lunedì 13 aprile 2009

Il coordinamento presenta un esposto alla Polizia Municipale

Da "Castelli Oggi"
di Emanuele Romaggioli

Cortei e carte bollate. Prosegue così la battaglia del coordinamento contro l’inceneritore di Albano. Dopo la grande manifestazione di metà marzo, i “No-Inc” passano dalla piazza alla penna, presentando un esposto alla Polizia Municipale contro il cantiere del Co.e.ma: la cordata imprenditoriale a capo del progetto. L’area dove sorgerà il nuovo impianto – Roncigliano - è stata recintata già da diverso tempo, e il coordinamento sollecita la Municipale di Albano ad effettuare i debiti controlli nella zona.

“Il Sindaco stesso – spiega Claudio Fiorani, tra i membri più attivi del coordinamento - ci ha assicurato che nei prossimi giorni i vigili urbani verificheranno la regolarità dei lavori sul sito e qualora fosse reale il timore che gli stessi riguardino opere non conformi allo strumento urbanistico, provvederanno al sequestro del cantiere. A valle del dibattimento presso il Tar –prosegue - e nonostante non siano stati ancora sospesi i lavori a causa della fase commissariale ed emergenziale in cui si trovava la regione, e del bollino di urgenza con cui è stato classificato l'impianto in sede di approvazione, l'intero iter procedurale ed amministrativo con cui si sono ottenute le approvazioni oltre che risultare vergognoso sarebbe pesantemente illegittimo".

Fiorani denuncia la fuga in avanti del Coema per ottenere i famosi Cip-6: finanziamenti pubblici agli inceneritori pagati direttamente dai cittadini. "E' evidente che i lavori avviati dal Coema sul sito dove dovrebbe sorgere l'impianto sono stati strumentalmente avviati prima dell'autorizzazione integrata ambientale al solo scopo di intercettare impropriamente i finanziamenti pubblici".

La battaglia legale prosegue anche nelle aule del Tar del Lazio, dove il Wwf, il coordinamento e il Comune di Albano hanno fatto fronte comune nel ricorso contro il Coema.

Fiorani lancia un appello finale a Marrazzo: “Chiediamo al presidente Marrazzo di porre fine a tutto questo, di prendere atto che le istituzioni che lui rappresenta sono vittima di un colossale ricatto a scapito della salute e della qualità della vita dei cittadini e di intervenire perché la correttezza formale, la questione morale e la legalità siano ristabilite".

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