sabato 16 maggio 2009

L’enfant prodige della politica castellana

In un articolo apparso il 6 maggio 2009 sul giornale “Il Sole 24 Ore” il Sindaco di Albano Mattei, più volte soprannominato l’enfant prodige della politica castellana, ha riconfermato il ruolo indecente tenuto dai Sindaci dei Castelli Romani nella vicenda dell’inceneritore di Albano.

Mattei, l’enfant prodige della politica castellana, afferma all’autorevole quotidiano economico che “dalla corrispondenza intercorsa fin dal luglio 2006, su mandato di tutti e 10 i comuni del bacino (Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Rocca di Papa, Pomezia e Ardea), con il Presidente Marrazzo … ci siamo resi disponibili a concordare con la regione un sito per realizzare un gassificatore dimensionato alle esigenze del bacino (44mila tonnellate annue di Cdr, cioè combustibile da rifiuti) mantenendo eventualmente su Albano l’impianto esistente di produzione di Cdr”.

Il problema per l’enfant prodige della politica castellana non è rappresentato dalla pericolosa presenza di un inceneritore sul territorio, ma semplicemente dal suo dimensionamento (44mila invece di 220mila tonnellate di Cdr).

Marrazzo e i nostri Sindaci, guidati dall’enfant prodige della politica castellana, si sono fortemente impegnati in questi anni per curare gli interessi del signor Cerroni, il monopolista dei rifiuti nel Lazio, e hanno ottenuto brillanti risultati, ampiamente documentati dal Rapporto rifiuti 2008 predisposto dall’ ISPRA, che di seguito riportiamo:

  • la raccolta differenziata è ferma a livelli irrisori (nel 2007 la Regione Lazio è al 12,1%, Albano al 4%);
  • lo smaltimento dei rifiuti in discarica segna il record nazionale (nel 2007 la Regione Lazio ha smaltito 2.790.000 tonnellate di rifiuti in discarica);
  • il costo totale pro-capite di gestione del servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 163 euro pro-capite);
  • il livello di tassa/tariffa pro-capite per il servizio di igiene urbana è il più elevato in Italia e forse al mondo (nel 2007 il Lazio ha raggiunto i 156,72 euro pro-capite).

Mentre il signor Cerroni ringrazia di cuore, le istituzioni viaggiano ormai “a fari spenti” (dichiarazione ANSA di Marrazzo sul suo incontro con Cerroni - 15 luglio 2008).

Sui cittadini del Lazio si ripercuotono le scelte scellerate di Marrazzo e dei nostri Sindaci, guidati dall’enfant prodige della politica castellana:

  • paghiamo i contributi ambientali al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) sui prodotti che acquistiamo ogni giorno, ma riprendiamo le briciole dal CONAI stesso, in quanto la raccolta differenziata è a livelli ridicoli;
  • paghiamo le tasse sui rifiuti più elevate in Italia, in quanto ricade sui cittadini l’elevatissimo costo di ammortamento (quasi 500 milioni di euro) degli inceneritori di Cerroni (da quando è iniziata la costruzione dell’inceneritore di Malagrotta le tasse sui rifiuti nella Regione Lazio sono quasi raddoppiate);
  • pagheremo bollette elettriche ancora più elevate per finanziare con i CIP6 i nuovi inceneritori di Cerroni (Malagrotta e Albano);
  • pagheremo costi ambientali e sanitari salatissimi.

Tanto per aumentare il conto che dovremo pagare, il Sindaco Mattei, l’enfant prodige della politica castellana, ha richiesto di inserire alcune “prescrizioni assolute”, così come dichiarato a “Il Sole 24 Ore”, che di seguito elenchiamo:

  • la bonifica degli invasi esauriti (prima si autorizzano e, poi, si devono bonificare ndr);
  • l’apertura di un tavolo istituzionale tra Regione, Comune di Albano e consorzio Coema (Cerroni ndr);
  • l’attivazione di un osservatorio permanente di monitoraggio ambientale nel sito di Roncigliano con esperti indicati anche dal Comune di Albano (prima si sceglie di inquinare il territorio con gli inceneritori e poi bisogna monitorarne gli effetti disastrosi ndr);
  • la realizzazione come priorità assoluta di interventi per eliminare la carenza idrica del territorio (forse sarebbe necessario fermare la cementificazione del territorio prevista nell’ultimo Piano Regolatore ndr);
  • l’erogazione dei finanziamenti per attivare una raccolta differenziata incisiva (obiettivo 5%? ndr);
  • la riduzione dell’inquinamento interrando la ferrovia nel centro di Pavona (peccato che il nostro Sindaco stia lavorando proprio alla realizzazione di un’opera inutile che impedirà l’interramento della ferrovia: il sottopasso stradale su Via Pian Savelli ndr).

La scelta scellerata di produrre e bruciare CDR, effettuata da Marrazzo e da tutti i Sindaci dei Castelli Romani, guidati dall’enfant prodige della politica castellana, determina e determinerà costi salatissimi per tutti i cittadini (tranne ovviamente il signor Cerroni).

L’inceneritore di Albano è, quindi, solo una proposta indecente.

Ai cittadini rimangono due possibili alternative: difendere con una straordinaria mobilitazione il territorio dei Castelli Romani, quotidianamente deturpato dalle istituzioni, oppure seguire l’esempio dato dal Sindaco di Albano, l’enfant prodige della politica castellana, andando a vivere in un altro comune.

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