martedì 15 maggio 2012

Fermiamo i CIP6 per evitare il default del Paese Italia

La borsa perde quotidianamente valore, Moody's declassa 26 banche italiane, lo spread è a quota 430, la benzina è a livelli record, l'inflazione è al 3,3% e i beni di acquisto di maggiore frequenza sono saliti del 4,7%.

Siamo di fronte alla più pesante crisi economica dal dopoguerra. 

Bankitalia certifica un sensibile calo delle entrate fiscali nel primo trimestre del 2012: nel solo mese di marzo gli incassi presentano una riduzione del 3,61% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.

Vola il debito publico che a marzo raggiunge il record storico di 1.946 miliardi di euro.

Tra pochi giorni pagheremo una salatissima IMU, anche sulla prima casa, e ad ottobre subiremo l'aumento di due punti dell'IVA.

In questo quadro disastroso, l'Italia è l'unico paese al mondo che sperpera ingenti risorse pubbliche per finanziare gli inceneritori con i CIP6. 

Con i CIP6 abbiamo addirittura superato la Grecia nello sperpero del denaro pubblico. 

Mentre in Grecia avevano istituito il vitalizio per le figlie zitelle dei dipendenti pubblici, in Italia i governi di centrodestra e di centrosinistra hanno bruciato, ad oggi, 40 miliardi di euro negli inceneritori.

Di fronte a questi sperperi di cui ha goduto la classe imprenditoriale (in primis la Mercegaglia), sperperi che Napolitano, Monti, Giarda e Bondi fanno finta di non vedere, è purtroppo facile prevedere la fine fallimentare che farà l'Italia.

Fermiamo i CIP6, fermiamo gli inceneritori, fermiamo il default del Paese Italia.

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