Roma può tornare ad una normale gestione del ciclo dei rifiuti solo liberandosi del disastroso monopolio del signor Cerroni
La scelta del nuovo sito della discarica di Roma sta diventando
uno scandalo a livello nazionale e internazionale.
Il 6 settembre 2011 il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, con l’ordinanza OPCM 3963 nomina il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, Commissario delegato per il superamento della situazione di emergenza ambientale di Roma.
Che qualcosa non va se ne è incredibilmente accorta anche la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che ha messo nero su bianco accuse pesantissime: “Occorre evidenziare che nel documento di analisi preliminare inviato alla Commissione non sono indicati i nominativi dei soggetti che hanno curato la pratica presso la Regione, né il documento risulta sottoscritto da alcuno. Non è, poi, nota la data nella quale è stato redatto … la Commissione non può che evidenziare che tale documento preliminare, ripreso nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri, ha poi condizionato le successive fasi della procedura, non avendo le strutture commissariali proceduto all’analisi di altri siti rispetto a quelli ivi indicati”.
Da un documento ufficiale del Ministero dell’Ambiente del 28 marzo 2012 emerge che la lista dei siti alternativi a Malagrotta si è allungata ed è diventata la seguente:
Gli altri siti aggiuntivi rispetto a quelli indicati dalla Regione Lazio sono stati inseriti per preparare le solite “veline” per la stampa.
Nel documento del Ministero dell’Ambiente viene comunque sottolineato di nuovo che la scelta del Commissario delegato deve avvenire “in via prioritaria” nell’ambito dei siti indicati nel documento della Regione Lazio (il documento che sembra scritto dal signor Cerroni).
Il Commissario delegato deve prioritariamente scegliere uno dei seguenti siti:
Il Commissario delegato, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, non può sbagliare nello scegliere come sito alternativo alla discarica di Malagrotta una delle due proposte riconducibili al signor Cerroni. Volendo potrebbe anche sceglierle entrambe.
Al Prefetto Pecoraro, persona seria, non rimangono che le dimissioni dall’incarico di Commissario delegato. Il Prefetto Pecoraro è al momento l'unico rappresentante istituzionale che si è dimesso per la disastrosa gestione dei rifiuti di Roma.
In data 25 maggio 2012, il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Mario Monti, con apposita ordinanza nomina il Prefetto a riposo Goffredo Sottile Commissario delegato in sostituzione del Prefetto di Roma.
Il decreto di nomina del Prefetto a riposo Goffredo Sottile è composto da sole tre righe. Ne consegue che valgono gli stessi vincoli della precedente ordinanza.
Quindi, il Prefetto a riposo Goffredo Sottile deve scegliere uno o più siti prioritariamente dalla lista predisposta dalla Regione Lazio (o dal signor Cerroni?) che si è drasticamente ridotta a due proposte:
Questo è lo stato di degrado in cui versano le istituzioni, ridotte a burattini nelle abili mani del signor Cerroni che gestisce da trent’anni il monopolio della gestione dei rifiuti di Roma.
I risultati di questo scandaloso monopolio sono sotto gli occhi di tutti.
La Commissione Europea in data 31 maggio 2012 ha bacchettato la Repubblica Italiana: la discarica di Malagrotta e le altre discariche del Lazio (sempre di proprietà del signor Cerroni) costituiscono una seria minaccia alla salute umana e all'ambiente, in quanto i rifiuti non subiscono alcun pretrattamento. Due mesi di tempo per mettersi in regola, altrimenti partiranno le sanzioni all’Italia.
Dopo il fallimento del Commissario delegato Giuseppe Pecoraro, il Prefetto che per sottrarsi all’imbarazzante abbraccio del signor Cerroni voleva portare i rifiuti di Roma a ridosso del sito archeologico di Villa Adriana, altre teste cadono.
Strana coincidenza: da anni i comitati dei cittadini denunciano, completamente inascoltati, che la Regione Lazio in ostaggio del monopolio Cerroni stava velocemente incamminandosi verso una disastrosa gestione dei rifiuti come la Regione Campania.
Storica e preveggente rimane la slide sulla “legge cattiva”presentata dal Prof. Paul Connect nel convengo del 25 settembre 2008 tenutosi a Pavona.
Il monopolio dei rifiuti della Capitale d’Italia è un affare gigantesco, controllato dal signor Cerroni attraverso una ragnatela di centinaia di società con un giro d’affari di 800 milioni di euro e un totale attivo di oltre 2 miliardi di euro.
