Sul giornale “Il Sole 24 Ore” di mercoledì 7 Ottobre 2009 è apparso un servizio sulla gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio.
Il giornale ha svelato i progetti scellerati di Marrazzo su Roma e sul Lazio.
I titoli su Malagrotta sono eloquenti: “Proroga vicina per la discarica di Malagrotta”, “Per Malagrotta altri tre anni di vita”. Cerroni può dormire sonni tranquilli.
Nel servizio è riportata l’intervista al neo-Assessore Regionale ai Rifiuti Parroncini, già capogruppo del PD, che sentenzia: “L’ipotesi di un quinto inceneritore nel Lazio, caldeggiata dal Comune di Roma e del Lazio, non sta in piedi. Entro inizio 2013 avremo impianti sufficienti per smaltire tutti i rifiuti non differenziati. E manderemo in discarica solo gli scarti della lavorazione del cdr (combustibile da rifiuti)”.
Da ciò si desume che l’inceneritore di Albano (il quarto inceneritore del Lazio) entrerà in funzione nel 2013!!!
L’Assessore di Marrazzo e del PD precisa: “Il Campidoglio deve trovare un sito all’interno del territorio romano. Smaltire i rifiuti in casa propria non è solo una questione etica, ma anche politica.”
Alcune domande ci sorgono spontanee.
Se l’AMA e il Comune di Roma devono smaltire i rifiuti in casa propria, per una questione di etica e di politica, ciò significa che saranno costretti ad utilizzare l’inceneritore di Malagrotta del signor Cerroni?
Se in discarica andranno solo gli scarti della lavorazione del cdr e il cdr deve essere bruciato a Roma, il Campidoglio deve trovare una nuova discarica vicino all’inceneritore di Malagrotta (di proprietà di Cerroni)?
Perché l’AMA, che dovrebbe smaltire i rifiuti in casa propria, per una questione di etica e di politica, è in società con il signor Cerroni nell’affare dell’inceneritore di Albano?
Purtroppo l’etica è stata da tempo sostituita dagli interessi del signor Cerroni e, sempre di più, il Piano Marrazzo appare come il vero Piano Cerroni.
Leggi tutto l'articolo pubblicato da "Il Sole 24 Ore".
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