sabato 27 marzo 2010

Albano: la quiete prima della tempesta?

Ad Albano il signor Cerroni sta per costruire l’inceneritore più grande del mondo e una classe politica indecente, sia a livello regionale sia a livello locale, ha chiuso una campagna elettorale omettendo di parlare di questo gravissimo pericolo per il territorio di Albano e dei Castelli Romani.

Nulla ha detto la Polverini. Personalmente intervistata sul problema dell’inceneritore più grande del mondo, la candidata del centro-destra ha risposto in modo pilatesco: “Per quanto riguarda l’impianto in costruzione ad Albano, sappiamo che c’è stata una decisione della Regione Lazio e sappiamo che le comunità locali sono contrarie”.

Gravissime le affermazioni della Bonino: “Poi c'é la decisione su Albano, contenuta nel piano rifiuti, che abbiamo mandato in discussione a Bruxelles per evitare ulteriori infrazioni”. Abbiamo chi ?!?!? La Bonino, Marrazzo, Cerroni e Di Carlo.

In Trentino i comuni di Lavis e Mezzacorona hanno presentato il ricorso al TAR contro l’appalto per il termo-cancro-valorizzatore della provincia di Trento.

Ad Albano, come a Malagrotta, non c’è stata alcuna gara di appalto: Marrazzo, un politico da sempre sotto ricatto per storie di trans e di coca, ha affidato a “trattativa privata” l’inceneritore più grande del mondo al signor Cerroni, un imprenditore che, come ci ha spiegato la Polverini, gestisce una discarica abusiva (quella di Malagrotta), fuori norma sia in Italia sia in Europa.

Un discorso a parte merita Mattei, il Sindaco di Albano, ormai alla scadenza del suo secondo mandato.

Tra le cose di cui alla fine di questi dieci anni ogni cittadino di Albano potrà dirsi orgoglioso è l’impegno del Sindaco Mattei per portare sul territorio l’inceneritore più grande del mondo.

Invece di difendere il nostro territorio, dal 2007 il Sindaco Mattei ha richiesto con gli altri Sindaci dei Comuni dei Castelli Romani un inceneritore in zona.

I rischi per la popolazione sono noti e dimostrati da moltissimi studi a livello mondiale.
La Regione Lazio ha affidato il monitoraggio dei disastri degli inceneritori sull’ambiente e sulla popolazione alla ASL RM-E, al Dott. Perrucci.

E il Sindaco di Albano, che è anche medico, ha dichiarato nella riunione alla Regione Lazio del 16 luglio 2009 di aver consegnato al Dott. Perrucci le informazioni su centinaia di famiglie che vivono intorno al futuro inceneritore.

Centinaia di famiglie del Comune di Albano sono già sotto monitoraggio da parte della ASL RM-E.

Il nostro destino è segnato: saremo le cavie dell’inceneritore più grande del mondo per i prossimi decenni.

Il Sindaco Mattei ha avuto il coraggio di informare di tutto ciò il Consiglio Comunale, i cittadini e la stampa?

Per chiudere la campagna elettorale riportiamo l’ultima informazione che ci è arrivata.

Il signor Cerroni starebbe preparando il “ricatto delle ecoballe” per estorcere ai prossimi amministratori regionali il settimo invaso della discarica di Roncigliano e l’inceneritore più grande del mondo ad Albano.

Il “ricatto delle ecoballe” è già stato sperimentato nel 2003: migliaia di ecoballe stipate a Roncigliano al fine di ottenere le autorizzazioni per il sesto invaso della discarica di Roncigliano.

Un pensiero per le elezioni regionali e comunali, per il futuro di Albano e dei Castelli Romani?

Resistere, resistere, resistere !!!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

BASTA CO STA GENTE!!!
Ma quando ce ne libereremo dei Cerroni vari in tutta Italia.
Dappertutto è così...
Cordiali saluti e... teniamo duro.

Massimo Gianangeli
Comitato per la Tutela della Salute e dell'Ambiente della Vallesina

DIFFERENZIA-TI ha detto...

FUORI MANLIO CERRONI DAI CASTELLI ROMANI.

FUORI I MISERI POLITICI CORROTTI CHE GLI HANNO DATO ASSISTENZA UMILIANDO UNA TERRA E TUTTI I SUOI CITTADINI.
FUORI I CITTADINI RICATTATI O RICATTABILI.

CON I CITTADINI ONESTI,
CON CHI VUOLE UN FUTURO VERO lontano dalla puzza del malaffare.

NO AL GASSIFICATORE. ORA E SEMPRE.

Anonimo ha detto...

Basta mettere AMIU al posto di CERRONI,Genova invece di Albano, SCARPINO al posto di MALAGROTTA e VINCENZI invece di MATTEI.

