sabato 23 giugno 2012

Malagrotta come Albano: il rischio sanitario colpisce le donne!!!

La USL RM-E ha predisposto, su richiesta della magistratura, uno studio epidemiologico per valutare il rischio di mortalità e di ospedalizzazione dei residenti nell’area di Malagrotta a Roma.

Lo studio epidemiologico sui residenti nell’area di Malagrotta ha evidenziato un quadro molto preoccupante, sia per la mortalità e soprattutto per le ospedalizzazioni, con eccessi di rischio per malattie respiratorie, cardiovascolari e per alcune forme tumorali.


Nell’area di Malagrotta sono aumentate le patologie dell’apparato cardiovascolare (donne) e respiratorio (uomini).

Per le patologie tumorali, si osserva tra le donne un eccesso di tumore della laringe, del pancreas e della mammella.

I residenti (uomini e donne) più prossimi agli impianti ricorrono più frequentemente alle cure ospedaliere (+8%), in particolare per malattie circolatorie, urinarie e dell’apparato digerente.

Va innanzitutto evidenziato che per le malattie cardiovascolari e per quelle respiratorie il periodo tra esposizione ed effetto sanitario è più contenuta; mentre per quanto riguarda i tumori, l’esposizione rilevante è quella avvenuta 15-30 anni prima della comparsa della malattia.

L’aumento di rischio per le malattie dell’apparato cardiovascolare e dell’apparato respiratorio è stato osservato, in particolare, tra residenti che risiedono vicino all’inceneritore di rifiuti speciali di Malagrotta. Questo dato sanitario trova riscontro in recenti studi scientifici che hanno valutato l’impatto su ambiente e salute del ciclo dei rifiuti.

Anche i dati sull’eccesso di tumori del pancreas e della laringe emersi dallo studio epidemiologico di Malagrotta risultano confermati da due indagini condotte in Canada tra le persone residenti vicino alla discarica di Miron Quarry, la terza discarica per grandezza del Nord America. Da tali indagini è emersa in modo significativo l’associazione tra la residenza vicino la discarica e alcuni tumori, tra cui quello del fegato, dei reni, del pancreas e il linfoma non-Hodgkin.

L’eccesso di tumori della laringe tra le donne era già stato osservato negli studi sulle discariche condotti negli anni ’90 da Elliot e da Michelozzi, quest’ultimo condotto proprio nell’area di Malagrotta.

Tra le donne residenti nell’area di Malagrotta è stato anche osservato un aumento del rischio di tumore della mammella, in particolare per quelle esposte ad alte concentrazioni di PM10 (inceneritore di rifiuti speciali). Questi risultati confermano quelli recentemente trovati tra le donne residenti nei pressi dell’inceneritore di Coriano. Il cancro della mammella è anche associato ad esposizioni di tipo industriale, in particolare ad esposizioni a diossine, come fu documentato a Seveso.

Come nello studio epidemiologico sulla discarica di Albano, gli eccessi di rischio sanitario sono stati osservati soprattutto fra le donne. Le donne, infatti, vivono maggiormente la casa e il territorio.

Lo studio epidemiologico della USL RM-E sull’area di Malagrotta conferma i pesanti rischi sanitari connessi alla presenza di discariche ed inceneritori a ridosso delle abitazioni (Malagrotta come Albano).

Per questi seri motivi la USL RM-H, competente per territorio, aveva dato parere negativo sia all’autorizzazione del VII invaso della discarica di Albano sia all’inceneritore di Albano.

Con quale competenza istituzionale e con quali argomentazioni scientifiche la stessa USL RM-E ha potuto autorizzare la discarica e l’inceneritore di Albano a soli 180 metri dalle abitazioni????

La USL RM-E porta la gravissima responsabilità delle conseguenze sanitarie di scelte così scellerate operate solo in nome SOLO degli interessi del signor Cerroni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Danilo,
ma allora chiediamo, con un esposto di migliaia di firme, alla magistratura di intrevenire rapidamente, prima che la situazione peggiori.
Ciao Giorgio

Anonimo ha detto...

Caro Giorgio,
sono mesi che sto denunciando con gli articoli sul blog la pericolosa situazione sanitaria che vivono le persone, ma soprattutto le donne, che abitano vicino alla discarica (Albano come Malagrotta).
Il fatto che diverse donne di Albano hanno ultimamente dovuto interrompere la gravidanza al sesto mese per gravi malformazioni ai feti dà il senso della gravità della situazione. Decine sono poi i casi di aborti per gravidanze extrauterine.
Ho la sincera impressione che le autorità, la stampa e gli altri comitati stiano sottovalutando questo drammatico problema.
Un saluto
Danilo