mercoledì 28 ottobre 2009

Le dimissini di Marrazzo...e se fosse un'opportunità?


Riceviamo e volentieri pubblichiamo.


L’uscita di scena di Marrazzo non mi coglie di sorpresa e, come me, non sono sorprese tutte le Associazioni ambientaliste e i Comitati territoriali che in questi anni hanno avuto la (disav)ventura di confrontarsi con il Presidente della Regione Lazio.

Le incredibili storie di Malagrotta, di Albano, di Tarquinia e di Civitavecchia, di Colleferro, di Aprilia; tutte situazioni dove l’ex Governatore di una "Regione di tutti, nessuno escluso" (sic!) ha sgovernato sulla salute, i diritti e gli interessi dei cittadini. Sempre a favore di singoli o potentati economici.

Non sorprende l’improvvisa, e si spera definitiva, scomparsa dalla scena politica dell’ex integerrimo conduttore di "Mi manda Raitre".


domenica 25 ottobre 2009

Marrazzo si autosospende da Presidente dei Cerroni Boys

Oggi abbiamo appreso che Piero Marrazzo, Presidente dei Cerroni Boys, si è autosospeso.

Di fronte al fallimento delle sue politiche, in particolare nel settore della gestione dei rifiuti, la motivazione delle sue dimissioni sono “le mie debolezze private”.

Marrazzo si deve piuttosto dimettere per le sue scelte scellerate che avranno conseguenze devastanti su intere popolazioni.

Invece che per la storiella delle escort (tipologia trans), Marrazzo si deve dimettere per i reati che ha commesso nell’ambito della gestione dei rifiuti, con particolare riferimento all’inceneritore di Albano:
- ha calpestato la legge (a cominciare da quella regionale in tema di distanze delle discariche e degli inceneritori dalle abitazioni);
- ha taroccato la Valutazione di Impatto Ambientale (prima era negativa, poi è stata manomessa ed è diventata positiva);
- ha anteposto gli interessi privati del signor Cerroni a quelli dell’intera collettività;
- ha portato le tariffe dei rifiuti nella Regione Lazio al massimo livello su scala nazionale (e forse mondiale);
- ha mantenuto la raccolta differenziata a livelli irrisori e ridicoli;
- ha disatteso gli impegni presi con i cittadini, approvando di nascosto l’Autorizzazione di Impatto Ambientale il 13 agosto;
- ha fatto predisporre uno studio che sottostima di 1.000 volte i tumori determinati dall’inceneritore.


Di fronte a questi scempi, la partecipazione all’ultimo corteo contro l’inceneritore di Albano è stata impressionante: oltre 2.000 persone hanno chiesto le dimissioni di Marrazzo, Presidente dei Cerroni Boys!!!

giovedì 22 ottobre 2009

Via al monitoraggio dell’aria. Gasbarra chiede un referendum sull’impianto.

Cecchina: le analisi Arpa in vista della costruzione dell’inceneritore.
I comitati accolgono con distacco la notizia.

Da "Il Messaggero"
di ENRICO VALENTINI

Con la campagna straordinaria di monitoraggio dell’aria nella zona soprastante la discarica di via Roncigliano avviata ieri dall’Arpa Lazio, continua la marcia di avvicinamento alla realizzazione del contestatissimo inceneritore di Albano.

Il posizionamento di un laboratorio mobile di misurazione in via Portogallo, nei pressi della via Nettunense, concordato nella conferenza dei servizi di aprile, oltre ad acquisire e validare quotidianamente i dati sulla qualità dell’aria serve all’Arpa Lazio per realizzare l’indagine preventiva commissionata dalla Pisana prima della costruzione del gassificatore di Cecchina.

L’attività si concluderà nei primi giorni dicembre e i risultati saranno resi pubblici nei mesi successivi.

«Un impianto così importante - commenta il commissario Arpa Lazio Corrado Carrubba - deve rispettare una sostanziale compatibilità con l’ambiente circostante. Il compito dell’Agenzia - continua Carrubba - è quello di mettere a disposizione delle istituzioni e dei cittadini le informazioni utili a supportare sotto il profilo tecnico e scientifico la migliore comprensione dello scenario e di ogni altro passo».

L’indagine straordinaria dell’Arpa è stata accolta con freddezza dai comitati cittadini No Inc, dagli ambientalisti e dai rappresentanti politici locali contrari all’impianto. «Il monitoraggio dell’aria - dice Claudio Fiorani portavoce locale dei Verdi - è un fatto positivo ma non sposta di una virgola i problemi derivanti dalla costruzione dell’inceneritore. I dati sull’inquinamento, e non solo in questa zona, sono preoccupanti da tempo e la realizzazione dell’impianto, evidentemente, non può che aggravare i tanti problemi ambientali del territorio».

I comitati No inc, ancora ostinatamente impegnati ad impedire il progetto nonostante il completamento del lungo iter burocratico che ha dato il via libera ai cantieri, l’altro ieri hanno incassato importanti appoggi dal mondo politico.

