sabato 23 maggio 2009

Contro l'inceneritore scendono in campo i marchi DOC dei Castelli Romani

All’incontro svoltosi in data odierna (23 maggio 2009) erano presenti il Presidente della Cantina Sociale Fontana di Papa (R. Negroni), il Presidente della Cantina sociale Gotto d’Oro (L. Caporicci) e l’enologo della Cantina San Marco (A. Bollino). È giunto anche il messaggio del presidente del Consorzio del pane di Genzano IGP (R. Battistelli) impossibilitato a recarsi fisicamente presso la sede dell’incontro ma la cui voce desidera essere annoverata tra quelle che si alzano contro l’impianto di gassificazione. Erano altresì presenti in veste di esperti tecnici l’ing. Rosso (ingegnere della campagna Non Bruciamoci il Futuro), il Dott. A. Garofolo (esperto nel campo chimico-enologico del Coordinamento contro l’inceneritore di Albano), il Dott. D. Castri (esperto nel campo legale del Coordinamento contro l’Inceneritore di Albano) e la Dott.ssa Taglieri (Valorizzazione dei Prodotti Territoriali e delle Produzioni Tipiche del Coordinamento contro l’inceneritore di Albano).

Gli esperti hanno illustrato in maniera chiara e concisa i motivi per cui il gassificatore di Albano risulta un progetto altamente rischioso per la salute dei cittadini che vivono nelle immediate vicinanze, ma anche per la tutela dei marchi di qualità del territorio dei Castelli Romani. Un impianto di questo genere, infatti, quando anche si mantenesse nei limiti legali previsti per le emissioni di fumi andrebbe a riversare sulle colture adiacenti (appena oltre la recinzione o la strada) una quantità di diossina e di nanopolveri che inevitabilmente contaminerebbe le uve, le olive e tutte le colture presenti, alterando direttamente le materie prime e i prodotti da esse derivati. Si è illustrato l’impianto nelle sue peculiarità e si è ribadito perché con le sue caratteristiche non rappresenti una soluzione al problema rifiuti, in quanto tratterebbe CDR e produrrebbe fumi e ulteriori scarti tossici non smaltibili, laddove esistono e si applicano in Italia cicli di smaltimento e trattamento dei rifiuti ad impatto ridottissimo e nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute umana. Si sono illustrati gli evidenti stati di dissesto idrico in cui versa la zona dove l’impianto dovrebbe sorgere, nonché la contaminazione delle falde acquifere con metalli pesanti. Si è altresì sottolineato come il sito individuato ad accogliere l’inceneritore sia un’area agricola caratterizzata da produzioni di particolare tipicità. L’impianto risulterebbe, pertanto, in contrasto con l’art. 21 D.lgs. 228/01, norma in materia di tutela dei territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, il quale al comma 2 introduce il concetto di “interferenza” riferito alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti urbani rispetto alle aree di produzione agricola di pregio, nell’evidente intento di tutelare - le zone di produzione e lavorazione dei prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine controllata (DOC), a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), a denominazione di origine protetta (DOP), a indicazione geografica protetta (IGP) e a indicazione geografica tutelata (IGT); - le aree agricole in cui si ottengono prodotti con tecniche dell'agricoltura biologica ai sensi del regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991;- le zone aventi specifico interesse agrituristico.

In tale contesto, l’approvazione del gassificatore in sede di Conferenza dei Servizi del 20 aprile 2009, in presenza di pareri contrari della Asl di competenza RMH, del voto contrario dei Sindaci di Ardea e Albano Laziale, appare un vero e proprio atto di violenza perpetrato nei confronti dei cittadini e del territorio dei Castelli Romani. I presidenti delle due maggiori Cantine sociali dell’area si sono detti estremamente preoccupati delle conseguenze che tutto ciò potrebbe avere sullo sviluppo del settore vitivinicolo dell’area, da sempre volano economico del territorio. Preso atto delle leggi in materia di tutela del territorio e dei rischi evidenti di un tale impianto, le Cantine sociali si mostrano decise ad approfondire la questione e a chiedere risposte precise alle autorità preposte al fine di evitare la perdita di importanti marchi DOC.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il 30 maggio, giornata del corteo, Vi invito a prendere parte alla manifestazione CANTINE APERTE a DONNARDEA (loc SantaPalomba Via Fosso di Valle Caia 7) per vedere da vicino cosa sono e come sono le vigne a pochi metri da quello che sarà (?)l'inceneritore e per degustare insieme, i nostri vini.
Ingresso gratuito.

Info su www.donnardea.it oppure via email info@donnardea.it

Cordiali saluti,
Trasmondi Veronica
www.donnardea.it