Il Messaggero
Sabato 07 Giugno 2008
di Enrico Valentini
Il consiglio comunale di Albano approva all’unanimità la mozione che impegna l’amministrazione a preservare la destinazione d’uso dei terreni agricoli intorno alla discarica di via Roncigliano.
Di fatto, Palazzo Savelli “blinda” così fino ad una quanto mai incerta e futuribile approvazione del piano regolatore generale (in stand by da ben oltre un decennio) la zona attualmente più pregiata di Roma e provincia: quella destinata alla costruzione del termovalorizzatore dei rifiuti.
Che molti, specialmente alla Pisana, vogliono, fortissimamente vogliono per non far sprofondare la città metropolitana in una emergenza analoga a quella della Campania.
Il niet “bipartisan” del consiglio comunale - convocato ieri l’altro su richiesta del centro sinistra - è giunto a tarda sera, sfociando in una vera e propria “notte dei miracoli”.
Primo fra tutti, la ritrovata solidarietà “paesana” dimostrata tra i politici degli opposti schieramenti, da tempo immemore mai così allineati e coperti come nel negare un progetto «sproporzionato alle esigenze locali e che prima di essere realizzato fa già sentire puzza di bruciato».
Il clima idilliaco sbricolava come d’incanto anche le annunciate contestazioni dei cittadini e dei comitati contrari al progetto, spingendo addirittura il consiglio a chiedere alla Regione, di trovare altri siti fuori dal quadrante al confine tra Albano, Ardea, Pomezia e Roma dove localizzare la mega canna fumaria.
«I consiglieri comunali - commenta il capogruppo di Rifondazione Mario Rapisardi - hanno dimostrato un grande senso di responsabilità tutelando gli interessi dei cittadini. Restiamo comunque vigili e disponibili a collaborare ad un serio progetto di raccolta differenziata per dare realmente un futuro meno complicato alle nuove generazioni».
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