domenica 19 aprile 2009

La Regione Lazio ridotta al ridicolo!!!

Il 20 aprile 2009 si dovrebbe tenere la farsa della Conferenza dei Servizi per dare l’AIA (Autorizzazione di Impatto Ambientale) all’inceneritore di Albano.

La data si colloca nell’ambito della settimana delle celebrazioni del 25 Aprile, la Festa della Liberazione.

Ma cosa succederà alla Conferenza dei Servizi del 20 aprile 2009?

Sarà la data storica della liberazione dall’inceneritore di Cerroni oppure sarà il giorno della vergogna, in cui tutte le regole del vivere democratico saranno calpestate?

La ASL di Albano ha detto di NO: il territorio ha già problemi gravissimi (emergenza idrica, inquinamento delle acque e dell’aria, mortalità troppo elevata per tumori).

I Consigli Comunali di Albano, Ariccia, Ardea, Castel Gandolfo e Pomezia hanno votato all’unanimità mozioni contro l’inceneritore di Albano.

La popolazione dei Castelli Romani non vuole sul proprio territorio l’inceneritore più grande del mondo, come AMA definirlo Cerroni.

Ad ogni iniziativa contro l’inceneritore accorrono centinaia di cittadini.

Venerdì sera, la sala conferenze del Centro Anziani di Pavona non è riuscita a contenere la straordinaria partecipazione al convegno del Prof. Montanari. Decine di persone hanno dovuto seguire l’evento all’esterno.

Sabato pomeriggio, la piazza di Genzano è stata riempita da tantissimi cittadini per protestare contro il Sindaco e il Consiglio Comunale di Genzano, che hanno bocciato la mozione contro l’inceneritore di Albano. Una volta Genzano era un modello per i Castelli Romani. Oggi Genzano è la vergogna dei Castelli Romani. Prossimamente il modello Genzano farà la stessa fine del modello Roma!!!

Tutti sono contrari, tranne Cerroni e Marrazzo che stanno organizzando la farsa del 20 aprile.

Ci avevano detto che l’inceneritore avrebbe eliminato la discarica, invece il 20 Marrazzo ci vuole regalare, oltre l’inceneritore, anche una discarica (il settimo invaso).

Quale deve essere la distanza di una discarica di rifiuti non pericolosi?

Il piano Marrazzo dei rifiuti del Lazio, scritto su misura per i terreni di Cerroni, prevede una distanza di 200 metri dal punto di scarico dei rifiuti.

Nella Regione Lombardia, dove Cerroni non ha terreni, la musica cambia: la distanza minima delle “discariche di rifiuti non pericolosi putrescibili” è pari a 500 metri e la distanza si misura dalla recinzione dell’impianto.

Inoltre, sempre in Lombardia, esiste una distanza minima da funzioni sensibili (strutture scolastiche, asili, ospedali, case di riposo) di 1.000 metri.

Applicando la legislazione della Regione Lombardia, Cerroni non potrebbe neanche chiedere l’ampliamento della discarica di Roncigliano. Ci sono, infatti, case a pochi metri dalla recinzione dell’impianto e, cosa ancora più grave, la scuola elementare, la scuola materna e l’asilo nido di Roncigliano sono ad una distanza inferiore ai 1.000 metri dalla recinzione dell’impianto.

Ma, purtroppo non siamo in Lombardia, ma nel Lazio di Cerroni e Marrazzo.

Dobbiamo stare tranquilli in quanto, come ha sottolineato in un atto ufficiale il Direttore del Dipartimento Territorio della Regione Lazio, Cerroni ha stimato che la distanza di ricaduta delle emissioni odorigene è risultata pari a 25 metri e, inoltre, sempre il signor Cerroni si è impegnato ad adottare in fase di costruzione e di esercizio i seguenti accorgimenti operativi:
- innaffiamento di frequente delle superfici carrabili in terra battuta;
- installazione, lungo il perimetro dell’area interessata dal VII invaso, di impianto di spruzzo di deodorante in modo da abbattere eventuali emissioni di cattivi odori non preventivati.

Già immaginiamo la scena alla discarica di Roncigliano: Marrazzo (il Presidente dei Cerroni Boys) intento ad innaffiare la pista di atterraggio in terra battuta, Mattei (il Sindaco che di notte dice di SI e di giorno dice di NO) che spruzza deodoranti, Di Carlo che cucina la coda alla vaccinara, mentre Cerroni atterra con il suo elicottero.

Ci chiediamo se le istituzioni possono essere ridotte in questo stato “ridicolo” senza che nessun Consigliere Regionale senta il dovere, a ridosso del 25 aprile, di dire BASTA a questo insulto della Costituzione.

Agli abitanti della zona della discarica consigliamo di rifarsi alla Legislazione Regionale della Lombardia e di chiedere il risarcimento danni (“nel caso di abitazioni sparse poste a distanza inferiore a quelle sopra indicate, dovrà essere effettuata una specifica verifica degli impatti aggiuntiva, che preveda la messa in opera di eventuali misure di compensazione specifiche”).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma perché i nostri governanti sono uno peggiore dell'altro?

Paolo