesso, in quanto la raccolta differenziata è a livelli ridicoli;
  • paghiamo le tasse sui rifiuti più elevate in Italia, in quanto ricade sui cittadini l’elevatissimo costo di ammortamento (quasi 500 milioni di euro) degli inceneritori di Cerroni (da quando è iniziata la costruzione dell’inceneritore di Malagrotta le tasse sui rifiuti nella Regione Lazio sono quasi raddoppiate);
  • pagheremo bollette elettriche ancora più elevate per finanziare con i CIP6 i nuovi inceneritori di Cerroni (Malagrotta e Albano);
  • pagheremo costi ambientali e sanitari salatissimi.

Tanto per aumentare il conto che dovremo pagare, il Sindaco Mattei, l’enfant prodige della politica castellana, ha richiesto di inserire alcune “prescrizioni assolute”, così come dichiarato a “Il Sole 24 Ore”, che di seguito elenchiamo:

  • la bonifica degli invasi esauriti (prima si autorizzano e, poi, si devono bonificare ndr);
  • l’apertura di un tavolo istituzionale tra Regione, Comune di Albano e consorzio Coema (Cerroni ndr);
  • l’attivazione di un osservatorio permanente di monitoraggio ambientale nel sito di Roncigliano con esperti indicati anche dal Comune di Albano (prima si sceglie di inquinare il territorio con gli inceneritori e poi bisogna monitorarne gli effetti disastrosi ndr);
  • la realizzazione come priorità assoluta di interventi per eliminare la carenza idrica del territorio (forse sarebbe necessario fermare la cementificazione del territorio prevista nell’ultimo Piano Regolatore ndr);
  • l’erogazione dei finanziamenti per attivare una raccolta differenziata incisiva (obiettivo 5%? ndr);
  • la riduzione dell’inquinamento interrando la ferrovia nel centro di Pavona (peccato che il nostro Sindaco stia lavorando proprio alla realizzazione di un’opera inutile che impedirà l’interramento della ferrovia: il sottopasso stradale su Via Pian Savelli ndr).

La scelta scellerata di produrre e bruciare CDR, effettuata da Marrazzo e da tutti i Sindaci dei Castelli Romani, guidati dall’enfant prodige della politica castellana, determina e determinerà costi salatissimi per tutti i cittadini (tranne ovviamente il signor Cerroni).

L’inceneritore di Albano è, quindi, solo una proposta indecente.

Ai cittadini rimangono due possibili alternative: difendere con una straordinaria mobilitazione il territorio dei Castelli Romani, quotidianamente deturpato dalle istituzioni, oppure seguire l’esempio dato dal Sindaco di Albano, l’enfant prodige della politica castellana, andando a vivere in un altro comune.

sabato 9 maggio 2009

MARRAZZO FINO AL 2015? NO GRAZIE












«L'unità della coalizione e la candidatura di Marrazzo a presidente per le prossime elezioni regionali sono due tra le numerose carte vincenti a disposizione del centrosinistra».

Lo dichiara, in una nota, Enrico Fontana, capogruppo della Sinistra al Consiglio regionale del Lazio.

«In questo ultimo anno di legislatura - ricorda Fontana - saranno disponibili ingenti risorse per affrontare la crisi e rilanciare l'economia: dal reddito sociale agli investimenti in ambiente, infrastrutture e innovazione teconologica. Ma abbiamo ancora molto lavoro da svolgere: dal piano energetico a quello regionale dei rifiuti, dal piano sanitario a quello paesistico. Non c'è davvero bisogno di esternazioni che creano inutili tensioni e distolgono la maggioranza dagli obiettivi da raggiungere».

«Il governo del centrosinistra - conclude Fontana - ha avuto il merito di risanare una regione al collasso, per questo la maggioranza ha tutte le carte in regola per governare con Marrazzo il Lazio fino al 2015».

Marrazzo fino al 2015?

No grazie!!!!

Combatteremo contro l’inceneritore di Albano, simbolo degli “investimenti (di Marrazzo) in ambiente, infrastrutture e innovazione tecnologica”.

Dopo l’inceneritore di Albano, l’inceneritore di Malagrotta, l’inceneritore di Colleferro, la turbogas di Aprilia, quale altro lavoro vi è rimasto da svolgere sul piano energetico e sul piano dei rifiuti?

I cittadini hanno tutte le carte in regola per mandarvi a casa, per sempre!!!!

giovedì 7 maggio 2009

L'inceneritore è stato chiesto dai Sindaci dei Castelli Romani

Il mega-forno per bruciare rifiuti si farà.
Come avevano invocato i Sindaci dei Castelli Romani.
Una riunione ed una lettera per sollecitare la costruzione
dell’impianto a Cancelliera e l’ampliamento della discarica


Letto, firmato e sottoscritto dai Sindaci dei Comuni di:
Albano Laziale Marco Mattei,
Ardea Carlo Eufemi,
Ariccia Emilio Cianfanelli,
Castel Gandolfo Maurizio Colacchi,
Genzano Enzo Ercolani,
Lanuvio Umberto Leoni,
Marino Adriano Palozzi,
Nemi Alessandro Biaggi,
Rocca di Papa Pasquale Boccia.

Che aspettano "lor signori" a rassegnare le dimissioni?

Leggi l'articolo pubblicato dal giornale "Il caffè".