venerdì 26 dicembre 2008

Alemanno chiede a Marrazzo di non usare la tecnologia dell’inceneritore di Albano

A livello nazionale, i governi e il parlamento sono intervenuti più volte per regolamentare le modalità della raccolta differenziata, fissando gli obiettivi da raggiungere.

Il Decreto Legislativo 22/97 originariamente prevedeva il raggiungimento del 15% di raccolta differenziata per il 1999 e del 35% per il 2003, successivamente posticipato al 2006 dal Decreto Legislativo 152/06 (con obiettivi del 45% e 65%, da conseguirsi, rispettivamente, entro la fine del 2008 ed del 2012).

La legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 27 dicembre 2006) ha introdotto obiettivi ancora più elevati e pari a 40% per il 2007, 50% per il 2009 e 60% per il 2011 (vedi Tabella 1).







Con il Piano Regionale, presentato il 24 giugno 2008, Marrazzo aveva già fortemente ridotto gli obiettivi di raccolta differenziata, riducendoli al 50% per il 2011.

Nell’articolo Marrazzo sbaglia i conti: l’inceneritore di Albano non è necessario” avevamo già dimostrato che il raggiungimento dell’obiettivo del 60% di raccolta differenziata rendeva inutile l’inceneritore di Cerroni ad Albano.

Nell’incontro del 22 dicembre 2008, Marrazzo e Alemanno hanno siglato un accordo per ridurre ulteriormente gli obiettivi della raccolta differenziata, scendendo al 40% nel lontanissimo 2013.

All’incontro hanno partecipato anche gli Assessori all’Ambiente della Regione Lazio, Filippo Zaratti, e del Comune di Roma, Fabio De Lillo.

Obiettivo dichiarato: far posto al quinto inceneritore della Regione Lazio.

In merito, il Corriere della Sera del 23 dicembre 2008 riporta che “Comune e Regione sembrano molto distanti, secondo quanto trapelato, sul quinto impianto per bruciare rifiuti: Alemanno lo vorrebbe a capitale completamente pubblico e chiede a Marrazzo di non usare la tecnologia del gassificatore per il quarto impianto programmato ad Albano”.

Se Alemanno ha tutti questi dubbi sulla tecnologia dell’inceneritore di Albano, per quale motivo non interviene sulle sue società (AMA e ACEA), soci di maggioranza (si fa per dire) nell’affare con Cerroni?

Quali informazioni tecniche “riservate” ha in possesso Alemanno che lo portano a chiedere, per il quinto inceneritore, di escludere Cerroni e di non usare la tecnologia del quarto impianto programmato ad Albano?

Se Alemanno è così preoccupato sulla tecnologia dell’inceneritore di Albano, perché manda nottetempo il suo assessore De Lillo, in qualità di senatore, a cercare di convincere i cittadini di Albano che l’inceneritore di Cerroni rappresenta una grande opportunità?

L’inceneritore di Cerroni doveva rappresentare un’opportunità per i cittadini di Albano?

Intanto, i cittadini di Albano dovranno spendere 250.000 euro (decisione del Consiglio Comunale) per finanziare una prima ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità sugli effetti della discarica di Cerroni e per monitorare il nuovo inceneritore di Cerroni-AMA-ACEA.

Questo è uno dei primi costi che ricadranno sulla popolazione di Albano e dei Castelli Romani e che chiederemo, come risarcimento danni, a Cerroni, AMA, ACEA, Marrazzo, Alemanno, Zaratti e De Lillo.



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