Questi sono gli interessi che ruotano sull’affrettata scelta della nuova discarica di Roma.
In questo contesto gravissimo ed inquitante, siamo vicini ai comitati di Malagrotta nella preparazione della grande mobilitazione contro la scelta della discarica del signor Cerroni di Monti dell’Ortaccio.
Ormai questa non è solo una battaglia in difesa del territorio, ma è una battaglia in difesa delle regole democratiche
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Paul Connect - Convegno Pavona 25 settembre 2008 |
Le ultime notizie divulgate dalla stampa nazionale
prospettano come soluzione per la chiusura della discarica di Malagrotta,
gestita dal signor Cerroni, l’utilizzo della discarica di Monti dell’Ortaccio,
vicinissima alla discarica di Malagrotta e sempre di proprietà del signor
Cerroni.
Per cercare di spiegare questa incredibile scelta, abbiamo
analizzato tutti i documenti ufficiali predisposti dalle Istituzioni competenti.
Il 6 settembre 2011 il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, con l’ordinanza OPCM 3963 nomina il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, Commissario delegato per il superamento della situazione di emergenza ambientale di Roma.
Secondo esplicito vincolo dell’ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri, la scelta del sito alternativo a Malagrotta deve effettuata
dal Commissario delegato entro 45 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza
(entro il 28 ottobre 2011) sulla base di un documento di analisi preliminare
predisposto dalla Regione Lazio che contiene solo i seguenti siti:
- Comune di Roma, in località Corcolle, vicino a Villa Adriana;
- Comune di Roma, in località Monti dell’Ortaccio, vicino a Malagrotta (di proprietà del signor Cerroni);
- Comune di Roma, in località Pian dell’Olmo, vicino a Riano (affittato dal signor Cerroni);
- Comune di Roma, in località Monte Carnevale, vicino a Malagrotta (di proprietà del signor Brandi).
Il documento è talmente vergognoso (sembra scritto dal signor Cerroni) che nessun dirigente o semplice
funzionario della Regione Lazio è disposto a firmarlo.
Che qualcosa non va se ne è incredibilmente accorta anche la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che ha messo nero su bianco accuse pesantissime: “Occorre evidenziare che nel documento di analisi preliminare inviato alla Commissione non sono indicati i nominativi dei soggetti che hanno curato la pratica presso la Regione, né il documento risulta sottoscritto da alcuno. Non è, poi, nota la data nella quale è stato redatto … la Commissione non può che evidenziare che tale documento preliminare, ripreso nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri, ha poi condizionato le successive fasi della procedura, non avendo le strutture commissariali proceduto all’analisi di altri siti rispetto a quelli ivi indicati”.
Da un documento ufficiale del Ministero dell’Ambiente del 28 marzo 2012 emerge che la lista dei siti alternativi a Malagrotta si è allungata ed è diventata la seguente:
- Comune di Roma, in località Corcolle, vicino a Villa Adriana;
- Comune di Roma, in località Monti dell’Ortaccio, vicino a Malagrotta (di proprietà del signor Cerroni).
- Comune di Roma, in località Pian dell’Olmo, vicino a Riano (affittato dal signor Cerroni);
- Comune di Riano, in località Quadro Alto;
- Comune di Fiumicino, in località Osteriaccia;
- Comune di Fiumicino, in località Pizzo del Prete;
- Comune di Roma, in località Castel Romano.
Scompare misteriosamente dalla lista del documento della
Regione Lazio il sito di Monte Carnevale, vicino alla discarica di Malagrotta.
L’unico motivo che si può ipotizzare è che il proprietario del sito non è il
signor Cerroni, bensì il signor Brandi.
Gli altri siti aggiuntivi rispetto a quelli indicati dalla Regione Lazio sono stati inseriti per preparare le solite “veline” per la stampa.
Infatti, i siti aggiuntivi proposti sono stati subito
bocciati:
- il sito di Fiumicino, in località Pizzo del Prete, ha tempi troppo lunghi di realizzazione;
- il sito di Fiumicino, in località Osteriaccia, presenta manifeste criticità e l’esistenza di fattori ecludenti;
- il sito di Roma, in località Castel Romano, presenta manifeste criticità e l’esistenza di fattori ecludenti.
Il sito ricompreso nel Comune di Riano, in località Quadro
Alto, è di fatto confinante con il sito di Pian dell’Olmo, formalmente nel
Comune di Roma, ma confinante con il Comune di Riano.
