sabato 25 ottobre 2008

Robin Hood abolirebbe subito la “CIP6 TAX”

Una misura concreta a sostegno delle famiglie e delle imprese contro la crisi economica.

«La crisi economica in atto nel mondo e in Italia può aggravarsi» ulteriormente. L'ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, autore della Robin Hood Tax, nel corso dell'audizione in commissione Finanze alla Camera, sulle linee programmatiche del suo dicastero .

Di fronte alla crisi economica, diventa prioritario sostenere le imprese e le famiglie abolendo da subito la “CIP6 TAX” sulle bollette elettriche.

La “CIP6 TAX” è stata inizialmente ideata per finanziare le fonti energetiche alternative ma, attraverso l’inserimento nella normativa nazionale della semplice locuzione “e assimilate”, viene oggi prevalentemente utilizzata per sostenere la politica dei “termovalorizzatori”.

Ciò in quanto tali impianti di incenerimento producono anche energia elettrica, sebbene il costo specifico sia ampiamente svantaggioso rispetto a qualsiasi altro sistema di produzione di energia e soprattutto producano ceneri ed emissioni altamente inquinanti con dei costi altissimi per la collettività in termini economici, ambientali e sanitari.

L’Italia è l’unico Paese europeo che finanzia con ingenti fondi pubblici la lobby degli inceneritori attraverso la “CIP6 TAX”.

Tutte le famiglie italiane, le piccole e medie imprese devono pagare sulla bolletta elettrica un “tassa occulta”, un “pizzo” che viene destinato al mantenimento dei privilegi dei pochi proprietari degli inceneritori (Mercegaglia, Cerroni, …), attraverso il finanziamento a fondo perduto di gran parte degli impianti stessi progettati, realizzati e gestiti in proprio dagli stessi soggetti privati che ne conseguono il profitto senza alcun confronto con la popolazione coinvolta.

Secondo l’Autorità per l’Energia e il Gas sulla bolletta elettrica gravano un 8% di oneri impropri.

L’Authority stessa ha sollecitato il Governo e il Parlamento Italiano a intervenire per ridurre gli oneri impropri che gravano sulla bolletta elettrica delle famiglie e delle imprese italiane.

Le nostre imprese sono oberate, quindi, dal costo aggiuntivo della “CIP6 TAX”, un costo che le altre imprese in Europa e nel mondo non hanno (le nostre imprese competono sul mercato globale con un braccio legato).

L’energia in Italia costa di più a causa della politica di finanziamento pubblico degli inceneritori e il paese è meno competitivo.

La stessa Marcegaglia, quando di giorno veste i panni di Presidente della Confindustria, ha dichiarato che è importante sostenere per l’Italia “l’apertura alla concorrenza e all’integrazione internazionale, che devono essere affrontate a viso aperto, rinunciando alle protezioni”.

L’Italia è purtroppo condannata alla bassa crescita (ed oggi ad una gravissima crisi economica), a causa di evidenti cause strutturali, tra cui l’elevato costo dell’energia elettrica.

I finanziamenti pubblici alla lobby degli inceneritori costituiscono un freno alla competitività (una pietra al collo) dell’intera economia italiana sui mercati internazionali.

Se poi vengono conteggiati i danni ambientali in termine di costi per la realizzazione di discariche speciali per le ceneri, per le falde idriche irrimediabilmente inquinate, e soprattutto il costo umano in termine di salute pubblica e di patologie a carico della sanità nazionale, se ne deduce l’assoluta inconsistenza economica della relativa “produzione di energia alternativa”.

Sulla base di queste considerazioni si propone l’immediata abolizione della “CIP6 TAX”.

L’abolizione della “CIP6 TAX” sulle bollette elettriche darebbe una spinta ai consumi delle famiglie, maggiore competitività alle nostre imprese, un taglio allo sperpero di denaro pubblico e maggiore sostenibilità ambientale.

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