Dopo Albano anche a Colleferro i comitati denunciano gli amministratori alla Corte dei Conti per la mancata raccolta differenziata
Mentre a Roma il Sindaco Marino sta sperimentando nuove tecniche per la raccolta differenziata dei rifiuti, la Rete per la Tutela della Valle del Sacco e il Comitato
Residenti Colleferro hanno presentato in data 21 dicembre 2013 un esposto-denuncia
alla Corte dei Conti della Regione Lazio contro l’Amministrazione comunale
di Colleferro per il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta
differenziata (RD) fissate dalla Legge n. 152/2006.
“Un atto dovuto” afferma Alberto Valleriani, “un
obbligo di legge” aggiunge Ina Camilli, rappresentanti rispettivamente
dell’Associazione e del Comitato, “che deve essere osservato, mentre anche
questa volta, proprio come per tutte le varie sollecitazioni che abbiamo
presentato insieme ad altri gruppi associativi dell’area comunale, non hanno
mai avuto un seguito”.
“In questi anni abbiamo sempre chiesto il rispetto della
legge e messo in pratica tutto ciò che per noi era possibile, senza mai avere
avuto un riscontro positivo dall’Amministrazione del nostro Comune. Se andiamo
a verificare le percentuali di RD nel Comune di Colleferro dal 2006, anno di
emanazione della Legge n. 152 ad oggi, ci rendiamo conto che l’inefficienza
dell’Amministrazione è oggettiva ed evidente”. “ Si passa dal 4,9% del 2006
all’ 11,25% del 2009, fino al 16,53% del 2011 per scendere al 15,25% del
2012”, quando la soglia fissata dall’art. 24 della citata legge è
del 65% entro il 2012. Praticamente vi è stato il totale disinteresse
negli ultimi anni ad applicare quanto stabilito da una Legge vigente, emanata
in ottemperanza alle Direttive Europee.
Il comportamento omissivo dell’Amministrazione, ovvero il
colpevole ritardo nell’applicazione della legislazione si traduce in una
violazione contabile sanzionabile come danno erariale per l’ente comunale,
e quindi per i cittadini contribuenti, a causa del mancato raggiungimento della
quota prevista dalla normativa in materia di raccolta differenziata, a partire dal 2006.
Questo è quanto ha stabilito la Sentenza n. 83 del
27/05/2013, emessa dalla Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale della
Liguria, in merito alla analoga situazione del Comune di Recco.
In conclusione, a carico degli Amministratori comunali e
dei dirigenti del servizio Ambiente si configura un comportamento di
sostanziale inerzia riguardo a legittime e doverose attività volte al
miglioramento ed al costante monitoraggio del livello qualitativo e
quantitativo del servizio di raccolta differenziata; tale comportamento denota
inescusabile negligenza e grave trascuratezza nella cura dell’interesse
pubblico, che avrebbe dovuto essere, invece, tutelato attraverso il doveroso e
diligente svolgimento delle funzioni istituzionali e degli obblighi di servizio
loro attribuiti. Tutto ciò evidenzia la sussistenza di quell’elemento
soggettivo indispensabile per l’affermazione della responsabilità
amministrativo-contabile individuale e personale, riconosciuta dalla citata
Sentenza di Recco.
Nonostante il collegato ambientale alla Legge di Stabilità
per il 2014 intenda tutelare l’inefficienza di Amministrazioni come la nostra,
prevedendo una proroga, noi abbiamo il dovere, affermano i ricorrenti, di
presentare l’esposto alla Corte dei Conti per la violazione di un
adempimento inderogabile, posto a tutela dell’interesse generale, per il grave
pregiudizio creato alla finanza locale, per i maggiori oneri a carico dei
contribuenti, per i danni alla salute pubblica e all’ambiente.
La proroga non basterà a salvare quegli Amministratori e
Amministrativi comunali che al 31 dicembre 2014 non hanno raggiunto la
soglia del 35% di raccolta differenziata, come nel caso della nostra Giunta
Comunale che si ferma molto al di sotto e per questo farà si che venga
applicata una maggiorazione del 20% del relativo tributo di conferimento
in discarica, che va a gravare sulle finanze comunali, cioè sui cittadini e di
conseguenza sulla possibile erogazione di servizi di welfare.
“Alle associazioni, ai comitati e ai cittadini”, conclude
Valleriani, “spetta avviare un processo virtuoso di rispetto del diritto, anche
quando una Legge Nazionale va in soccorso dei Comuni”, “perché è il cittadino
che chiede”, commenta Camilli, “l’accertamento di eventuali profili di
illegittimità nei comportamenti dei nostri Amministratori e dirigenti comunali
in termini di responsabilità erariale.”
1 commento:
Messo qui http://www.amicoqua.org/?p=13213
Sto mettendo cose che mi sembrano girare poco in questi giorni.
Per fortuna (che meraviglia!) basta aprire i giornali per leggere di Cerroni e company
Ciao
mario
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