La politica degli inceneritori in Italia è frutto di una vecchia politica corporativa, tesa al mantenimento dei privilegi dei pochi proprietari degli inceneritori (Marcegaglia, Cerroni & co.).
L’Italia è l’unico Paese europeo che finanzia gli inceneritori con miliardi di euro con i fondi dei CIP6 (ad esempio, per l’inceneritore di Albano è previsto un finanziamento di 400 milioni di euro in 8 anni).
I CIP6, inizialmente ideati per finanziare le fonti energetiche alternative, vengono oggi prevalentemente utilizzati per sostenere la politica degli inceneritori (termovalorizzatori come direbbero lor signori).
Tutte le famiglie italiane, le piccole e medie imprese devono pagano sulla bolletta un “tassa”, un “pizzo” che viene destinato al mantenimento dei privilegi dei pochi proprietari di inceneritori (Marcegaglia, Cerroni & co.).
Le nostre imprese sono oberate, quindi, dal costo aggiuntivo dei CIP6, un costo che le altre imprese in Europa e nel mondo non hanno.
L’energia in Italia costa di più per colpa degli inceneritori e il paese è meno competitivo.
“L’apertura alla concorrenza e all’integrazione internazionale, che devono essere affrontate a viso aperto, rinunciando alle protezioni”, come direbbe la Marcegaglia, vale per tutti (Alitalia, comparto manifatturiero del tessile-abbigliamento-calzature, sistema bancario, ecc.) tranne che per i signori degli inceneritori (Marcegaglia, Cerroni & co.).
Noi siamo purtroppo condannati alla bassa crescita, a causa di evidenti cause strutturali.
“Un paese maturo può crescere a ritmi interessanti se riesce a liberare le sue energie e mettere a frutto le sue capacità” (Marcegaglia).
Si un paese maturo può iniziare a crescere se evita di incenerire ingenti quantità di finanziamenti pubblici e comincia, invece, a destinarli veramente per lo sviluppo economico.
Riteniamo, quindi, che l’abolizione dei CIP6 sulle bollette ENEL darebbe una spinta ai consumi delle famiglie, maggiore competitività alle nostre imprese, un taglio allo sperpero di danaro pubblico.
Concludiamo con un punto della relazione che condividiamo pienamente:
“Nella logica di scambio imposta da una persistente cultura corporativa, dobbiamo fare attenzione a non accettare per noi stessi piccoli benefici di corto respiro (ndr: Marcegaglia, proprietaria di inceneritori), in cambio di sacrifici che ricadono sul resto del sistema, sugli altri, sulla spesa pubblica” (Marcegaglia, Presidente designato di Confindustria).
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