giovedì 12 marzo 2009

L’inceneritore bocciato dalla Asl

Il parere espresso dal Dipartimento prevenzione ambientale.
Marrazzo: “Possibile la revoca dell’autorizzazione”
“No” a causa della carenza idrica e della denzità abitativa della zona

Da “Il Messaggero” del 12 marzo 2009
di Enrico Valentini

Il dipartimento prevenzione ambientale della Asl dei Castelli sbarra la strada al progetto del quarto inceneritore rifiuti previsto ad Albano. A due mesi dall’avvio dei cantieri della discarica di Roncigliano, l’azienda sanitaria ha bloccato la costruzione dell’inceneritore rendendo pubbliche le motivazioni che hanno indotto a fornire un parere negativo sul procedimento per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale necessaria all’apertura dell’impianto.

Due i punti critici del progetto che, a parere dei tecnici Asl, rendono “incompatibile” l’impianto con il territorio circostante: la grave carenza idirca patita dal territorio castellano e la notevole densità abitativa in tutta l’area vicino all’inceneritore (al confine con i comuni di Albano, Ardea, Pomezia ed Ariccia).

“La messa in esercizio dell’impianto – si legge nel documento della Asl a firma del direttore del Dipartimento di prevenzione, Agostino Messineo - richiederebbe un consumo annuale annuo di oltre 223.000 mila metric cubi di acqua. Una quantità assolutamente incompatibile con il mantenimento di una condizione igienica adeguata del territorio. Occorre tener presente che il territorio è affetto da gravissime carenze idriche al punto da condizionarne la nomina di un Commissario per l’Emergenza Idrica ed occorre anche tener presente che l’acqua utilizzabile è comunque oggetto di una deroga regionale in ordine alla presenza di metalli.Nemmeno l’potizzata escavazione di un pozzo dedicato – continua il parere della Asl - o l’attivazione di vasche di raccolta dell’acqua piovana risolverebbe i numerosi problemi legati al maggiore utilizzo delle risorse idriche”.

Il circostanziato studio, firmato anche dal direttore del servizio Igiene pubblica Sonatella Varrenti, riporta così al punto di partenza il contestatissimo progetto dell’impianto di via Roncigliano che solo sul finire dello scorso anno è stato sbloccato facendo prevalere le ragioni della Regione, fortemente preoccupata per la situazione di stallo del piano di smaltimento dei rifiuti.

E sul parere negativo della Asl ieri, secondo notizie di agenzia, è intervenuto in prima persona anche il presidente della Regione, rispondendo ad un ascoltatore di un’emitettente radiofonica romana:

"Se esiste un problema idrico l'impianto non può rimanere - ha dichiarato Marrazzo - se l'autorizzazione è stata concessa senza tenere conto del problema di carenza dell'acqua dovrà essere revocata e i tecnici che hanno affermato il contrario dovranno assumersi le loro responsabilità. Senza le necessarie risorse idriche risulta evidente che l’impianto non può entrare in funzione”.

In attesa della conferenza dei servizi tra Regione, Provincia, Asl e comuni di Albano e Ardea, già convocata per il 19 marzo, la notizia del parere negativo della Asl fa esultare il coordinamento delle decine di comitati dei Castelli e dei cittadini contrari all’inceneritore impegnati ad organizzare sabato due assemblee ad Ariccia e a Cecchina, mentre il 21 è prevista una manifestazione di protesta lungo la via Appia, tra Albano e Genzano.

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