Anonimo ha detto...

http://ondaviola.ning.com/video/docu-rifiuti-shock-da-vedere

il - 12% nel Lazio di non voto è più che significativo sul Nostro voler dire BASTA a tutti questi "signori" ..! mi sembra che solo il Popolo delle Carriole in Terra d'Abruzzo ci superi con il 12,70% .
non sono riuscita ad inserire il codice vimeo quindi sto provando con l'indirizzo ning

Anonimo ha detto...

http://vimeo.com/6000381

Anonimo ha detto...

NO INCENERITORI - SI ALLA SALUTE - PARMA 16/17/18 Aprile 2010

http://www.noinceneritorediscarlino.org/index.php?mact=News,cntnt01,detail,0&cntnt01articleid=226&cntnt01returnid=187
Prima manifestazione nazionale
NO INCENERITORI – SI' ALLA SALUTE
Parma 16-17-18 aprile 2010
Categoria: Generale
Postato da: comitato
Parma, 26 marzo 2010
Comunicato stampa con preghiera di pubblicazione


Prima manifestazione nazionale
NO INCENERITORI – SI' ALLA SALUTE
Parma 16-17-18 aprile 2010

Nella valle più inquinata d'Europa, la valle Padana, nella capitale della Food Valley, Parma, vogliono costruire una grande inceneritore, che brucerà 130.000 tonnellate di rifiuti all'anno. I cittadini di Parma, riuniti nel Coordinamento per la Corretta Gestione dei Rifiuti e delle Risorse, non sono d'accordo ed hanno organizzato per il 16-17-18 aprile la prima Manifestazione Nazionale per dire NO INCENERITORI–SI' ALLA SALUTE. Per la salute, l'aria pulita, l'acqua pubblica, la difesa del territorio e il bene comune, per iniziare un’opera di decontaminazione della Food Valley, con una proposta per la riduzione, il riuso, il riciclo e l'estrusione finale dei rifiuti, un trattamento a freddo senza emissioni in atmosfera, per poter applicare la STRATEGIA RIFIUTI ZERO.

I rifiuti sono un difetto di progettazione, in natura non esistono, sono la cartina tornasole di un sistema economico e sociale difettoso. La lotta per una gestione corretta dei rifiuti, o meglio delle risorse, è una lotta per dare un futuro alle nuove generazioni. L’incenerimento dei rifiuti produce danni alla salute, con emissioni di diossine, metalli pesanti, furani ed altre 200 sostanze tossiche. Ormai solo chi ha interessi economici nella costruzione di questi impianti sostiene la loro scarsa dannosità. Gli inceneritori inoltre inquinano le acque, producono ceneri tossiche, deturpano il territorio.
L’ALTERNATIVA ESISTE E FUNZIONA: NEL LAZIO, IN VENETO, IN SARDEGNA E IN TANTE ALTRI LUOGHI – PERCHE’ A PARMA NO?
E' importante la presenza di tutti coloro che si battono per la tutela dei territori, per nuovi paradigmi economici e industriali, rispettosi delle persone e dell'ambiente.
I nostri figli ci accuseranno, se restituiremo loro un territorio avvelenato .. .. ..

Anonimo ha detto...

.. .. ..
E’ prevista la partecipazione di:
Prof. PAUL CONNETT (Consulente ONU per la gestione dei rifiuti) il quale dice "Parma è l'ultimo posto al mondo dove costruire un inceneritore".JOAN MARC SIMON - GAIA (Global Alliance for Incinerator Alternatives)http://www.no-burn.org/
ROSSANO ERCOLINI (Ambientefuturo) - Fondatore del movimento Rifiuti Zero in Italia http://ambientefuturo.org/
ENZO FAVOINO (Scuola Agraria del Parco di Monza)

Hanno già aderito numerosissime sigle tra le quali Il Popolo Viola, Rete Italiana Rifiuti Zero, Comitato No Inceneritore Molise, No Biomasse Barletta, Liberacittadinanza, Pro Ambiente di Modugno (Bari), Ass. Comitati Versiliesi, Comitato NO Tav Condove, Mamme Bionike Trentino, Comitato Trentino Pulito, Associazione Comuni Virtuosi, I Gas del territorio di Parma.

