domenica 13 dicembre 2009

Dal settimanale Panorama: C'è chi ha un santo in discarica?

In questo articolo pubblicato su un settimanale di importanza nazionale come "Panorama" viene dimostrato l'incredibile commistione gli interessi dei proprietari delle discariche e degli inceneritori (nel Lazio è solo Cerroni), la politica (o meglio il PD) e gli uomini da questi piazzati (da Cerroni o dal PD fa lo stesso) ai principali istituti sanitari che dovrebbero controllare i disastri sull'ambiente che provocano le discariche e provocheranno gli inceneritori.


Dal settimanale Panorama
17 dicembre 2009
di PAOLO VITA

Lazio & rifiuti
Un concorso senza altri concorrenti. Un esame superato in anticipo.
L'assunzione del figlio di Mario Perilli (ex deputato del Pd) all'Istituto per l'inquinamento desta più di un sospetto.
C'è chi ha un santo in discarica?

Tra firme false e assunzio­ni fatte prima delle pro­ve di esame è giallo sui concorsi con cui l'Istitu­to per l'inquinamento atmosterico ha assunto il figlio del presi­dente della commissione Agricoltura della Regione Lazio per il monitoraggio ambientale del gassificatore della discarica di Malagrotta.

La procura di Roma indaga da mesi sul­l'inquinamento nell'area circostante la più grande pattumiera del Lazio, ma i pub­blici ministeri che investigano sull'im­pianto non hanno mai visto gli studi pro­dotti da questo istituto, controllato dal Consiglio nazionale delle ricerche, né li hanno visti i tecnici dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente del Lazio.

Il monitoraggio è stato commissionato dal Consorzio laziale rifiuti (COLARI) di cui fa parte, oltre a Manlio Cerroni, proprieta­rio delia discarica, la Re­gione Lazio. Ma né il vice­presidente della regione, Esterino Montino (che sosstituisce Piero Marrazzo), né gli assessori all'Ambien­te, ai rifiuti e al bilancio hanno voluto dire al consi­gliere del Prc, Ivano Peduzzi, quali siano stati i ri­sultati delle analisi su Malagrotta e quanto sia stato speso.

Certa è l'assunzione di Mattia Perilli (figlio di Mario Perilli, già deputato del Pd, ora presidente della commissione Agricoltura della Regione) da parte del­l'Istituto per l'inquinamento nell'ambi­to di un contratto fatto dal CNR con il COLARI per organizzare il monitoraggio am­bientale nei siti «per la produzione di energia elettrica da Cdr prodotta negli impianti di Malagrotta 1 e 2», come spie­ga il bando con cui è stato ingaggiato.

In una zona dove la qualità dell'aria e dell' acqua è tale che anche l'Europa ha ap­pena scritto all'Italia per chiedere informazioni su Malagrotta, il figlio del poli­tico regionale ha battuto tutti i record in materia di concorsi pubblici.

Il 25 marzo 2008, l'allora direttore del­l'Istituto per l'inquinamento, Ivo Alle­grini, firma la nomina dì Mattia Perilli a vincitore della selezione, essendosi classifìcato al primo posto (era l'unico candidato) nella graduatoria della commis­sione con 125 punti su 150, e così viene assunto per 12 mesi fino al 4 mag­gio 2009. Peccato che la commissione che ha scelto il giovane si sia riunita per esaminarlo 23 giorni dopo l'atto di nomina (17 aprile 2008), cioè prima Perilli jr è stato dichia­rato vincitore e poi gli hanno fatto l'esa­me assegnandogli il punteggio della vit­toria.

II 30 aprile 2009, l'istituto del CNR bandisce un nuovo concorso e Perilli, for­te del suo titolo di studio (maturità clas­sica), vince anche questa prova.

Il figlio del politico riesce nuovamente in un'im­presa senza precedenti, firma il contratto di assunzione per altri 12 mesi alla cifra di 36.477 euro lordi il 28 maggio 2009, prima che l'istituto approvi la graduato­ria (1° giugno) e prima dell'atto con cui è stato nominato vincitore (3 giugno).

Sin­golare è anche il documento con cui il di­rettore dell'istituto, Nicola Pirrone, nomi­na la commissione che deve giudicare Pe­nilli. Sul foglio compaiono due timbri, uno sopra all'altro, con la dicitura «II Diretto­re, Nicola Pirrone», ma le firme sotto i timbri sono completamente diverse.

Nessun commento: