domenica 24 giugno 2012

Ecco come stanno avvelenando Malagrotta (e le altre discariche del Lazio)

Rivelazioni shock alla commissione Ecomafie: l'AMA getta in discarica metà dei rifiuti da sottoporre a trattamento "Perchè costa meno"

La Commissione Europea ha posto un grave ultimatum all’Italia: due mesi per evitare di gettare il rifiuto tal quale nella discarica di Malagrotta e nelle altre discariche del Lazio.

sabato 23 giugno 2012

Malagrotta come Albano: il rischio sanitario colpisce le donne!!!

La USL RM-E ha predisposto, su richiesta della magistratura, uno studio epidemiologico per valutare il rischio di mortalità e di ospedalizzazione dei residenti nell’area di Malagrotta a Roma.

Lo studio epidemiologico sui residenti nell’area di Malagrotta ha evidenziato un quadro molto preoccupante, sia per la mortalità e soprattutto per le ospedalizzazioni, con eccessi di rischio per malattie respiratorie, cardiovascolari e per alcune forme tumorali.

sabato 16 giugno 2012

Il signor Cerroni impone la nuova discarica di Roma: Pomezia zona Solforate


Come avevamo già scritto nel blog di “Sotto terra il treno” il 28 novembre 2010 “il signor Cerroni ha già acquistato i terreni per la nuova discarica di Roma in località Solforate a confine con il comune di Pomezia. Così, con l'inceneritore di Albano sarà tutto casa e bottega”.

Di seguito riportiamo un articolo di Andrea Palladino pubblicato oggi su “Il Fatto Quotidiano”.

In un lettera al prefetto Goffredo Sottile del 12 giugno scorso Manlio Cerroni butta lì un’idea: “E da ultimo un nuovo sito suggeritoci dalla nostra collegata, Pontina Ambiente, in località Quarto della Zolforatella nel quadrante Sud Est della città sulla via Laurentina nel territorio del Comune di Roma”. 


In un terreno già da tempo nella disponibilità della società del gruppo che si occupa di una discarica nel comune di Albano, a circa cinque o sei chilometri dal luogo indicato, in grado di accogliere 3 milioni di metri cubi di monnezza romana.

Un terreno formalmente nel territorio della capitale, ma abbastanza distante dal grande raccordo anulare, in una zona dove la densità di cittadini-elettori è decisamente molto bassa. Quello che il proprietario di Malagrotta non dice è che quell’area è attraversata da una riserva naturale ed è considerata nei piani paesaggistici regionali come “zona di alto valore agricolo”. Non solo. In quell’area vennero trovati alcuni resti risalenti ad Enea e, secondo le associazioni archeologiche della zona, vi sono molti, moltissimi reperti di epoca romana e medioevale. Tutti vincoli ben conosciuti, tanto da essere riportati in un documento della Regione Lazio che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare. Nel 2007 – nello stesso luogo indicato dalla Colari di Manlio Cerroni, il Quarto della Zolforatella sulla via Laurentina – una società di Colleferro presentò un progetto per un parco fotovoltaico. Ecco quello che i tecnici regionali scrivevano sul luogo prescelto: “L’area di progetto è interessata dal paesaggio agrario di valore (…), l’area di progetto interessa la fascia di rispetto dei beni paesaggistici “Costa dei laghi, aree archeologiche”, e si trova all’interno di un’area con il vincolo “Beni d’insieme (Dm 25/01/10)” Ambito meridionale dell’agro romano compreso tra le vie Laurentina e Ardeatina, adiacente ad est punti archeologici, adiacente ad ovest Aree protette”.

Il nuovo sito indicato da Cerroni si trova nell’area di una ex miniera di zolfo al confine tra il comune di Roma e quello di Pomezia. Una zona oggi inserita all’interno della riserva naturale di Decima Malafede, delimitata da più di dieci anni. E’ una lunga fascia verde che parte da Trigoria, alle porte di Roma, estendendosi per più di dieci chilometro verso sud, arrivando alle porte della zona industriale di Pomezia. In sostanza l’ultimo polmone verde rimasto prima di un paesaggio letteralmente devastato dal punto di vista ambientale.

