sabato 18 ottobre 2008

Grande partecipazione alla manifestazione di Albano

In risposta ai loschi e oscuri affari di Cerroni e Marrazzo
una grande risposta democratica
con la partecipazione di oltre 1.000 persone
al corteo del 18 ottobre 2008 contro l'inceneritore di Albano.

RASSEGNA STAMPA
600 in corteo contro realizzazione gassificatore ad Albano laziale
18 ott 18:51
ALBANO LAZIALE (Roma) - Circa seicento persone hanno sfilato per le vie del centro di Albano Laziale per dire no all'ipotesi, annunciata dal presidente della Regione Piero Marrazzo, della realizzazione di un gassificatore nella localita' di Roncigliano. La manifestazione contro l'inceneritore e' stata promossa dal comitato ''No Inc'', con l'adesione di varie associazioni dei Castelli Romani e dei partiti della Sinistra Arcobaleno. (Agr)
da http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id=%7B4226855C-0B4F-4B72-8264-F4941E1E8C37

da www.castellinews.it
600 in corteo contro realizzazione gassificatore Albano
www.castellinews.it/index.asp?id=641&act=v&20081018

Tutti i comitati riuniti chiedono di fermare la costruzione del gassificatore.

«La battaglia, dopo il parere favorevole dello studio di impatto ambientale sul termovalorizzatore di Roncigliano – ha dichiarato Claudio Fiorani segretario dei Verdi di Albano – diventa ancora più difficile». «Nelle prossime settimane – ha detto Danilo Ballanti del Coordinamento contro l'inceneritore – sposteremo la protesta sotto la sede della Regione».

(Albano Laziale - Attualità) - "No" all'inceneritore. Questo lo scopo della manifestazione di sabato 18 ad Albano che è partita alle 16 da piazza Mazzini e si è snodata lungo le vie del centro cittadino.
Circa 600 i manifestanti che, rumorosamente, hanno dichiarato la loro intenzione di continuare nella protesta, ritenendo che la costruzione a Roncigliano dell'impianto causerà un disastro ambientale e comporterà gravissimi danni alla salute dei cittadini.
Tutti i comitati riuniti chiedono di fermare la costruzione del gassificatore, dichiarando che continueranno la lotta, attraverso altre manifestazioni ed incontri.
«Nelle prossime settimane – ha detto Danilo Ballanti rappresentante del coordinamento contro l'inceneritore – sposteremo la protesta sotto la sede della Regione, inutilmente abbiamo chiesto un incontro con il presidente Marrazzo, ma non ha voluto mai incontrarci».
«La battaglia, dopo il parere favorevole dello studio di impatto ambientale sul termovalorizzatore di Roncigliano diventa ancora più difficile – ha detto Claudio Fiorani segretario dei Verdi di Albano – ma noi abbiamo intenzione di continuare a lottare, tra pochi giorni presenteremo un ricorso al Tar».
La manifestazione ha visto la partecipazione anche di comitati di altre città, come Guidonia ed Aprilia: hanno portato la loro solidarietà anche i cittadini dei paesi campani.
La protesta ha vissuto attimi di tensione quando alcuni elementi di estrema destra si sono avvicinati alla manifestazione, il fatto non è degenerato grazie all'intervento tempestivo dalle forze di polizia che controllavano il corteo.

Da NuovoOggiCastelli
In 700 sfilano per dire NO al gassificatore di Roncigliano
I comitati ambientalisti si sono mobilitati in massa per urlare il loro dissenso
Albano contro l'ecomostro
Su uno striscione la scritta: "Benvenuto cancro-valorizzatore"
Hanno sfilato per le vie di Albano "armati" di slogan, fischietti e bandiere al vento.
Un "kit di ordinanza" per ribadire il proprio NO al gassificatore di Roncigliano.
Così, dopo l'assemblea civica di metà settembre, il Coordinamento contro l'inceneritore ha chiamato all'appello tutte le forze democratiche della città.
Un vero e proprio "Woodstock" di comitati ambientalisti che hanno sfilato per le vie di Albano insieme ai cittadini.

Tanti j'accuse vergati su cartelli e striscioni, tra cui "Inceneritore di Roncigliano ci uccide piano piano", "Benvenuto cancro-valorizzatore" e ancora "Veleni e diossine: politiche assassine".
Al corteo hanno preso parte anche l'assessore regionale all'ambiente Filiberto Zaratti e il consigliere Fontana. "Manteniamo ferma la nostra posizione di contrarietà all'impianto - ha detto Zaratti - sia per la localizzazione, visto che i Castelli rappresentano un territorio di qualità dal punto di vista naturalistico ed enogastronomico, sia per ragioni di carattere ecologico. Bisogna insistere sulla raccolta differenziata e sugli interventi intermedi, tra cui il compostaggio". Alle accuse mosse contro i verdi regionali, l'assessore ha replicato precisando che "l'impianto è stato inserito nel Piano rifiuti con i poteri commissariali di Marrazzo nel luglio 2008".

Dopo la partenza da piazza Mazzini, il corteo, composto da circa 700 persone, si è snodato lungo Via Cavour, scandendo slogan emblematici quali "Mondezza bruciata, aria avvelenata". Invettive dure come pietre accompagnate da una ferma contestazione al presidente Marrazzo, accusato dalla popolazione locale di "aver donato un ecomostro ai Castelli". Un pensiero sottoscritto dai verdi locali, che hanno annunciato un ricorso al TAR."Lo stiamo preparando - tuona Claudio Fiorani, segretario dei Verdi di Albano - perchè troviamo assolutamente illegittimo quello che ha fatto Marrazzo. C'è stato un provvedimento "carbonaro" che nessuno conosce. E' più che comprensibile la rabbia dei cittadini per un impianto mastodontico e inutile".

Mollica, coordinatore dei Verdi dei Castelli, rincara la dose spiegando che "nella normativa che regola la VIA non c'è la possibilità di controdeduzioni da parte di chi ha presentato il progetto. Sarebbe assurdo. Se poi è stata aperta una nuova VIA, che fine ha fatto la pubblicità degli atti e la possibilità di fare osservazioni? E soprattutto, dove caspita sta questo presunto nuovo progetto del Coema? Se c'è uno straccio di giustizia in questo Paese, il progetto sarà bloccato".

C'erano anche i comitati di Giudonia, Pavona, Cancelliera e la "Rete napoletana".

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