mercoledì 23 settembre 2009

Inceneritore di Albano, ancora una presa in giro

"E' già costato molto autorizzare Albano e vorrei completare quel lavoro".

Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo al termine del summit che si è svolto sulla questione dei rifiuti a Palazzo Chigi insieme al sindaco di Roma Gianni Alemanno, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, al capo della Protezione civile Guido Bertolaso e all'Amministratore Delegato di Ama.

Le parole di Marrazzo suonano sempre come pietre.

“L’inceneritore me l’hanno chiesto i Sindaci” tuonava Marrazzo nella riunione del 23 giugno 2009 davanti ai cittadini riuniti nel Coordinamento contro l’inceneritore di Albano.

Si, l’inceneritore l’hanno chiesto i Sindaci, i nostri Sindaci: Marco Mattei (Sindaco di Albano), Enzo Ercolani (Sindaco di Genzano), Carlo Eufemi (Sindaco di Ardea), Maurizio Colacchi (Sindaco di Castel Gandolfo), Emilio Cianfanelli (Sindaco di Ariccia), Alessando Biaggi (ex Sindaco di Nemi), Adriano Palozzi (Sindaco di Marino), Pasquale Boccia (Sindaco di Rocca di Papa), Umberto Leoni (Sindaco di Lanuvio).

Dagli incontri in Regione è emerso in modo chiaro che per l’inceneritore di Albano le carte non sono in regola.

Ma le autorizzazioni per l’inceneritore di Albano continuano ad essere date: nonostante gli impegni presi da Marrazzo (“ad agosto non ci saranno sorprese”), un’altra autorizzazione, quella di Impatto Ambientale (AIA), è stata concessa nella “storica” giornata del 13 agosto 2009.

Per l’inceneritore Marrazzo e i Sindaci hanno sempre lavorato di nascosto, a partire dalla lettera dei Sindaci a Marrazzo per chiedere un mostro sul territorio dei Castelli Romani.

E’ stata tradita la volontà dei cittadini dei Castelli Romani, fortemente contrari a questo mostro.
Sono state ignorate le risoluzioni contro l’inceneritore espresse all’unanimità da interi Consigli Comunali (Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Lanuvio, Pomezia, Ardea).

L’inceneritore di Albano viene ostinatamente portato avanti da Marrazzo, come diceva Totò, “a prescindere”.

“A prescindere da quanto prevede la legge nazionale in tema di gara d’appalto” (l’inceneritore di Albano, come quello di Malagrotta, viene affidato da Marrazzo al signor Cerroni, un vecchietto di 84 anni, con una “misteriosa”, quanto “oscura”, trattativa privata).

“A prescindere da quanto prevede la legge regionale” (la Legge Regionale impone che le discariche debbano stare a 1.000 metri dalle abitazioni. A Roncigliano le case sono a soli 200 metri dalla discarica. Il 22 dicembre 2008 la Giunta Regionale ha votato all’unanimità una proposta di riduzione a 200 metri delle distanze delle abitazioni dalle discariche. Una legge “ad personam” per il signor Cerroni e la sua discarica di Roncigliano, che dista solo 200 metri dalle abitazioni).

“A prescindere dall’autorevole parere contrario espresso dalla ASL RMH di Albano” (seriamente preoccupata della situazione ambientale del territorio, in particolare del pericoloso abbassamento del livello delle falde acquifere. Marrazzo ha arbitrariamente cancellato il parere della ASL di Albano sostituendolo con quello del Dott. Perucci di cui abbiamo ampiamente parlato nell’articolo “Inceneritore, tumori sottostimati di 1000 volte” sul Caffè del 16 luglio 2009).

“A prescindere della volontà dai partiti della sua stessa maggioranza” (Rifondazione Comunista ha abbandonato Marrazzo per colpa della sua ostinazione per l’inceneritore di Albano. I Comunisti Italiani avevano già lasciato Marrazzo. Oggi l’Italia dei Valori chiama Marrazzo nell’aula del Consiglio Regionale per urgenti spiegazioni sull’inceneritore di Albano).

