venerdì 7 gennaio 2011

GLI INCENERITORI CONDIZIONANO PESANTEMENTE LA VITA POLITICA DEL PAESE

Alla fine del 2010 è emerso in maniera evidente che la politica degli inceneritori condiziona pesantemente la vita politica del Paese.

Tutto è diventato di pubblico dominio quando il Ministro alle Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha minacciato le proprie dimissioni e ha dichiarato: “Nel Pdl c’è una guerra tra bande, dove vige la prepotenza e l'arroganza. E mi impediscono di battermi per la legalità”.

Il gesto plateale di Mara Carfagna è solo la punta dell’iceberg di quella «guerra tra bande», espressione da lei stessa coniata, che ha portato la regione campana al disastro ambientale.

La posta in palio della guerra tra bande è la realizzazione dei tre inceneritori di Napoli e Salerno, un affare da un miliardo di euro.

Sempre nel contesto inceneritori, abbiamo assistito sbigottiti alla visita del segretario Pd, Pierluigi Bersani, a Palazzo Chigi.

Bersani si è recato nella sede del governo per discutere del problema rifiuti in Campania e per illustrare la ricetta del suo partito.

Stupito anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha definito "irrituale" la mossa del segretario Pd.

Il titolare del Viminale ha anche aggiunto "non so se fosse mai successo qualcosa di simile!!!".

Bersani è salito a Palazzo Chigi (udite, udite!!!) per prendere parte alla guerra tra bande, sostenendo che gli inceneritori campani non vanno affidati alle amministrazioni provinciali.

L’ultimo episodio della politica degli inceneritori riguarda Silvano Moffa, ex Sindaco di Colleferro e grande sponsor del Consorzio Gaia di Colleferro.

Il Consorzio GAIA di Colleferro è un consorzio pubblico formato da 48 comuni dei Castelli Romani e della Provincia di Frosinone.

Per inseguire il sogno degli inceneritori, il Consorzio GAIA si è indebitato per circa 300 milioni di euro e, solo nel 2005, ha presentato una perdita di 122 milioni di euro. La corsa “insensata” agli inceneritori e ai CIP6 ha di fatto provocato un vero, gigantesco disastro economico.

I reati contestati a GAIA: vanno dall’associazione a delinquere a frode al gestore dell’energia per 43,5 milioni di euro, da trasporto illecito di rifiuti a accesso abusivo a sistemi informatici, da violazione dei valori limite delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni a favoreggiamento personale e vessazioni su dipendenti.

Per le gravi irregolarità verificatesi nell’inceneritore di Colleferro sono state arrestate 13 persone, tra cui alcuni dirigenti dell’AMA.
La società pubblica GAIA, fiore all’occhiello di 48 Sindaci del Lazio, è riuscita a farsi incriminare per ipotesi di truffa, frode e corruzione, emissione di fatture false, truffa ai danni dello stato e bancarotta fraudolenta.
In particolare, va segnalata la storia della truffa di 30 milioni di euro per la discarica inesistente di Colleferro, con tanto di esibizione di fatture false dei lavori eseguiti e di dichiarazioni bollate che era costruita a regola d’arte.

E’ semplicemente incredibile: da quando il presidente dell’AMA Panzirotti ha dichiarato che l’AMA, dopo aver ricapitalizzato grazie al contributo del governo Berlusconi, intende comprare il fallimentare Consorzio GAIA (in perdita per centinaia di milioni di euro dopo aver costruito un inceneritore a Colleferro), l’Onorevole Silvano Moffa è diventato il più grande sostenitore di Silvio Berlusconi, abbandonando in tutta fretta sia Fini sia FLI.

Mercato dei voti in Parlamento?


No, è il mercato degli inceneritori in Parlamento. Grazie ai CIP6 !!!!

E’ bene ricordare l’inchiesta di Woodcock in merito alla nuova P2, oggi un “comitato d’affari” dedito a succhiare soldi e influenzare la pubblica amministrazione, elargendo tangenti, investendo nei porti delle più grandi città di mare, nell'acqua, nel gas, puntando a piazzare impianti nell'industria energetica (i mitici inceneritori).

Va, infine, evidenziato che la politica degli inceneritori rappresenta la prima sperimentazione vera del federalismo.

Considerando che gli inceneritori sono concentrati nel Nord del Paese, con i CIP6 si assiste da anni ad un imponente spostamento di risorse dal Sud al Nord del Paese.

Di fatto, i CIP6 hanno sostituito la vecchia Cassa del Mezzogiorno con la nuova Cassa della Padania.

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