Enrico Gasbarra, ex presidente della Provincia, nella rosa dei possibili candidati alla presidenza della Regione, ha chiesto di fermare il progetto e indire una consultazione pubblica.

«L’inceneritore non è una buona soluzione, su questo mi sento vicino ai comitati dei cittadini. Credo che occorra fermarsi e rivedere la situazione - dice Gasbarra - Dopo il 25 ottobre (data delle primarie del Pd, ndr) proporrò insieme agli eletti di indire subito una consultazione pubblica sull’inceneritore».

L’assessore provinciale alle Politiche del territorio e dell’ambiente Michele Civita, ieri l’altro, a margine della presentazione della raccolta porta a porta ad Ariccia ha invitato a recuperare il tempo perduto.

«Prima si parli di differenziata e poi di gassificatori - ammonisce Civita - Dobbiamo recuperare un ritardo di decenni. Nel centro di Berlino opera un gassificatore, ma lì la raccolta differenziata si pratica da trent’anni. Con la Regione abbiamo avviato un serio progetto per il riciclo che sta coinvolgendo molti comuni. Per l’anno prossimo contiamo di raggiungere risultati significativi».

domenica 18 ottobre 2009

In oltre duemila contro l’inceneritore

Da Albano a Genzano 5 chilometri di marcia con famiglie e bimbi al seguito


Nel mirino dei manifestanti soprattutto il presidente della Regione Marrazzo e l’amministrazione della città dell’Infiorata

Da "Il Messaggero" - 18 Ottobre 2009
di Enrico VALENTINI




Oltre duemila persone, ieri mattina, hanno partecipato alla marcia di cinque chilometri, da Albano a Genzano, organizzata dal coordinamento dei comitati No inc per ribadire il no alla realizzazione dell’inceneritore dei rifiuti nella discarica di Albano.

L’atteso ridimensionamento del numero dei partecipanti, dimezzato a non più di mille dalla Questura, non cancella comunque l’impressionante colpo d’occhio delle tante famiglie castellane in marcia, rigorosamente con bimbi al seguito portati dietro, per mano, in spalla, su decine di passeggini e carrozzine.

Numerosi, questa volta, giovani e giovanissimi che hanno contributo ad amplificare la rumorosa contestazione indirizzata soprattutto al presidente della giunta regionale Piero Marrazzo e sulle amministrazioni comunali del comprensorio, prima fra tutte quella di Genzano.


Il via libera alla definitiva realizzazione dell’inceneritore di via Roncigliano, giunto il 13 agosto con l’imprimatur degli uffici della Pisana che rilasciavano l’autorizzazione integrata ambientale, sembra aver coalizzato, dunque, un numero maggiore di cittadini, estremamente preoccupati per il futuro prossimo.

Non solo per i fantasmi che aleggiano sulla gestione del corretto smaltimento dei rifiuti da bruciare nell’inceneritore - la recente vicenda dell’impianto di Colleferro, ai Castelli ha fomentato il vero e proprio terrore anche su molti possibilisti della vigilia - ma soprattutto per i riflessi immediati che già vedono anche a qualche chilometro di distanza dall’inceneritore il crollo del valore degli immobili di piccoli proprietari. Che, oltre a ritrovarsi decine e decine di rate di mutuo ancora da pagare, convive da anni con i nefasti effetti della discarica: allergie, problemi respiratori e, quando il vento non spazza l’aria, odori nauseabondi.


Pochissimi, e tutti a titolo personale, i politici locali presenti alla manifestazione.

D’altronde la contestazione non ha risparmiato praticamente nessuno di loro, da sinistra a destra.


«Il disprezzo dimostrato nei confronti delle istanze della cittadinanza - spiega il presidente di un comitato No Inc, Danilo Ballanti - sta aumentando in modo esponenziale il malcontento nei confronti della giunta Marrazzo. Invece di guardare al futuro con scelte che prediligano la raccolta differenziata e altre soluzioni già attuate in molti paesi europei si è preferito dare il colpo di grazia a un territorio già ampiamente sfregiato dalla speculazione edilizia».

In attesa della prossima discussione - agli inizi di novembre - dei primi due ricorsi presentati dal coordinamento No Inc sulle decisioni che hanno portato all’imminente realizzazione dell’inceneritore, i comitati promettono altre battaglie.

«Troppo comodo, facile e remunerativo - dice Emiliano Viti del coordinamento No Inc - fare impianti impattanti anziché impegnare intelligenze e risorse con una serie politica di riciclo dei rifiuti. Siamo decisi a portare fino in fondo le nostre proteste e le nostre proposte».


Seguita dalla discreta presenza e massiccia presenza di poliziotti e carabinieri, la manifestazione non ha comportato problemi di ordine pubblico, terminando poco dopo le 13 sulla piazza principale di Genzano.

sabato 10 ottobre 2009

REPORT: L'oro di Roma. Come è andata a finire?


Domenica 11 ottobre 2009 alle ore 21,30
su RAITRE - Trasmissione REPORT

L'oro di Roma - Aggiornamento del 23 novembre 2008
di Paolo Mondani

Torniamo a Roma a descrivere che fine ha fatto la raccolta differenziata dei rifiuti, la discarica di Malagrotta e il gassificatore che sta entrando a regime.

