L’inceneritore di Malagrotta, tecnologia
Termoselect, fiore all’occhiello del signor Cerroni, è fermo dal 10 ottobre
2011 e si è dimostrato un vero fallimento.
Al signor Cerroni è stata affidata, senza
alcuna gara nazionale o internazionale ma a trattativa riservata, la
costruzione dell’inceneritore di Albano.
Mario Monti e lo Stato Italiano hanno
destinato per le zone terremotate dell’Emilia Romagna solo 50 milioni di euro.
Mario Monti e lo Stato Italiano stanno per
regalare ad un vecchietto di 90 anni 250 milioni di euro per costruire l’inceneritore
di Albano, un altro sicuro fallimento basato su tecnologia Termoselect.
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dalla rubrica Lettere de L’Espresso
24 maggio 2012
Da Malagrotta senza
lavoro
3 giugno 2012 - Sono
un ingegnere chimico che lavora, anzi lavorava al gassificatore di Malagrotta
perché l'impianto è fermo dal 10 ottobre 2011 e le 60 persone (me compreso) addette al funzionamento
della prima linea di gassificazione sono senza lavoro. È paradossale che si
voglia costruire un nuovo impianto, ad Albano, mentre si manda in malora quello
di Malagrotta, il più nuovo del Lazio, disperdendo le capacità professionali
acquisite.
La sospensione dal lavoro ci è stata comunicata nel momento in cui il gestore
ha fermato l'impianto, con la promessa della cassa integrazione per il periodo
3 dicembre 2011 -12 maggio 2012. Ma l'Inps non avrebbe mai ricevuto
comunicazione per garantire gli ammortizzatori sociali.Così 60 dipendenti non prendono lo stipendio da ottobre 2011 mentre hanno lavorato fino al 3 dicembre e risultano ancora legati contrattualmente al conduttore del gassificatore, la 7-Hills srl, incaricata dal Colari (Consorzio Lazio Rifiuti) per la gestione del gassificatore. E mentre il gestore dell'impianto (Colari), il proprietario di Malagrotta e la Presidente del Lazio litigano e si contendono l'affaire rifiuti, noi viviamo da mesi senza un euro.
SERGIO SERAFINI, email
2 commenti:
Ho linkato l'articolo sulla mia pagina di facebook............
Gabriella
Ciao carissimi,
possiamo intonare un “de profundis”? Ci dispiace per chi rimane senza lavoro ma assolutamente non per l’ impianto, che abbiamo sempre considerato pessimo e sbagliato. Ma insomma, che cosa è successo di così grave da… paralizzare dall’ottobre scorso un impianto che era stato presentato come “la soluzione” del problema rifiuti, con in più il cosiddetto “recupero energetico” finanziato a forza di “CIP 6”? Non abbiamo mai saputo, fra l’ altro, quanti soldi pubblici sono andati in questa avventura…
Ciao,
Sergio
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