Domani 19 marzo 2009 si riunirà la Conferenza dei Servizi per valutare l’Autorizzazione di Impatto Ambientale per l’inceneritore di Albano.
Sono invitati a decidere la Regione Lazio, la Provincia di Roma, i Comuni di Albano Laziale e di Ardea, la ASL RMH.
I Consigli comunali di Albano Laziale e di Ardea hanno votato all’unanimità ordini del giorno contro l’inceneritore di Albano.
Anche i Consigli comunali di Ariccia e Pomezia, confinanti con l’inceneritore di Cerroni-AMA-ACEA, si sono espressi all’unanimità contro il mega-impianto.
La novità degli ultimi giorni è rappresentata dal giudizio fortemente negativo della ASL che pone al centro del parere espresso la gravissima crisi idrica dei Castelli Romani.
Una situazione destinata a precipitare con la realizzazione di un impianto “dal fabbisogno idrico di 218mila metri cubi di acqua ogni anno”.
L’inceneritore è “incompatibile con il mantenimento di una situazione igienica adeguata per il territorio […] affetto da gravissime carenze idriche al punto da condizionarne la nomina di un commissario per l’emergenza idrica. Occorre anche tener presente che l’acqua utilizzabile – prosegue il documento – è comunque oggetto di una deroga regionale in ordine alla presenza di metalli, ed è evidente che tale condizione concorrerebbe, in caso di maggior utilizzo della risorsa idrica, ad un ipotetico peggioramento della presenza percentuale di sostanze nocive”.
La gravità della crisi idrica riguarda tutti i comuni dei Castelli Romani che, quindi, hanno il diritto di partecipare e di decidere rispetto al proprio futuro.
La preoccupazione cresce sia nella popolazione sia nelle istituzioni.
Il Comune di Castel Gandolfo, che vede peggiorare quotidianamente la situazione del lago, ha già indetto per il 27 marzo 2009 una riunione del Consiglio Comunale per discutere una mozione contro l’inceneritore di Albano.
Chiediamo espressamente che oltre ai Comuni di Albano e Ardea partecipino alla conferenza dei servizi anche gli altri Comuni dei Castelli Romani (Castel Gandolfo, Pomezia, Ariccia, ecc.) in quanto territori destinati ad essere investiti dalle polveri sottili e dagli effetti disastrosi sulla situazione igienica-sanitaria.
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