PROGRAMMA DELLE GIORNATE:
Venerdì 16 aprile - ore 21,00 - Camera di Commercio - Via Verdi - Parma - Incontro sul tema: L'ALTERNATIVA AGLI INCENERITORI, con PAUL CONNETT, ROSSANO ERCOLINI ED ALTRI OSPITI
Sabato 17 aprile - dalle ore 14,00 - Parco Ex Eridania
MANI/FESTA/AZIONE - Musica, animazione, artisti di strada, creatività, preparativi per partenza corteo.
Sabato 17 aprile - ore 14,30 - Ritrovo: Parco Ex Eridania - Ingresso da via Toscana.
BICICLETTATA PARMA - UGOZZOLO (luogo in cui vorrebbero costruire l'inceneritore) e ritorno.
Sabato 17 aprile - ore 16,00 - Ritrovo: Parco Ex Eridania - Ingresso via Toscana -
CORTEO - destinazione Piazza della Pace - Condivisione delle informazioni.
Domenica 18 aprile - sede del WWF di Parma – Piazzale Rondani, 3 Incontro nazionale dei comitati per la gestione corretta dei rifiuti – CHE FARE?
CONTATTI:
Organizzazione e permessi:
Sandro: toplay@libero.it
Angelo: rossoverde47@fastwebnet.it

Coordinamento evento e relazioni internazionali:
Chris: christina_townsend@libero.it

Comunicazione e graficA

Gabriele: gabriele.folli@gmail.com
Ufficio Stampa: Sandro: agitalancia@gmail.com
Aldo: caffagnini@lillinet.org
Animazione artistica:
Nicoletta: nicoletta.paci@tin.it
agitalancia@gmail.com
Ospitalità:
Paolo: paolo18774@libero.it
Segreteria: Antonella: anto-giuli@libero.it
www.gestionecorrettarifiuti.it - info@gestionecorrettarifiuti.it
Tel. 0521.977000 - Fax 0521.944207
FACEBOOK - http://www.facebook.com/event.php?eid=374113117632

Anonimo ha detto...

http://terranews.it


Rossella Anitori
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MOBILITAZIONE. Ieri a Parma la prima manifestazione nazionale contro gli impianti di incenerimento dei rifiuti. Alla giornata di protesta hanno aderito centinaia di comitati provenienti daogni parte d’Italia.

La loro è una lotta impopolare. Non incontra il favore della politica e le istituzioni preferiscono non sentirne parlare. Portarla avanti è difficile e richiede un grande impegno. Una presenza costante, caparbietà, competenza e coraggio. Eppure, il numero di cittadini disposti a mobilitarsi contro gli inceneritori cresce di giorno in giorno. Ieri, a Parma c’è stata la prima manifestazione nazionale, un appuntamento convocato dal coordinamento locale a cui hanno risposto le tante realtà attive sul territorio. Da Aosta a Palermo i comitati cittadini contro gli impianti di incenerimento rifiuti si contano a centinaia.

E la dinamica con cui entrano in scena è sempre la stessa: in difesa del territorio dove abitano, minacciato dalla mire affaristiche dell’imprenditore di turno, interessato a realizzare l’ennesimo forno in cui bruciare i rifiuti. Del resto in Italia questo tipo di impianti assorbe la maggior parte dei fondi destinati alle energie rinnovabili (Cip 6). Chi investe nella costruzione di un inceneritore è destinato a guadagnare: basti pensare che il proprietario di un impianto può rivendere al Gestore dei servizi elettrici l’energia prodotta a un costo maggiore rispetto a quello di mercato. Usufruendo di tutte le agevolazioni previste per le fonti rinnovabili, anche se di alternativo ha ben poco.

Anzi disincentivano la prevenzione nella produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata: per funzionare hanno bisogno, infatti, di un apporto di immondizia costante e, insieme al resto, per facilitare la combustione, bruciano anche carta, legno e plastica, proprio quella parte di rifiuti che i cittadini selezionano a monte pensando di contribuire alla catena del riciclaggio. E se nell’ottica della riduzione e del risparmio questo tipo di impianti, il cui costo rimane estremamente alto, risulta a dir poco sconveniente, se si considerano anche i danni alla salute e all’ambiente, appare difficile capire perché ci si ostini a percorrere questa strada. Gli impianti di incenerimento rifiuti emettono, infatti, sostanze altamente contaminanti, mettendo in serio pericolo la salute dei cittadini.

Anonimo ha detto...

... ...
Diossine, furani, piombo, cadmio, mercurio e una miriade di altri inquinanti che i dispositivi preposti al controllo neanche riescono a monitorare.
La maggior parte dei composti disperai nell’aria sono persistenti, rimangono nei tessuti degli animali e si trasferiscono da un organismo all’altro accumulandosi nella catena alimentare.
Sono causa di numerose patologie, dai disturbi respiratori ai tumori più comuni, nel nostro Paese in aumento.
In Italia di impianti del genere ce ne sono oltre 50.

La Regione con il numero più alto è la Lombardia, poi vengono l’Emilia Romagna e la Toscana.

Nel Lazio è prevista la costruzione dell’inceneritore più grande.

Ma il fronte del dissenso continua a crescere, le realtà locali non smettono di incontrarsi e ieri, da Parma è arrivato unitario un nuovo “basta”.