sabato 2 febbraio 2008

Fischi per l’inceneritore

Dal giornale "Castelli Oggi"

Albano – Gremita ieri la sala consigliare di Palazzo Savelli. Nessuno vuole l’ecomostro
Un coro di «no» da parte dei comitati e degli ambientalisti

di Emanuele Romaggioli

Quattrocento milioni di ragioni per dire no all’inceneritore di Albano. Una cosa per ogni euro del suo costo. Lo hanno gridato ad alta voce i cittadini riuniti a Palazzo Savelli, invaso ieri dal popolo anti-inceneritore.
“Il progetto prevede un megaimpianto di 52 megawatt – spiega Andrea Mollica, tra i fondatori del coordinamento anti-inceneritore – con 3 linee su un’area di 27mila e 500 metri quadrati. Un eco-mostro che andrà ad emungere 42 metri cubi di acqua al giorno per sei giorni, in regime ordinario. Con la crisi idrica che vive il bacino dei Castelli sarà praticamente la condanna a morte. L’impianto, inoltre, sarà destinato a bruciare immondizia del centro sud, dato che si presta a bruciare 227mila tonnellate di Cdr l’anno quando nel bacino dei Castelli se ne producono 80mila tonnellate. E in previsione di un innalzamento della raccolta differenziata la cosa lascia molto, molto da pensare”.
Di alto tasso tecnico l’intervento del Wwf. “E’ la stessa Comunità europea a precisare che la valorizzazione dei materiali va preferita alle operazioni di valorizzazione energetica – spiega Fabio Papa del Wwf – l’inceneritore non è un impianto in liena con la sostenibilità ambientale, perché non elimina la dipendenza dalle discariche, crea meno posti di lavoro rispetto alla raccolta differenziata porta a porta, e attraverso il riciclaggio si risparmia più energia di quanta se ne produca con l’incenenrimento. A Colli Aniene il “porta a porta” ha condotto a una percentuale di differenziata del 63%. E’ l’unica via possibile, con una annessa campagna di sensibilizzazione”.
Dettagliato e preciso anche l’intervento di Gino Del Ferraro di Greenpeace: “Le persone favorevoli agli inceneritori si dividono in due tipi: che parla senza sapere la materia e chi ricava lucro da una tecnologia che produce morte. Secondo le stime l’inceneritore di Albano Laziale costerà 400 milioni di euro finanziati attraverso la bolletta dell’ENEL.”
Il comitato di Pavona “Sottoterra il treno, non i cittadini” lancia un’importante iniziativa.
“Come comitati – spiega Danilo Ballanti – lanceremo un’iniziativa pubblica a Pavona per avviare il compostaggio domestico, come viene fatto in alcune zone di Roma. Sarà un’operazione in sinergia con le associazioni ambientaliste. Se gli amministratori non sono capaci di avviare tali politiche sul territorio dobbiamo per forza di cose sostituirci a loro”.

All’assemblea, moderata da Claudio Fiorani del coordinamento anti-inceneritore, è intervenuto anche l’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti e il consigliere regioanle dei Verdi Fontana.

03/02/2008

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