venerdì 24 agosto 2012

Il Patto per Roma Capitale costruito sull’affare monnezza?

L'ennesima presa in giro per la Commissione europea
L'ennesimo aumento delle tasse per le famiglie di Roma e del Lazio

Il 31 maggio 2012 la Commissione europea aveva inviato all'Italia un secondo avvertimento formale con un parere motivato in cui boccia le norme per il pretrattamento dei rifiuti nella discarica di Malagrotta (di proprietà del signor Cerroni) e negli altri siti del Lazio (sempre di proprietà del signor Cerroni).

Le discariche che operano in violazione della normativa dell'UE sui rifiuti, dice ancora il comunicato della Commissione, "costituiscono una seria minaccia alla salute umana e all'ambiente”.  Su raccomandazione del commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all'Italia in cui si richiede l'adempimento entro due mesi. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di adire la Corte di giustizia dell'Unione europea, con la prospettiva di una sentenza di condanna con pesanti sanzioni finanziarie per l’Italia.

Per scongiurare il procedimento d’infrazione avviato dalla Commissione europea, è stato affrettatamente predisposto il cosiddetto “Patto per Roma” sull’affare della monnezza, un protocollo di intesa tra Ministero dell’Ambiente, Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma.


Il protocollo d’intesa è stato firmato in fretta il 6 agosto 2012 dal Ministro Clini con il preciso obiettivo di evitare le “più che meritate” sanzioni della Comunità europea.

Grande soddisfazione per il patto è stata espressa dal Ministro dell’Ambiente Clini, dal Presidente della Regione Lazio Polverini, dal Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, dal Sindaco di Roma Alemanno e dal signor Cerroni.

Ma cosa prevede il “Patto per Roma”?

E soprattutto, cosa si può aspettare  il commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, dall’Italia (il Paese che truccò i conti per entrare nell’euro)?

Il primo elemento che crea sospetto e preoccupazione è l’assenza di un così importante documento sui siti istituzionali dei firmatari (Ministero dell’Ambiente, Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma).

Su Internet e sui giornali ci sono solo le veline diffuse dal Ministero dell’Ambiente, di seguito riportate:
·         Raccolta differenziata e il pieno regime degli impianti di trattamento per conferire in discarica solo rifiuti trattati.  
·         Un vero e proprio crono programma per superare l’emergenza e scongiurare il procedimento d’infrazione avviato dalla Commissione europea.
·         Ad ottobre si parte con la raccolta differenziata nella capitale, con l’obiettivo di raggiungere il 30% di raccolta differenziata a Roma entro la fine del 2012, il 40% entro il 2013, il 50% entro il 2014, il 60% entro il 2015 e il 65% entro il 2016.

Per gli impianti di trattamento, per i quali la Commissione europea aveva minacciato pesanti sanzioni se Roma continuava a portare i rifiuti in discarica senza trattarli, si è stabilito che l’Ama farà funzionare a pieno regime i suoi impianti così come si impegnerà a fare la Colari (sempre il signor Cerroni) per i due impianti di Malagrotta.

Nulla si dice sul resto delle discariche del Lazio (sempre del signor Cerroni e sempre fuori norma rispetto alla normative europee). Di conseguenza, la Repubblica Italiana è ancora inadempiente rispetto al procedimento d’infrazione avviato dalla Commissione europea.

Nel “Patto per Roma” si citano ipotesi di partenariato pubblico-privato (il signor Cerroni continuerà a monopolizzare la gestione dei rifiuti e già rilascia interviste quotidiane ai giornali per coinvolgere anche Caltagirone e la Lega delle Cooperative nell’affare della monnezza) e di favorire l'accesso al credito e gli investimenti per la realizzazione degli impianti necessari (tradotto potrebbe significare sforare il patto di stabilità, vista la situazione finanziaria assolutamente fallimentare del Comune di Roma).

Mantenere tutta questo sistema di inefficienze (Cerroni, AMA, ACEA, Caltagirone, Lega delle Cooperative, ecc.) ha un costo? Chi pagherà?

Su questo il “Patto per Roma” è assolutamente chiaro: verrà costituito un tavolo tecnico tra Regione Lazio, Provincia di Roma e Roma Capitale, i cui lavori dovranno concludersi entro il 31 ottobre 2012, finalizzato alla revisione del sistema tariffario relativamente agli impianti operanti nel sistema di gestione dei rifiuti urbani di Roma Capitale, in modo tale da garantire la effettiva copertura dei costi e la sostenibilità del ciclo complessivo.