Di fronte al limite del parco ci sono oggi industrie e centri per il trattamento di rifiuti pericolosi; a cinque chilometri circa, lungo la via Ardeatina che corre parallela, c’è la discarica di Roncigliano – gestita dal gruppo Cerroni – ed è il luogo scelto per realizzare due linee di incenerimento di rifiuti dal consorzio Coema (oltre a Cerroni composto da Acea e Ama). E ancora, in via valle Caia, a pochissimi chilometri di distanza, c’è una megadiscarica di amianto, sequestrata dalla Procura di Velletri anni fa e non ancora bonificata. Dunque quell’area protetta svolge oggi una funzione fondamentale per mantenere un minimo di vivibilità in questo quadrante ad una decina di chilometri dal raccordo anulare.

La preoccupazione nella popolazione era ieri palpabile.

venerdì 15 giugno 2012

Discariche del Lazio, ultimatum dell'Unione europea: "Rifiuti pericolosi e Rischi per la salute umana"


La Commissione europea ha inviato all'Italia un secondo avvertimento formale con un parere motivato in cui boccia le norme per il pretrattamento dei rifiuti nella discarica di Malagrotta (di proprietà del signor Cerroni) e negli altri siti del Lazio (sempre di proprietà del signor Cerroni).

Le discariche che operano in violazione della normativa dell'UE sui rifiuti, dice ancora il comunicato della Commissione, "costituiscono una seria minaccia alla salute umana e all'ambiente”. 
Su raccomandazione del commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all'Italia in cui si richiede l'adempimento entro due mesi.
In caso contrario, la Commissione potrà decidere di adire la Corte di giustizia dell'Unione europea, con la prospettiva di una sentenza di condanna con pesanti sanzioni finanziarie per l’Italia.

La situazione è, quindi, quanto mai seria e critica!!!  

La direttiva sulle discariche "stabilisce che i rifiuti devono essere trattati prima di essere interrati e cioè devono subire processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero”.

“Da un'indagine Eu Pilot è emerso che nella discarica di Malagrotta, e forse in altre discariche del Lazio, parte dei rifiuti vengono interrati senza essere prima trattati”.

La Commissione Europea “rileva con preoccupazione che le autorità italiane non adottano misure sufficienti a ridurre i possibili effetti negativi sull'ambiente e gli eventuali rischi per la salute umana, come prescritto nella direttiva quadro sui rifiuti”. 



Le preoccupazioni della Commissione Europea sono confermate dai risultati dello studio epidemiologico sugli effetti della discarica di Albano (nel caso delle donne vivere nelle immediate vicinanze della discarica, da 0-1 km, provoca una mortalità superiore del 20%) e dai numerosi casi di interruzioni di gravidanze denunciate dal nostro blog (in questi giorni ci sono arrivate decine di segnalazioni in merito ad altissime incidenze di interruzioni di gravidanza, sia in seguito di diagnosi prenatale di gravi malformazioni congenite sia per gravidanze extrauterine).


Cara Commissione Europea, vi possiamo confermare che le autorità italiane non adottano alcuna misura per eliminare i possibili effetti negativi sull’ambiente e gli eventuali rischi per la salute umana, ma da 30 anni costringono 2.381 persone (uomini e donne, anziani e … 313 bambini) a vivere entro il raggio di un chilometro dalla discarica di Albano.

domenica 10 giugno 2012

Discarica di Roncigliano: casi sospetti di aborti per malformazioni ai feti

RomaToday riprende con molto coraggio la notizia lanciata dal nostro blog.


La denuncia arriva dal blog "Sotto terra il treno" di Pavona che sta conduncendo uno studio tra gli abitanti della zona della discarica di Roncigliano. Secondo le testimonianze stanno aumentando i casi di aborti e malformazioni ai feti.


Leggi tutto l'articolo pubblicato da RomaToday.


Nell'articolo è riportato che "dopo la costruzione del VII invaso la distanza in linea d'aria si è accorciata anche a poco più di 700 metri".
Per essere precisi  "dopo la costruzione del VII invaso la distanza in linea d'aria si è accorciata anche a meno di 200 metri".
Queste misure in metri danno il senso del dramma che vivono centinaia di famiglie di Roncigliano e di Villaggio Ardeatino.


Potrebbe interessarti:http://castelli.romatoday.it/albano/discarica-roncigliano-aumento-aborti-malformazioni.html
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lunedì 4 giugno 2012

La nuova risoluzione del Parlamento Europeo per un’Europa efficiente nell’uso delle risorse prevede l’abolizione dell’incenerimento dei rifiuti


Il Parlamento Europeo, in una risoluzione per un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, approvata a larghissima maggioranza il 24 maggio 2012, si è pronunciato su alcuni punti di enorme importanza per la politica della gestione dei rifiuti in tutti i Paesi membri, in particolare:
- Riduzione dei rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero;
- Introduzione graduale di un divieto generale di smaltimento in discarica a livello europeo;
- Abolizione dell’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili entro il 2020.