Nel documento del Ministero dell’Ambiente viene comunque sottolineato di nuovo che la scelta del Commissario delegato deve avvenire “in via prioritaria” nell’ambito dei siti indicati nel documento della Regione Lazio (il documento che sembra scritto dal signor Cerroni).
Il Commissario delegato deve prioritariamente scegliere uno dei seguenti siti:
- Comune di Roma, in località Corcolle, vicino a Villa Adriana;
- Comune di Roma, in località Monti dell’Ortaccio, vicino a Malagrotta (di proprietà del signor Cerroni).
- Comune di Roma, in località Pian dell’Olmo, vicino a Riano (affittato dal signor Cerroni).
Il sito di Corcolle, vicino a Villa Adriana, è l’unico sito
non riconducibile al signor Cerroni, ma è chiaramente un sito “civetta”, un
sito inopportuno per la prossimità con il sito archeologico di Villa Adriana,
classificata dall’UNESCO come World
Heritage Center. Si assiste ad una vera rivolta di prestigiosi esponenti
del mondo della cultura e anche il Ministero dei Beni Culturali riesce ad esprimere
un parere negativo.
Il Commissario delegato, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, non può sbagliare nello scegliere come sito alternativo alla discarica di Malagrotta una delle due proposte riconducibili al signor Cerroni. Volendo potrebbe anche sceglierle entrambe.
Invece, il Commissario delegato, il Prefetto di Roma
Giuseppe Pecoraro, sceglie il sito “civetta” di Villa Adriana e immediatamente
la sua incredibile scelta viene bocciata dal Ministro dell’ambiente Clini e dal
Governo.
Al Prefetto Pecoraro, persona seria, non rimangono che le dimissioni dall’incarico di Commissario delegato. Il Prefetto Pecoraro è al momento l'unico rappresentante istituzionale che si è dimesso per la disastrosa gestione dei rifiuti di Roma.
In data 25 maggio 2012, il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Mario Monti, con apposita ordinanza nomina il Prefetto a riposo Goffredo Sottile Commissario delegato in sostituzione del Prefetto di Roma.
Il decreto di nomina del Prefetto a riposo Goffredo Sottile è composto da sole tre righe. Ne consegue che valgono gli stessi vincoli della precedente ordinanza.
Quindi, il Prefetto a riposo Goffredo Sottile deve scegliere uno o più siti prioritariamente dalla lista predisposta dalla Regione Lazio (o dal signor Cerroni?) che si è drasticamente ridotta a due proposte:
- Comune di Roma, in località Monti dell’Ortaccio, vicino a Malagrotta (di proprietà del signor Cerroni).
- Comune di Roma, in località Pian dell’Olmo, vicino a Riano (affittato dal signor Cerroni).
Adesso il Commissario delegato non può sbagliare: la
discarica di Malagrotta del signor Cerroni verrà sostituita da un’altra discarica
del signor Cerroni, sempre a Malagrotta.
Questo è lo stato di degrado in cui versano le istituzioni, ridotte a burattini nelle abili mani del signor Cerroni che gestisce da trent’anni il monopolio della gestione dei rifiuti di Roma.
I risultati di questo scandaloso monopolio sono sotto gli occhi di tutti.
La Commissione Europea in data 31 maggio 2012 ha bacchettato la Repubblica Italiana: la discarica di Malagrotta e le altre discariche del Lazio (sempre di proprietà del signor Cerroni) costituiscono una seria minaccia alla salute umana e all'ambiente, in quanto i rifiuti non subiscono alcun pretrattamento. Due mesi di tempo per mettersi in regola, altrimenti partiranno le sanzioni all’Italia.
Dopo il fallimento del Commissario delegato Giuseppe Pecoraro, il Prefetto che per sottrarsi all’imbarazzante abbraccio del signor Cerroni voleva portare i rifiuti di Roma a ridosso del sito archeologico di Villa Adriana, altre teste cadono.
Il dirigente del settore rifiuti della Regione Lazio,
Mario Marotta, si è dimesso il primo agosto. Anche il capo area ha lasciato. Di
fatto il settore rifiuti della Regione Lazio è sguarnito e non è facile trovare
un dirigente che voglia occupare quel posto, la materia è rovente anche a causa
delle numerose inchieste della procura.
Non sappiamo le motivazioni che hanno portato il Presidente
Mario Monti alla scelta del Prefetto a riposo Goffredo Sottile. Dal suo
curriculum risulta che nel febbraio 2008 è stato nominato Commissario delegato
per la liquidazione della gestione commissariale in relazione all’emergenza
rifiuti in Campania.