Tradotto significa che aumenteranno le tariffe della gestione dei rifiuti!!!

Un’altra rapina per i cittadini e per il sistema economico della regione Lazio, in un drammatico periodo di crisi economica.

Grande soddisfazione per il patto è stata espressa dal Ministro dell’Ambiente Clini, dal Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno e dal signor Cerroni.

Perché non è credibile il “Patto per Roma”?

Se il protocollo d’intesa fosse credibile, andrebbe immediatamente rivisto il “Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio”.

Il piano rifiuti della Regione Lazio è stato realizzato nel 2010, immaginando un Paese in crescita economica e vagheggiando un aumento “inerziale” della raccolta differenziata dell’1,3% l’anno.

L’obiettivo posto dal “Patto per Roma” di raccolta differenziata al 65% nel 2016 determina un crollo delle previsioni di produzione di CDR (combustibile da rifiuti, la parte secca dell’indifferenziato) da 1.028.867 tonnellate l’anno, come previsto nel “Piano di gestione dei rifiuti 2010 della Regione Lazio”, a sole 450.297 tonnellate l’anno, come risultante dagli obiettivi posti dal “Patto per Roma 2012”.

Considerando che i tre inceneritori esistenti nel Lazio (Colleferro, San Vittore, Malagrotta) hanno una capacità autorizzata di 706.650 tonnellate l’anno, ne consegue che alla luce del “Patto per Roma 2012” costruire il nuovo inceneritore di Albano è assolutamente inutile: la Regione Lazio non avrebbe il CDR da bruciare nell’inceneritore di Albano.

Se lo scenario della gestione dei rifiuti è stato completamente cambiato dal protocollo d’intesa con il Ministro dell’Ambiente Clini, perché AMA e ACEA (le due più importanti società pubbliche di Roma) continuano a sprecare energie e risorse economiche nel progetto assolutamente inutile dell’inceneritore di Albano? Per di più in società con il signor Cerroni, un imprenditore incapace che da anni non riesce a far funzionare l’inceneritore di Malagrotta?


Mentre LOR SIGNORI sperperano il danaro pubblico,
La Valle Galeria si rifiuta! 
A Massimina nasce il presidio permanente contro la discarica

Comunicato stampa
Il 23 agosto, dopo la comunicazione ufficiale del Commissario ai rifiuti di Roma, Goffredo Sottile, della localizzazione della nuova discarica provvisoria nell’area di Monti dell’Ortaccio, i cittadini residenti hanno costituito nel quartiere di Massimina, in via Pasquale Pasquini (angolo via Aurelia km13), un presidio permanente per la mobilitazione contro la discarica. Il presidio è aperto a tutti ed è totalmente apartitico.

Il presidio si pone come obiettivi l’esclusione del territorio della Valle Galeria per la localizzazione della discarica, la chiusura del gassificatore, la chiusura dell’inceneritore di rifiuti ospedalieri, la chiusura della discarica di Malagrotta, la bonifica ambientale di tutto il territorio e l’immediato avvio di un ciclo di gestione dei rifiuti basato sulla Strategia rifiuti zero.

Per questo motivo i cittadini riuniti in presidio chiedono all’Assemblea capitolina di Roma Capitale che venga immediatamente messa in votazione ed approvata la delibera comunale di iniziativa popolare rifiuti zero presentata a giugno 2012 dalla campagna “Diamoci da fare”.

La prima mobilitazione indetta dal presidio sarà una fiaccolata il 4 settembre 2012. Appuntamento allle 20:00 al piazzale della chiesa di Ponte Galeria, Largo Domus de Maria  7 – 00148 Roma (Ponte Galeria)

La Valle Galeria si rifiuta!
Presidio Permanente contro la discarica di Monti dell’Ortaccio
www.vallegaleriasirifiuta.wordpress.com

vallegaleriasirifiuta@gmail.com


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1 commento:

Comitato Sotto terra il treno ha detto...

Caro Danilo,
meno male che qualcuno si impegna ancora a fare i "conti della serva" (tra l'altro me ne attribuisco una parte del merito, per aver fin dall'inizio della vicenda "gassificatore" invitato sempre tutti a fare i conti con la realtà).

Posso aggiungere che se anche si passasse dalla capacità "AUTORIZZATA" a quella "EFFETTIVA" si arriverebbe a circa 450.000 tonn/anno di CDR, smaltibili SENZA ALBANO.

ciao, Piergiorgio