IL “COORDINAMENTO NO INCENERITORE DI ALBANO”
DOPPIAMENTE BEFFATO DALLE ISTITUZIONI COMUNALI DOPO LO 'SCANDALO-RIFIUTI' DI
CERRONI & CO.
di Elena Taglieri
Aspetto con una certa curiosità l'uscita del
prossimo numero di “AlbanoinComune” il mensile del Comune di Albano
Laziale che quasi sicuramente avrà un editoriale o quanto meno uno spazio
nutrito riguardante il recente 'scandalo- rifiuti' che ha portato (finalmente)
all'arresto di Manlio Cerroni ed altri 'compagni di merenda', oltre a
coinvolgere numerosi personaggi, per il momento indagati, ma si spera a breve
imputati. Mi chiedo però se nel giornalino comunale la Giunta di Albano avrà la
sincerità di raccontare ai cittadini come si sia comportata nei confronti del “Coordinamento
contro l'inceneritore di Albano”, vero ed unico motore di azione, che ha
determinato fortemente la scoperta di una situazione delinquenziale attorno
alla questione rifiuti non solo dei Castelli ma di tutto il circuito
facente capo e diramatosi dalla figura di Manlio Cerroni.
Sta di fatto che
venerdì 17 gennaio si è tenuta un'assemblea cittadina nella Sala Consiliare di
Palazzo Savelli, sede del Comune di Albano Laziale, indetta dal “Coordinamento
NO-INC”. Un evento che il Coordinamento aveva organizzato prima ancora
dello scandalo che ha travolto Manlio Cerroni e tutta la sua 'cricca' di
funzionari e politici 'a delinquere'. L' assemblea del 17 gennaio 2014 era stata
pensata da tempo per informare la cittadinanza su molti temi ancora rimasti in
sospeso: il G.S.E. (il Gestore Servizi Energetici) ed i Cip6 (i
famosi 'certificati verdi' statali devoluti per le energie rinnovabili ma
poi in realtà utilizzati per l'energia da incenerimento); la revoca dell' A.I.A.
(Autorizzazione Integrata Ambientale) completamente illegale,
riguardante il termovalorizzatore di Albano; la caratterizzazione delle
falde acquifere e dei pozzi spia della discarica di Roncigliano. Tra questi anche
il problema della medesima discarica che continua a puzzare, e sul perché si
è saputo adesso dalla Magistratura e dai Carabinieri del N.O.E.
(Nucleo Operativo Ecologico) quello che il Coordinamento andava dicendo da
sempre, dati alla mano. Il 17 gennaio alle 17:00 non c'era e non c'è
stata nessun Autorità del Comune di Albano a presiedere l'assemblea cittadina:
né il Sindaco in persona, nè il Vicesindaco, nessun Consigliere di
maggioranza e di opposizione, nessun Assessore. Neppure un qualche rappresentante
dei Comuni di bacino dei Castelli Romani che quotidianamente sversano i
loro rifiuti nella discarica di Roncigliano (compresi Fiumicino, Roma e lo
Stato Vaticano). Come ha fatto notare Imperia Rossi, una militante del
Coordinamento NO-INC: “...sembrava di essere in un castello vuoto, di quelli
tipicamente medievali, popolati dai fantasmi...ma almeno i fantasmi qualche
volta fanno pure sentire materialmente la loro presenza, lasciano un sussurro,
muovono qualcosa...”.Qui, invece, solo noi cittadini, come fossimo orfani.
Il Comune di Albano si è invece limitato ad 'apparire' in mera veste
burocratica e fiscale facendosi pagare € 100 dal “Coordinamento NO-INC “
per utilizzo della Sala Consiliare!!! Insomma, un trattamento
concepibile solo per eventi commerciali, talora anche culturali, ma non certo
da destinarsi a coloro che hanno impedito non solo di cadere nel baratro di
disastro ecoambientale, ma che hanno contribuito a fermare la
recidiva dei reati da parte dei 'colletti bianchi' e di 'Re Manlio'. E
invece è stato praticamente come sentirsi in affitto in casa propria.
(elena.taglieri@gmail.com)
Più nobile sarebbe stato il gesto di rendere
gratuito questo evento, un vero e proprio 'omaggio della casa' (comunale),
perché tanto 100 euro in meno nel proprio bilancio non avrebbero reso più
'povera' Albano Laziale. Non solo. Ancor più nobile sarebbe stato pure il gesto
da parte di altre Istituzioni Comunali dei Castelli Romani: meno di € 10 a
testa (meno di una pizza) ed i 100 euro così spalmati non avrebbero pesato più
di tanto.
Eppoi tanto saranno gli stessi Comuni, Albano in
primis, a battere cassa a Cerroni per le sovrafatturazioni gonfiate
sull'immondizia mal gestita dallo stesso magnate, tant'è che gli stessi Comuni si costituiranno parte
civile per il danno subìto. Ma come se non bastasse, lo stesso Comune di
Albano, qualche giorno prima del 17 gennaio, ha addirittura sanzionato di
ben € 400 un rappresentante del “Coordinamento NO-INC” perché questi
aveva affisso 'abusivamente' alcuni manifesti nei quali venivano tra l'altro pubblicizzate
sia questa assemblea come pure quella del 23 gennaio tenutasi a
Cancelliera. In occasione di questi due appuntamenti il Coordinamento avrebbe
informato anche sulle vicende giudiziarie di Cerroni & Co.
Questo, dunque, è stato l'ingrato 'riconoscimento',
paradossalmente mai accaduto finora, a 6 anni e mezzo di lotta popolare
contro ogni forma di nocività, devastazione ambientale, giochi di potere e
corruzione!! Una doppia beffa, non solo verso il “Coordinamento contro
l'inceneritore di Albano” e di sacrifici economici sostenuti negli anni dai
suoi componenti, ma soprattutto virtualmente nei confronti di tutta la
popolazione Castellana!!!!. Nonostante ciò, la soddisfazione più grande
per il “Coordinamento NO-INC” è stata quella di aver avuto ragione su chi sono
veramente Cerroni e i suoi sodali, a cosa saremmo andati incontro, chi avrebbe
continuato a gestire la questione-rifiuti e quindi il nostro ambiente, la
nostra salute, con conseguenze irrimediabili e irreversibili. E non è poco
averlo dimostrato agli scettici, ai pigri, ai volutamente disinformati, a tutti
quelli che continuavano a mettere i bastoni tra le ruote, ai demagoghi, a tutti coloro che in questi
anni continuavano a dire che “...tanto l'inceneritore se lo vojono fà lo
fanno” o che “...in qualche posto
ce la dovemo pure mette la monnezza ” .
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