Dopo 6 anni di amministrazione straordinaria, il consorzio Gaia di Colleferro viene acquistato dalla società Lazio Ambiente della Regione Lazio.
Sperperati altri 17 milioni di euro.
Il 29 ottobre 2008 Marrazzo, Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti nel Lazio e Presidente della Regione, in coppia con il suo assessore Di Carlo, affermava alla Commissione Ambiente della Regione: “Il Lazio presenta da oltre 10 anni una situazione di mercato stabile con società ed imprenditori facilmente individuabili, sia pubblici che privati, che hanno dato garanzia di affidabilità sia per il servizio reso che per le azioni poste in essere per garantire la salvaguardia dell’ambiente”.
Ma
chi sono gli attori “affidabili” del comitato d’affari dei rifiuti nella Regione
Lazio?
Cerroni
garanzia per l’ambiente, come assicurava Marrazzo?
La
Repubblica Italiana verrà sanzionata dalla Comunità Europea per la disastrosa
gestione della discarica di Malagrotta.
Grazie
al signor Cerroni, l’Italia pagherà una sanzione da un milione di euro al giorno,
come ha specificato nei giorni scorsi il Ministro Clini.
Un altro importante
attore nel business dei rifiuti è stato il Consorzio GAIA di Colleferro, un consorzio pubblico formato da 48
comuni dei Castelli Romani e della Provincia di Frosinone.
Per
inseguire il sogno degli inceneritori, il Consorzio GAIA si è indebitato per
circa 300 milioni di euro e, solo nel 2005, ha presentato una
perdita di 122 milioni di euro. La corsa “insensata” agli inceneritori e ai
CIP6 ha di fatto provocato un vero, gigantesco disastro economico.
GAIA
garanzia di affidabilità e difensore dell’ambiente, come assicurava Marrazzo?
I
reati contestati a GAIA: vanno dall’associazione a delinquere a frode al gestore
dell’energia per 43,5 milioni di euro, da trasporto illecito di rifiuti a
accesso abusivo a sistemi informatici, da violazione dei valori limite delle
emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni a favoreggiamento
personale e vessazioni su dipendenti.
Per
le gravi irregolarità verificatesi nell’inceneritore di Colleferro sono state arrestate
13 persone, tra cui alcuni dirigenti dell’AMA.
La
società pubblica GAIA, fiore all’occhiello di 48 Sindaci del Lazio, è riuscita
a farsi incriminare per ipotesi di truffa, frode e corruzione, emissione di
fatture false, truffa ai danni dello stato e bancarotta fraudolenta.
In
particolare, la storia della truffa di 30 milioni di euro per la
discarica inesistente di Colleferro, con tanto di esibizione di fatture
false dei lavori eseguiti e di dichiarazioni bollate che era costruita a regola
d’arte, fa impallidire anche Totò con la famosa vendita della Fontana di Trevi.
La fallimentare gestione
del consorzio GAIA avrebbe già prodotto danni all’erario per oltre 200
milioni di euro, così come stabilito dai giudici della Corte dei conti che
oggi perseguono l’ex amministratore del Gaia e numerosi altri ex dirigenti
ritenuti responsabili del crack finanziario.
Per ripianare i debiti
del consorzio GAIA, che è in amministrazione straordinaria dall’agosto del 2007,
la Regione Lazio ha costituito nel 2011 la nuova società Lazio Ambiente Spa.
Per accollarsi le
perdite accumulate per centinaia di milioni di euro e debiti per oltre 300
milioni di euro, la società Lazio Ambiente Spa ha incredibilmente offerto 14,1 milioni di euro al
consorzio GAIA per subentrare nella gestione dell’inceneritore Colleferro
1 (posseduto al 100% da Gaia attraverso la società Mobilservice
Srl) e altri 2,7 milioni di euro per l’acquisizione del 60%
dell’impianto di trattamento di recupero energetico alimentato a Cdr e
denominato Colleferro 2 (posseduto attraverso la società E.P. Sistemi
Spa, il restante 40% appartiene all’Ama Spa di Roma).
In sintesi, la Regione
Lazio dilapiderà altri 17 milioni di
euro nel brutto affare dell’inceneritore di Colleferro.
Avete mai visto una
società che, per accollarsi perdite per centinaia di milioni di euro e debiti
per oltre 300 milioni di euro, è disposta a buttare altri 17 milioni di euro?
Tutto è possibile nella
Regione Lazio dei Marrazzo, dei Fiorito, dei Maruccio, dei Cerroni e dei Di
Carlo.
E quanti soldi riusciranno a dilapidare Zingaretti, Alemanno,
Cerroni, AMA e ACEA con l’inceneritore di Albano, l’inceneritore più grande del
mondo?
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