La gestione attuale è riportata nella prima slide predisposta dall'AMA.
L'AMA scrive che "AMA si trova in una situazione di completa dipendenza da terzi nello smaltimento finale; i costi esterni di trattamento e smaltimento ammontano su base annua a circa 110 milioni di euro".
La raccolta differenziata è ferma al 19%.
1.250.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati finiscono direttamente nella discarica di Malagrotta (proprietà: Cerroni) .
Una parte dei rifiuti indifferenziati viene trattata per produrre 75.000 tonnellate di CDR che viene bruciato nell'inceneritore di Colleferro (gestione GAIA) e 115.000 tonnellate sono scarti da trattamento e finiscono nella discarica di Malagrotta (sempre di Cerroni).
Nella situazione attuale Cerroni detiene, nella sostanza, il monopolio dello smaltimento dei rifiuti romani.
La gestione Alemanno dell'AMA vorrebbe smarcarsi da questa figura ingombrante e, allora, si diletta nel disegnare il futuro con la seconda slide riportata nell'articolo.
Per la raccolta differenziata viene posto un obiettivo scarso del 30%.
L'obiettivo principale diventa la produzione di CDR da bruciare nel termovalorizzatore di Albano e nelle centrali elettriche dell'ENEL (di Civitavecchia).
Sparisce nel piano AMA la discarica di Malagrotta, da sostituire con un'altra discarica di proprietà AMA (forse Allumiere).
In sintesi, la nuova linea dell'AMA è semplice: portare i rifiuti di Roma fuori dal comune di Roma (Albano, Allumiere, Civitavecchia).
Va anche ricordato che l'AMA è in società con Cerroni ed ACEA per la costruzione dell'inceneritore di Albano (per essere più precisi Cerroni è in società con AMA e ACEA).
Dalla presentazione AMA emerge un dato molto allarmante: l'inceneritore di Albano, l'inceneritore più grande del mondo come ama definirlo Cerroni, servirà solo per bruciare i rifiuti di Roma.
Che fine faranno i Castelli Romani?
Un motivo in più per combattere lo scandalo dell'inceneritore di Albano.
Cresce la mobilitazione .....
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