Strana coincidenza: da anni i comitati dei cittadini denunciano, completamente inascoltati, che la Regione Lazio in ostaggio del monopolio Cerroni stava velocemente incamminandosi verso una disastrosa gestione dei rifiuti come la Regione Campania.
Storica e preveggente rimane la slide sulla “legge cattiva”presentata dal Prof. Paul Connect nel convengo del 25 settembre 2008 tenutosi a Pavona.
Roma può tornare ad una normale gestione del ciclo dei
rifiuti solo liberandosi dal disastroso monopolio del signor Cerroni.
Il monopolio dei rifiuti della Capitale d’Italia è un affare gigantesco, controllato dal signor Cerroni attraverso una ragnatela di centinaia di società con un giro d’affari di 800 milioni di euro e un totale attivo di oltre 2 miliardi di euro.
Questi sono gli interessi che ruotano sull’affrettata scelta della nuova discarica di Roma.
Per rendere più chiara l’imponenza dell’affare di cui stiamo
parlando, abbiamo pubblicato la ragnatela delle società partecipate dal signor
Cerroni (leggi l’articolo "Un affare da miliardi di euro da decidere in tutta fretta a ferragosto?").
In questo contesto gravissimo ed inquitante, siamo vicini ai comitati di Malagrotta nella preparazione della grande mobilitazione contro la scelta della discarica del signor Cerroni di Monti dell’Ortaccio.
Ormai questa non è solo una battaglia in difesa del territorio, ma è una battaglia in difesa delle regole democratiche
5 commenti:
alle informazioni che avete elencato manca il sito di Quarto della Zolfaratella, XII Municipio, al confine con Pomezia, guarda caso non solo di Cerroni, ma caldamente consigliato da questi in una lettera (a quanto pare espressamente richiesta). Per maggiori informazioni, rinvio a questo indirizzo: http://www.ilcorrieredellacitta.com/ambiente/i-rifiuti-di-roma-a-pomezia.html
Ho pubblicato l'articolo del19 agosto sul mio sito:
http://www.meetup.com/beppegrillo-664/pages/Il_gioco_sporco_della_nuova_discarica_di_Roma/
Mi piacerebbe collaborare, ma appartengo a un movimento, precisamente a 5 stelle. Se per voi non ci sono problemi offro una certa disponibilità alle varie iniziative.
Elia Tropeano
per collabborare ed unirsi ad una lotta sulla salvaguardia della nostra salute e del territorio e sopratutto per dare un futuro ai nostri figli non serve alzare bandiere.
Il Coordinamento No-Inc di Albano è aperto al confronto ed al dibattito all'interno delle settimanali Assemblee Cittadine .. le uniche bandiere ammesse sono quelle del movimento popolare che fa riferimento a Chi da 10anni ad oggi porta avanti la Lotta: quella del No-Inc .. ciao francia :)
Vorrei segnalare delle inesattezze nell'articolo:
Dice che il documento di analisi preliminare predisposto dalla Regione Lazio prevede Monte Carnevale quando invece non è vero, e dice che i famosi "sette siti" risalgono al 28 mar
zo scorso (documento del Minambiente) quando invece sono proprio quelli contenuti nel documento della Regione di cui sopra.
https://docs.google.com/file/d/0B0z_bBGWWJVrSkdUSkFYWEVUNjZlLTNxYURYM01uQQ/edit
Dice che i siti di Fiumicino non sono mai stati presi in considerazione e siano stati solo "inseriti per preparare le solite “veline” per la stampa", quando invece Pizzo del Prete è l'unico sito che viene citato già il 30 giugno del 2011 nell'ordinanza in cui la Polverini prorogava l'apertura della discarica di Malagrotta, ed è appurato che sia il sito che lei ed il suo assessore all'Ambiente Pietro Di Paolantonio avevano scelto come quello che secondo loro avrebbe permesso ad una nuova realtà industriale (AMA, Lazioambiente, l'asse Alemanno-Polverini) di togliere il monopolio a Cerroni (mossa evidentemente andata miseramente fallita).
https://docs.google.com/file/d/0B0z_bBGWWJVrN09ScXA3NnBTVXkzLWlBeHZqN0E1UQ/edit
Assolutamente d'accordo sulle conclusioni, ma la sintesi degli eventi da un anno a questa parte non è proprio fedele alla realtà.
Non c'è bisogno che pubblichiate questo commento, basterebbe correggere qualche informazione sbagliata. ;-)
Grazie per le preziose informazioni segnalate dai commenti precedenti.
Il comitato
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