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Riceviamo dal Presidente del Comitato Malagrotta
e volentieri pubblichiamo

Ciao Danilo,
dopo questa risoluzione del Parlamento Europeo, che si è pronunciato a larghissima maggioranza per la cessazione dell’ incenerimento entro il 2020, costruire nuovi inceneritori in Europa non ha più alcun senso. Per un inceneritore ci vogliono infatti normalmente dagli 8 ai 10 anni dalla progettazione all’esecuzione e all’entrata in esercizio. Il “nostro” disgraziato gassificatore di Malagrotta, dopo 9 anni, si trova ancora con una sola linea sulle tre previste, e in più anch’essa molto spesso inattiva a causa di “problemi”… Quindi la costruzione del gassificatore di Albano appare oggi ancora più assurda e insensata di quanto è sempre stata considerata nelle valutazioni di questi ultimi anni.
Ciao,
Sergio



RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
su un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse
(2011/2068(INI))
……..
31. invita la Commissione e gli Stati membri a concentrarsi maggiormente sull'informazione, sull'educazione e sulla sensibilizzazione, soprattutto per quanto concerne la raccolta differenziata, il riutilizzo e il riciclaggio, tenendo presente che l'educazione ha un impatto diretto sulle abitudini in materia di impiego efficiente delle risorse;
32. invita la Commissione a razionalizzare l'acquis in materia di rifiuti, tenendo conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero; chiede pertanto alla Commissione di presentare proposte entro il 2014, allo scopo di introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio, l'incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili; ritiene che queste iniziative debbano essere accompagnate da idonee misure transitorie, tra cui l'ulteriore sviluppo di norme comuni basate sul concetto di ciclo di vita; invita la Commissione a rivedere gli obiettivi per il riciclaggio per il 2020 della direttiva quadro sui rifiuti; ritiene che un'imposta sullo smaltimento in discarica, già introdotta da alcuni Stati membri, potrebbe contribuire al raggiungimento di tali obiettivi;
……


domenica 3 giugno 2012

La spending review di Monti: 50 milioni di euro alle zone terremotate dell’Emilia Romagna, 250 milioni di euro al signor Cerroni per l'inceneritore di Albano

L’inceneritore di Malagrotta, tecnologia Termoselect, fiore all’occhiello del signor Cerroni, è fermo dal 10 ottobre 2011 e si è dimostrato un vero fallimento.
Al signor Cerroni è stata affidata, senza alcuna gara nazionale o internazionale ma a trattativa riservata, la costruzione dell’inceneritore di Albano.
Mario Monti e lo Stato Italiano hanno destinato per le zone terremotate dell’Emilia Romagna solo 50 milioni di euro.
Mario Monti e lo Stato Italiano stanno per regalare ad un vecchietto di 90 anni 250 milioni di euro per costruire l’inceneritore di Albano, un altro sicuro fallimento basato su tecnologia Termoselect.

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dalla rubrica Lettere de L’Espresso
24 maggio 2012

Da Malagrotta senza lavoro
3 giugno 2012 - Sono un ingegnere chimico che lavora, anzi lavorava al gassificatore di Malagrotta perché l'impianto è fermo dal 10 ottobre 2011 e le 60 persone (me compreso) addette al funzionamento della prima linea di gassificazione sono senza lavoro. È paradossale che si voglia costruire un nuovo impianto, ad Albano, mentre si manda in malora quello di Malagrotta, il più nuovo del Lazio, disperdendo le capacità professionali acquisite.
La sospensione dal lavoro ci è stata comunicata nel momento in cui il gestore ha fermato l'impianto, con la promessa della cassa integrazione per il periodo 3 dicembre 2011 -12 maggio 2012. Ma l'Inps non avrebbe mai ricevuto comunicazione per garantire gli ammortizzatori sociali.
Così 60 dipendenti non prendono lo stipendio da ottobre 2011 mentre hanno lavorato fino al 3 dicembre e risultano ancora legati contrattualmente al conduttore del gassificatore, la 7-Hills srl, incaricata dal Colari (Consorzio Lazio Rifiuti) per la gestione del gassificatore. E mentre il gestore dell'impianto (Colari), il proprietario di Malagrotta e la Presidente del Lazio litigano e si contendono l'affaire rifiuti, noi viviamo da mesi senza un euro.
SERGIO SERAFINI, email