lunedì 13 aprile 2009

NO all'inceneritore. Troppa alta la mortalità per le esalazioni di RADON


Intervento del Geologo Antonio Di Lisa

E’ da tempo che seguo con interesse, purtroppo dall’esterno, le iniziative del comitato contro la realizzazione dell’inceneritore di Roncigliano.

Ritengo a questo punto sia utile introdurre nel dibattito le ricerche e le esperienze frutto di anni di lavoro, da parte mia e del dott. Voltaggio del CNR (attualmente IGAG Istituto di Geologia e Geoingegneria), svolte nel territorio dei Colli Albani ed in particolare nella Solfatara di Pomezia.

Riassumo in sintesi ed allego anche i riferimenti bibliografici delle principali pubblicazioni scientifiche e delle presentazioni a convegni nazionali ed internazionali.

L’apparato vulcanico dei Colli Albani per la comunità scientifica, seppure è considerato un vulcano non più attivo, è oggetto di numerose ricerche sotto l’aspetto geologico, sismico e soprattutto geochimico e vulcanologico.

Rivestono particolare interesse le aree dei siti esalativi (zone di emissione di fluidi vulcanici quali anidride carbonica, acido solfidrico, radon) come la Solfatara di Pomezia, Cava dei Selci nel territorio di Ciampino-Marino, Bagni di Tivoli, Tor Caldara (Anzio) ed altri minori.

Queste aree nel termine tecnico-scientifico sono denominate “discharge” cioè discariche naturali di gas, ossia punti nei quali l’attività post-magmatica si manifesta ancora con notevole intensità con le conseguenti implicazioni negative quando nelle vicinanze vi è la presenza dell’uomo (basti ricordare uno tra tutti per ciò che è avvenuto a Cava dei Selci qualche anno fa in relazione all’improvvisa emissione di anidride carbonica dal sottosuolo).

Oltre all’emissione di anidride carbonica occorre segnalare le grandi quantità di acido solfidrico e di radon (gas radioattivo), quest’ultimo in quantità davvero eccezionali, che si riversano nell’aria da questi siti.

Pur in presenza di una legislazione europea e nazionale circa la prevenzione della popolazione da questo gas pericolosissimo, gli organi regionali deputati all’elaborazione della Carta delle aree a rischio a tutt’oggi non hanno ancora provveduto.

Per ricollegarmi al parere negativo espresso dalla ASL RMH vorrei rimandare chi legge alla sintesi di uno studio “ecologico-epidemiologico”, ripeto ecologico, non essendo chi scrive un medico, presentato nel 1998 ad un convegno a Cambridge (vedi allegato).

Una parte di questo lavoro si è cimentato nella raccolta dei dati ISTAT_USL del triennio 1980-82 (appunto quando le ASL si chiamavano ancora USL) circa la mortalità della popolazione del Lazio per malattie all’apparto respiratorio.

I dati raccolti sono stati distribuiti nel contesto geografico e geologico regionale evidenziando una correlazione altamente significativa tra la mortalità ed i terreni della copertura vulcanica del Lazio.

Questi siti sono pertanto dei “ventilatori naturali” che immettono nell’atmosfera una grande quantità di gas nocivi.

In conclusione qualsiasi decisione in merito alla realizzazione di impianti , o più in generale di pianificazione urbanistica sul territorio ricadente nell’area dei Colli Albani, deve essere approfonditamente ed opportunamente valutata per evitare di esporre la popolazione ad un rischio troppo elevato.

BIBLIOGRAFIA:

1. Voltaggio M., Di Lisa G.A., Voltaggio S. : “The Volcano of the Alban Hills : its social influence from the pre-roman age to present” Meeting on Quaternary Volcanism and its climatic and societal impacts : forcings and feedbacks – Godwin Institute for Quaternary Research, pag. 27. Cambridge 29-30 Settembre 1998

2. Di Lisa G.A., Voltaggio M., Voltaggio S. : “La Solforata di Pomezia: un’area associata ad un elevato rischio geoc himico” – FIST – GEOITALIA 1999 – 2° Forum Italiano di Scienze della Terra. PLINIUS n. 22, 148-150 - Bellaria 20-23 settembre 1999.

3. Voltaggio M., Di Lisa G.A., Voltaggio S.: “Studio dei disequilibri radioattivi della serie dell’uranio in un’area di manifestazioni gassose (Solforata di Pomezia, Colli Albani): Implicazioni per il rischio vulcanico e geochimico” – FIST – GEOITALIA 1999 – 2° Forum Italiano di Scienze della Terra. PLINIUS n. 22, 376-377 - Bellaria 20-23 Settembre 1999.

4. Voltaggio M., Di Lisa G.A., Voltaggio S. (2001): “U-series disequilibrium study on a gaseous discharge (Solforata of Pomezia, Alban Hills, Italy) : implications for volcanic and geochemical risk” Applied Geochemistry Vol. 16 pagg. 57-72

5. G.A. Di Lisa, S. Voltaggio, M. Voltaggio : Metodologia geochimica per l’individuazione delle aree ad elevati flussi di radon20dal suolo: esempio di applicazione nel Comune di Pomezia (Roma, Colli Albani). Pubblicato sugli Atti del Convegno dell’Istituto Scientifico Europeo - ARPA Piemonte “Problemi e tecniche di misura degli agenti fisici in campo ambientale” – Ivrea 3-5 aprile 2001

6. Voltaggio M. :”Impatto ambientale di emanazioni gassose naturali” Accademia dei Lincei – Roma - 2003

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