venerdì 17 dicembre 2010

WWF: IL TAR LAZIO BLOCCA L' INCENERITORE DI ALBANO

Comunicato del WWF

La nostra Associazione esprime immensa soddisfazione per la bocciatura al Tar Lazio dell'iter seguito da Regione Lazio e Coema con sentenza n. 36740 emessa dalla prima sezione del Tar proprio di ieri, con cui si sancisce l'illegittimità dell'iter adottato dopo il 25 marzo 2008 per il rilascio del parere della valutazione d'impatto ambientale. Un parere dapprima negativo e poi divenuto improvvisamente positivo, in riferimento alla realizzazione del progetto presentato dal COEMA, (composto da AMA, ACEA, Pontinia Ambiente s.r.l.) sul quale il WWF aveva sin dall'inizio espresso forte contrarietà attraverso le osservazioni all'epoca presentate e con ancor più determinazione nell'intervento ad adiuvandum nel processo amministrativo, a sostegno ed integrazione delle tesi corrette avanzate dai comitati di Albano nel ricorso principale.

"Una vicenda quella dell'impianto di Albano, che pone un punto fermo al concetto di buon governo del territorio e di trasparenza amministrativa - dichiara Vanessa Ranieri presidente WWF Lazio - I Giudici Amministrativi con questa sentenza ci hanno finalmente riportato in Europa, da parte nostra annunciamo invece un esposto alla Corte dei Conti al fine di chiedere una verifica sulla correttezza tecnico contabile degli atti oggi annullati che hanno indubbiamente prodotto un danno erariale e che dovrà essere risarcito da chi evidentemente ha presumibilmente violato la legge".

"Determinante è stato il fronte unico - conclude Ranieri che ha assistito come avvocato nel processo il WWF e i Comuni intervenuti - che i comitati di Albano, WWF e i Comuni di Albano Laziale, Genzano di Roma, Lanuvio, Pomezia, Ardea, Rocca di Papa, Ariccia e Castel Gandolfo hanno fatto nei confronti di un progetto che altro non è che il frutto di un'impostazione errata della gestione del ciclo dei rifiuti. Che questo sia il primo passo per il riconoscimento da parte di tutta la classe politica e delle Amministrazioni dell'esigenza di cambiare rotta, non investendo su incenerimento e discariche, ma su una corretta applicazione dei principi comunitari in tema dei rifiuti: prevenzione, riduzione, riuso, riciclo e corretto avviamento a filiera. Queste sono le uniche parole d'ordine che riconosciamo".

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