lunedì 30 giugno 2008

Marrazzo sbaglia i conti: l’inceneritore di Albano non è necessario


Abbiamo rifatto i conti del piano rifiuti presentato da Marrazzo il 24 giugno 2008 al Consiglio Regionale e siamo arrivati alla conclusione che il quarto impianto, quello di Albano, è assolutamente inutile per mancanza di CDR (Combustibile Da Rifiuti).

La prima cosa che ci ha colpito del documento di Marrazzo è stata l’analisi di scenario.

Scrive Marrazzo: “Nel periodo in questione, che il piano commissariale assume limitato ai prossimi cinque anni (2008-2011), nella Regione Lazio ….”.

Anche un bambino delle elementari si accorgerebbe dell’errore: dal 2008 al 2011 sono solo quattro gli anni.

Perché nel testo si parla dei prossimi cinque anni e, poi, nell’analisi è stato cancellato il 2012?

Noi abbiamo provato a replicato l’analisi considerando anche il 2012.

Proviamo a rifare insieme i conti.

Innanzi tutto, dobbiamo considerare la produzione di rifiuti (per il 2012 è stato ipotizzata la stessa percentuale di incremento dell’anno precedente).









Si deve, poi, considerare l’andamento della raccolta differenziata (per il 2012 abbiamo ipotizzato un ulteriore incremento della raccolta differenziata).






Al crescere della raccolta differenziata, diminuisce la quantità di rifiuti indifferenziati.










I rifiuti indifferenziati possono essere inviati agli impianti di produzione di CDR (nel piano sono definiti impianti di TMB, Trattamento Meccanico Biologico).

La capacità degli impianti, ripresa dal Piano Marrazzo, è di seguito riportata.










Sulla base delle quantità di rifiuti indifferenziati e della capacità degli impianti, possiamo calcolare i rifiuti trattabili presso gli impianti di TMB.

Marrazzo ci avverte che: “La differenza tra quantità trattabile e quella effettivamente trattata consegue all’obbligo di ripartizione della regione in Ambiti Territoriali Ottimali. Ogni ambito territoriale può portare a trattamento presso il proprio sistema impiantistico solo i rifiuti prodotti nel territorio di riferimento”.










Il 35% dei rifiuti trattabili dagli impianti di TMB possono diventare CDR.

Il picco massimo di produzione di CDR è previsto per il 2010 ed è pari a 630mila tonnellate.
Nel 2011 la produzione di CDR scende a 617mila tonnellate e nel 2012 si stabilizza a 574mila tonnellate di CDR.









Ma quanto CDR sono in grado di trattare gli inceneritori della Regione Lazio?

Colleferro, San Vittore e Malagrotta possono arrivare a 552mila tonnellate di CDR nel 2011.

A cosa serve, quindi, l’inceneritore di Albano per ulteriori 160mila tonnellate di CDR inesistenti?????

Solo a intascare 400 milioni di euro dalle dissestate casse dello Stato Italiano per arricchire le società del signor Cerroni???

Un’ultima considerazione: per aumentare il CDR producibile sulla carta, Marrazzo ha utilizzato un grossolano artificio contabile: “Il trattamento di ulteriori 193.457 tonnellate di rifiuti presso altri impianti regionali aventi capacità residuali”.

Provate ad immaginare, ad esempio, i costi del trasporto dei rifiuti da Latina a Viterbo, perché l’impianto di Viterbo ha capacità residuale ?????

E’ grazie a questi piani che i bilanci delle Regioni, dei Comuni, dell’AMA sono in fallimento!!!

Nessun commento: