domenica 17 maggio 2009

Rifiuti, impianti in cambio di…

Albano, il Comitato contro l’inceneritore provoca le Istituzioni per la difesa dell’ambiente e della salute
Il Sindaco Mattei ha “barattato” una serie di prescrizioni ma non si è opposto

Da “Nuovi Castelli Oggi”
17 maggio 2009

Non accenna a placarsi la tensione intorno all’argomento più delicato dell’hinterland romano: la gestione e il trattamento dei rifiuti. E lo è nell’area dei Castelli Romani per l’ormai certa realizzazione dell’inceneritore di Albano. Una realizzazione che ha fatto e continua a far registrare note di polemica e malessere.

Danilo Ballanti, membro del Comitato contro l’inceneritore di Albano, punta il dito contro Mattei, il sindaco di Albano che più volte indica come “enfant prodige della politica castellana”.
Battezzato così, ad honor del vero, in un articolo de “Il Sole 24 Ore”.

“Mattei nel contesto dell’articolo apparso sul quotidiano economico – dice Ballanti – riferisce della corrispondenza intercorsa fin dal luglio 2006, su mandato di tutti e 10 i comuni del bacino (Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Rocca di Papa, Pomezia e Ardea), con il Presidente Marrazzo”.

Una corrispondenza con la quale lui stesso dice “ci siamo resi disponibili a concordare con la regione un sito per realizzare un gassificatore dimensionato alle esigenze del bacino (44mila tonnellate annue di Cdr, cioè combustibile da rifiuti) mantenendo eventualmente su Albano l’impianto esistente di produzione di Cdr”.

Basta tanto per far saltare la pazienza.

Ballanti ci va giù duro. “Il problema per l’enfant prodige della politica castellana non è rappresentato dalla pericolosa presenza di un inceneritore sul territorio, ma semplicemente dal suo dimensionamento ...”.

Segno evidente che gli interessi sono altri e alti.

“Marrazzo insieme ai vari Sindaci, guidati dall’enfant prodige della politica castellana, si sono fortemente impegnati in questi anni per curare gli interessi del signor Cerroni, il monopolista dei rifiuti nel Lazio … con conseguenze degne di nota:

  • la raccolta differenziata è ferma a livelli irrisori (nel 2007 la Regione Lazio è al 12,1%, Albano al 4%);
  • lo smaltimento dei rifiuti in discarica segna il record nazionale (nel 2007 la Regione Lazio ha smaltito 2.790.000 tonnellate di rifiuti in discarica);
  • il costo totale pro-capite di gestione del servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 163 euro pro-capite);
  • il livello di tassa/tariffa pro-capite per il servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 156,72 euro pro-capite)”.

Il tutto mentre “il signor Cerroni ringrazia di cuore”.

“Le istituzioni – continua Ballanti - viaggiano ormai a fari spenti. Sui cittadini del Lazio si ripercuotono le scelte di chi ha scelto per tutti”.

Paghiamo, paghiamo tutto e sempre di più in termini economici ma anche ambientali e di salute.

“Paghiamo le tasse sui rifiuti più elevate in Italia e pagheremo bollette elettriche ancora più elevate per finanziare con i CIP6 i nuovi inceneritori di Cerroni a Malagrotta e proprio ad Albano. E ancora pagheremo costi ambientali e sanitari salatissimi”.

“E tanto per aumentare il conto che dovremo pagare – prosegue Ballanti - il Sindaco Mattei, l’enfant prodige della politica castellana, ha richiesto di inserire alcune “prescrizioni assolute”:
  • la bonifica degli invasi esauriti (prima si autorizzano e, poi, si devono bonificare ndr);
  • l’apertura di un tavolo istituzionale tra Regione, Comune di Albano e consorzio Coema (Cerroni ndr);
  • l’attivazione di un osservatorio permanente di monitoraggio ambientale nel sito di Roncigliano con esperti indicati anche dal Comune di Albano (prima si sceglie di inquinare il territorio con gli inceneritori e poi bisogna monitorarne gli effetti disastrosi ndr);
  • la realizzazione come priorità assoluta di interventi per eliminare la carenza idrica del territorio (forse sarebbe necessario fermare la cementificazione del territorio prevista nell’ultimo Piano Regolatore ndr);
  • l’erogazione dei finanziamenti per attivare una raccolta differenziata incisiva (obiettivo 5%? ndr);
  • la riduzione dell’inquinamento interrando la ferrovia nel centro di Pavona (peccato che il nostro Sindaco stia lavorando proprio alla realizzazione di un’opera inutile che impedirà l’interramento della ferrovia: il sottopasso stradale su Via Pian Savelli ndr)”.

In una sorta di “io do tu dai …”.

“Ai cittadini rimangono due possibili alternative: difendere con una straordinaria mobilitazione il territorio dei Castelli Romani, quotidianamente deturpato dalle istituzioni, oppure seguire l’esempio dato dal Sindaco di Albano, l’enfant prodige della politica castellana, andando a vivere in un altro comune”.

Una provocazione quest’ultima che certamente sarebbe il segno di una sconfitta di quella politica che si manifesta a “difesa degli interessi comuni” ma che opera su opposta direzione.

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