Ad Albano, nel frattempo si sta costruendo il secondo gassificatore di Roma: parlano i cittadini locali a proposito dei loro dubbi e preoccupazioni.

A Colleferro raccontiamo l'indagine giudiziaria che nel marzo scorso ha decapitato i vertici dell'impresa che gestisce il termovalorizzatore.

Consigliamo all'onorevole Di Pietro, che ha fama di grande moralizzatore, di vedere attentamente la trasmissione su Report e di spiegare, nel comizietto che terrà ad Albano martedì 13 ottobre 2009, il motivo per cui il suo partito, l'Italia dei valori (o dei disvalori), non ha speso in due anni una parola sull'inceneritore di Albano e continua a sostenere le politiche scellerate di Marrazzo e gli interessi del signor Cerroni.

giovedì 8 ottobre 2009

“Il Sole 24 Ore” svela i progetti di Marrazzo

Sul giornale “Il Sole 24 Ore” di mercoledì 7 Ottobre 2009 è apparso un servizio sulla gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio.

Il giornale ha svelato i progetti scellerati di Marrazzo su Roma e sul Lazio.

I titoli su Malagrotta sono eloquenti: “Proroga vicina per la discarica di Malagrotta”, “Per Malagrotta altri tre anni di vita”. Cerroni può dormire sonni tranquilli.

Nel servizio è riportata l’intervista al neo-Assessore Regionale ai Rifiuti Parroncini, già capogruppo del PD, che sentenzia: “L’ipotesi di un quinto inceneritore nel Lazio, caldeggiata dal Comune di Roma e del Lazio, non sta in piedi. Entro inizio 2013 avremo impianti sufficienti per smaltire tutti i rifiuti non differenziati. E manderemo in discarica solo gli scarti della lavorazione del cdr (combustibile da rifiuti)”.

Da ciò si desume che l’inceneritore di Albano (il quarto inceneritore del Lazio) entrerà in funzione nel 2013!!!

L’Assessore di Marrazzo e del PD precisa: “Il Campidoglio deve trovare un sito all’interno del territorio romano. Smaltire i rifiuti in casa propria non è solo una questione etica, ma anche politica.”

Alcune domande ci sorgono spontanee.

Se l’AMA e il Comune di Roma devono smaltire i rifiuti in casa propria, per una questione di etica e di politica, ciò significa che saranno costretti ad utilizzare l’inceneritore di Malagrotta del signor Cerroni?

Se in discarica andranno solo gli scarti della lavorazione del cdr e il cdr deve essere bruciato a Roma, il Campidoglio deve trovare una nuova discarica vicino all’inceneritore di Malagrotta (di proprietà di Cerroni)?

Perché l’AMA, che dovrebbe smaltire i rifiuti in casa propria, per una questione di etica e di politica, è in società con il signor Cerroni nell’affare dell’inceneritore di Albano?

Purtroppo l’etica è stata da tempo sostituita dagli interessi del signor Cerroni e, sempre di più, il Piano Marrazzo appare come il vero Piano Cerroni.

Leggi tutto l'articolo pubblicato da "Il Sole 24 Ore".

domenica 4 ottobre 2009

Gli ultimi giorni di Marrazzo e dei suoi

A pochi mesi dalla elezioni regionali stiamo assistendo alla fine inesorabile e indecorosa di una compagine di potere che ha alla sua guida il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Nell’ultimo periodo Marrazzo si è distinto per agevolare in tutti i modi gli interessi di un singolo (il signor Cerroni) andando contro la volontà di intere popolazioni.

Dopo la scandalosa concessione al signor Cerroni dell’autorizzazione AIA per l’inceneritore di Albano (rilasciata in data 13 agosto 2009), sta scoppiando un altro vergognoso scandalo: il 18 agosto 2009 la Regione Lazio ha concesso l'AIA per l’inceneritore di Malagrotta (sempre di proprietà del signor Cerroni)!!!

La cosa, se confermata, sarebbe gravissima. Forse proprio per questo motivo, la notizia non è stata ancora comunicata ufficialmente e il documento non è ancora disponibile.

Le notizie incredibili (da fine del regime) non finiscono qui.

L'8 giugno 2009 l’Assessore Regionale Mario Di Carlo, già delegato regionale ai rifiuti di Marrazzo, ha citato per danni Milena Gabbanelli, per la trasmissione di Report che aveva evidenziato i suoi rapporti (anche privati) con il signor Cerroni (il padrone della discarica e dell'inceneritore di Malagrotta e di Albano).

E’ una questione di stile che ormai contraddistingue tutta l’amministrazione Marrazzo.

Il 16 luglio 2009, prima durante e dopo l’incontro tra il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e i cittadini riuniti nel Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, l’Assessore Di Carlo e altri due autorevoli esponenti istituzionali presenti al tavolo hanno minacciato di querela i cittadini del Coordinamento contro l’inceneritore di Albano.

In questo modo Marrazzo intende il confronto con i cittadini?