sabato 20 dicembre 2008

A Roma la questione morale si chiama Cerroni!

Anche Augello (PDL) si è finalmente accorto che a Roma c’è una situazione anomala e ha dichiarato: “Sono 10 anni che, nel settore dei rifiuti, a Roma non c’è nulla di normale”. E poi aggiunge: “Il problema è come sia possibile essersi assunti la responsabilità di un rapporto così squilibrato in favore del principale imprenditore del settore (ndr: il signor Cerroni)”.

Sulla base di questo ragionamento il Sindaco di Roma Alemanno ha detto di NO alla nuova discarica di Monti dell’Ortaccio (sempre a Malagrotta, sempre sui terreni di proprietà del signor Cerroni).

La nota dell’ufficio stampa del Sindaco di Roma spiega che “la motivazione di questa scelta deriva dall’inaccettabilità di aprire una nuova discarica nella stessa zona di Malagrotta e in un’area di proprietà dello stesso imprenditore Manlio Cerroni, che già gestisce l’impianto attuale”.

Per ritorsione, il signor Cerroni ha presentato il conto al Campidoglio: due anni di arretrati, 135 milioni di euro non pagati, 35 dei quali vanno versati subito perché altrimenti “nessuna assicurazione può essere data sul trattamento dei rifiuti”.

Il tutto è contenuto in una delle sue solite letterine.

“Non sappiamo, signor Sindaco, fino a quanto possa durare questa situazione che ci vede in uno stato di incertezza circa l’attuazione dei nostri programmi per il futuro e al tempo stesso creditori dell’Amministrazione per miliardi di lire. Se un giorno, anche non lontano, il servizio di smaltimento dei rifiuti (che a Roma, la sola città al mondo, ha risolto completamente ed egregiamente il problema) dovesse andare a “rotoli” si sappia fin d’ora a chi addebitare la responsabilità”. Così scriveva Cerroni al Sindaco di Roma il 23 gennaio 1976.

Si, sono più di 30 anni che il signor Cerroni ricatta e minaccia il Sindaco (di turno) di Roma.

Il signor Cerroni rappresenta la vera questione morale della capitale.

Il PD, Rutelli, Veltroni, Di Carlo portano una gravissima responsabilità.

E Alemanno che fa?

Il Sindaco Alemanno (PDL) vuole mettersi in affari con Cerroni costruendo, con la società mista Cerroni-AMA-ACEA ideata da Di Carlo (PD), l’inceneritore di Albano sui terreni di Cerroni e su un progetto di Cerroni.

I politici romani (tutti) continuano ad affidare la gestione dei rifiuti al solito monopolista, quello che 30 anni fa scriveva che Roma era “la sola città al mondo che ha risolto completamente ed egregiamente il problema”.

Dopo 30 anni di discariche, Albano e Malagrotta (“la più grande discarica del mondo”), oggi ci propongono gli inceneritori, Malagrotta e Albano (“il più grande inceneritore del mondo”, come AMA definirlo Cerroni), il tutto al fine di “risolvere completamente ed egregiamente il problema”.

… e Alemanno già pensa al quinto inceneritore.

Ma dove troveranno tutto questo CDR (Combustibile Da Rifiuti)?

Semplice.

Bisogna far fallire la raccolta differenziata (troppo complicata, troppo costosa, troppo difficile).

Bisogna insabbiare le autorizzazioni per gli impianti alternativi all’incenerimento (l’impianto di Colleferro tipo Vedelago, in grado di trattare 50.000 tonnellate di rifiuti, aspetta da mesi le autorizzazioni dalla Provincia di Roma).

L’impianto di Colleferro, tipo Vedelago, è molto pericoloso per i Cerroni Boys: toglie 50.000 tonnellate di rifiuti, frazione secca, agli inceneritori.

Stiamo parlando di 50 milioni di euro di CIP6 persi dalle Cerroni SPA!!!!

SI, il signor Cerroni rappresenta la vera questione morale della capitale.

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