giovedì 3 settembre 2009

Albano, i comitati tornano a mobilitarsi: «E’ stato un colpo di mano»

Inceneritore, arriva l’ok definitivo

da "Il Messaggero" del 3 settembre 2009
di ENRICO VALENTINI

Arriva il nulla osta definitivo, da parte della Regione, all’inceneritore di Albano e scoppiano le polemiche.

Il via libera è stato dato dal dipartimento territorio della Regione, che ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale per il nuovo complesso, contro il quale da tempo si sono schierati numerosi residenti, gruppi ecologisti e forze politiche.

Motivi di contestazione nascono anche dalle date e dalle modalità con cui si è arrivati al nulla osta. Il via libera definitivo al progetto del consorzio Coema è stato dato, infatti, il 13 agosto dal direttore del dipartimento Territorio, Raniero de Filippis, con l’ultima determinazione necessaria per procedere alla costruzione dell’impianto.

Ma la notizia è stata resa pubblica soltanto l’altro ieri da una nota del gruppo Sinistra e libertà dei Castelli, facendo così esplodere nuovamente la protesta di residenti e comitati riuniti nel coordinamento “No inc”, nettamente contrari alla realizzazione dell’inceneritore nella discarica di via Cancelliera, sul quale pendono già tre distinti ricorsi al Tar del Lazio.

«Il rilascio dell’Aia - dichiarano Mollica, Piazzoni e Sportolotti del coordinamento castellano di Sinistra e libertà - rappresenta l’epilogo di una vicenda che lascia aperte gravissime contraddizioni sia sotto l’aspetto amministrativo che della gestione politica. Questo atto rischia di acuire ulteriormente la frattura tra governo regionale e cittadini a pochi mesi dalle elezioni, oltre ad alimentare altri contenziosi amministrativi».

Il rilascio dell’Aia, però, non mette la parola fine all’annoso dibattito, sfociato da subito in una grossa polemica sull’opportunità di costruire l’impianto in una zona densamente abitata e già sofferente dell’aumentato inquinamento e dall’impoverimento delle falde acquifere.

Il fuoco di fila scatenato dal definitivo rilascio dell’autorizzazione promette di trascinare lo scontro anche nei tribunali amministrativi. «Continueremo la nostra battaglia - promette Andrea Tupac Mollica di Sinistrà e libertà - presentando un ricorso al Tar del Lazio anche contro questo provvedimento».

Dal coordinamento “No Inc”, protagonista negli ultimi anni in decine di affollate assemblee in molti paesi dei Castelli, indette per sensibilizzare la cittadinanza e di affollati cortei di protesta, arrivano, invece feroci bordate all’indirizzo del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo e dei sindaci castellani accusati di non aver difeso il proprio territorio.

«Nella riunione che i rappresentanti del coordinamento hanno avuto a luglio con il presidente Marrazzo - testimonia Danilo Ballanti, presidente di un comitato di Pavona - il governatore aveva categoricamente escluso possibili “sorprese” in pieno agosto provenienti dalla Pisana. Una bugia, questa, grave come il rilascio dell’Aia.»

Spiazzati dal provvedimento di metà agosto, ora i comitati si stanno riorganizzando per rilanciare la protesta, anche se l’esito della vicenda appariva in fondo ampiante scontato fin dal 20 aprile, quando la conferenza di servizi aveva già dato parere favorevole all’impianto. Non a caso la ditta ha già preso possesso dell’area e delimitato il cantiere. E sia pure con qualche distinguo i partiti che sostengono la giunta Marrazzo, continuano a sostenere la validità dell’azione di governo, tesa ad evitare situazioni di grave emergenza come quella avvenuta in Campania.

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