domenica 31 maggio 2009

No all’inceneritore: proteste e tensione

Partita da Cancelliera, è stata la prima manifestazione dopo l’ok al progetto.
L’Ardeatina bloccata per ore.
Cecchina, centinaia al corteo arrivato fin davanti la discarica blindata

Da “Il Messaggero” del 31 maggio 2009
di Enrico Valentini


Tensione e proteste hanno caratterizzato ieri mattina la marcia dei manifestanti contro la costruzione dell’inceneritore di Cecchina, arrivata fino ai cancelli della discarica di Roncigliano fatta trovare chiusa dal nutrito drappello delle forze dell’ordine.

La Via Ardeatina è rimasta bloccata per diverse ore proprio per la grande presenza di manifestanti, oltre mille secondo il coordinamento “No inc”, poco più di cinquecento secondo la questura.

La manifestazione di protesta – la prima dopo il recente via libera della conferenza dei servizi al progetto approvato dalla Giunta Regionale del Lazio (dalla Conferenza dei Servizi ndr) è partita poco dopo le dieci dalla frazione di Cancelliera e strada facendo si è ingrossata con la presenza di molti residenti di Via Roncigliano e del vicino Villaggio Ardeatino, da dove uscivano cittadini di tutte le età e ragazzini in bicicletta attirati dall’insolito via vai di gente che sostituiva una volta tanto il traffico automobilistico sull’Ardeatina, improvvisamente chiusa alle autovetture e al traffico pesante.

Serrati, così, i cancelli della discarica, sul piazzale antistante l’impianto si organizzava un nutrito cordone di forze dell’ordine in assetto antisommossa; si temeva infatti lo “sfondamento della testa del corteo fin dentro la proprietà della società Pontina ambiente, anche se i manifestanti rassicuravano sulle pacifiche intenzioni della protesta.

Tra i partecipanti anche i rappresentanti di Rifondazione comunista da poco usciti dalla maggioranza che sostiene alla Pisana il presidente Marrazzo, con il capogruppo Peduzzi, e il presidente del Consorzio del pane casareccio di Genzano, Battistelli, in rappresentanza del particolare mondo racchiuso nella filiera agro-eno-alimentare dalla quale, nei giorni scorsi, si è levato il netto disappunto di molte cantine sociali produttrici del vino doc nell’area appiense dei Castelli Romani.

Oltre al blocco della Via Ardeatina è rimasto anche un presidio di rappresentanti del popolo “No inc” proprio davanti i cancelli della discarica da dietro i quali le forze dell’ordine assistevano alle manifestazioni di protesta e agli slogan indirizzati, in particolar modo, contro l’amministrazione regionale e le autorità di controllo (soprattutto l’Arpa Lazio) principali responsabili di quello che viene definito come un disastro ambientale “annunciato”.

Molti partecipanti si sono spinti fino alla vicina tenuta agricola “Donnaardea” a Valle Gaia, dove è in programma la manifestazione “Cantine aperte” e dove ci sono ettari e ettari di terreno coltivato a vite che, si teme, venga messo in pericolo dall’apertura dell’inceneritore.


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