Da "Il Messaggero"
di Enrico Valentini
La mobilitazione contro il progetto di costruzione di un inceneritore dei rifiuti nella discarica di Albano ha richiamato, ieri, lungo la Via Appia, centinaia di persone provenienti da tutto il circondario.
La quarta manifestazione indetta dal coordinamento “No Inc” non ha richiamato però quella folla di gente che ci si aspettava visto il continuo e crescente malumore che serpeggia tra i Castelli e le vicine cittadine pontine.
Il solito balletto di cifre sul numero di partecipanti registra per l’appuntamento di Albano un dato che oscilla tra i cinquecento (secondo gli organizzatori) a poco più di duecento i manifestanti che hanno sciamato ordinatamente per le vie del centro storico.
Oltre gli attivisti riuniti nel coordinamento No In cerno presenti i contestatori della centrale Turbogas di Aprilia e il popolo No Fly proveniente da Marino e Ciampino.
Scarsa la presenza dei politici (tenutisi prudentemente alla larga in concomitanza del periodo preelettorale), ad eccezione della sinistra radicale contestata a sua volta da molti cittadini per l’ambigua posizione sull’inceneritore tenuta all’interno della giunta regionale del Lazio.
Al corteo, infatti, erano presenti l’attuale Assessore di Rifondazione Alessandra Tibaldi, esponenti di Verdi Arcobaleno che non battevano ciglio agli slogan, anche velenosi, lanciati contro il Presidente della Regione Piero Marrazzo.
Ai tanti dubbi sull’ipotesi inceneritore si aggiungeva così l’ulteriore confusione derivante dai favorevoli e dai contrari presenti all’interno della stessa giunta regionale, mentre la maggioranza silenziosa dei cittadini resta ancora alla finestra in attesa che qualcuno decida del suo futuro.
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