Ma l’inceneritore di Albano non può essere costruito “a prescindere” dalla volontà dei cittadini, che non vogliono diventare le cavie di Perucci, di Cerroni, di Marrazzo e dei loro Sindaci.

giovedì 17 settembre 2009

Interrogazione sulla AIA per il gassificatore di Albano

Bucci e Colagrossi chiamano in causa Marrazzo

dal giornale "Cinque giorni" del 17 settembre 2009

Il gassificatore di Albano torna agli onori della cronaca.

Dopo il rilascio dell'Autorizzazione di Impatto Ambientale lo scorso agosto da parte della Regione Lazio, sulla questione è stata presentata una interrogazione alla Pisana da parte dei consiglieri regionali dell'Italia dei Valori.

"In seguito ad alcune segnalazioni - si legge in una nota congiunta firmata da Giovanni Colagrossi, capogruppo dell'Italia dei Valori alla Regione Lazio, e Claudio Bucci, Consigliere IDV e Presidente della Commissione Ambiente - abbiamo subito presentato un'interrogazione urgente a risposta immediata in Aula in merito al presunto rilascio dell'AIA per la costruzione del gassificatore di Albano da parte del CO.E.MA.".

"Riteniamo occorra far chiarezza sulla veridicità di quanto ci è stato segnalato in merito al rilascio dell'AIA" hanno detto Colagrossi e Bucci. "In questo caso desterebbe qualche sospetto il fatto che il provvedimento sia stato adottato, da quanto ci è stato segnalato, il 13 di agosto, momento in cui l'attenzione dei cittadini sulle questioni amministrative e politiche è fisiologicamente più bassa rispetto ad altri periodi dell'anno".

"Questo rilascio, sembrerebbe essere il frutto di una scelta unilaterale, che non avrebbe coinvolto, come invece era doveroso fare, i cittadini contrari alla costruzione del gassificatore" - hannpo osservato i consiglieri IDV, che hanno avanzato il dubbio che si sia trattato di "una decisione importante che sembra essere stata fatta di nascosto".

"Per questo - hanno chiesto che - "il Presidente Marrazzo riferisca in aula sull'intera vicenda che, da quanto apprendiamo, avrebbe dei connotati di grande gravità".

martedì 15 settembre 2009

L’assessore Zaratti: «L’inceneritore di Albano è inutile»

Il comitato No Inc trova “alleati”
Il Pdl: «E’ assurdo che un membro della giunta bocci il suo presidente»

Dal Messaggero del 15/9/2009
di ENRICO VALENTINI

Non si ferma la protesta contro la realizzazione dell’inceneritore dei rifiuti alla discarica di Albano da parte del coordinamento “No Inc” che raggruppa una quarantina di comitati e centinaia di cittadini dei Castelli. L’ultima mobilitazione si è avuta all’Ecofest di Frascati, dove è intervenuto anche l’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti: si riparte da una raccolta di firme per presentare una legge popolare regionale sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti avviata a Pavona che, in poche ore, ha visto oltre 250 adesioni.

A sorpresa, gli attivisti del coordinamento presenti a Frascati hanno incassato l’appoggio dell’assessore Zaratti.

«L’impianto di incenerimento dei rifiuti di Albano non serve - ha dichiarato l’assessore - visto che i tre realizzati tra Roma, San Vittore e Colleferro sono sufficienti a smaltire i rifiuti del Lazio. Con quello di Albano rischiamo di dover lavorare anche i rifiuti di altre regioni».

Le dichiarazioni di Zaratti hanno attirato, però, molte critiche soprattutto tra l’opposizione del centrodestra regionale «E’ paradossale che l’assessore Zaratti - dichiara il consigliere regionale di opposizione Donato Robilotta - sia contario ad un’opera voluta dal presidente della giunta regionale. L’inceneritore di Albano rappresenta un punto fermo per il processo regionale di smaltimento dei rifiuti».

Intanto la raccolta di firme per presentare la legge di iniziativa popolare che vuole sostituire la raccolta differenziata alle forme di smaltimento più impattanti, continuerà nelle prossime settimane nell’ambito di altre manifestazioni di protesta promosse dai “No Inc”.

sabato 12 settembre 2009

È protesta sul termovalorizzatore

I CITTADINI DI ALBANO RIFIUTANO LA COSTRUZIONE DELL'IMPIANTO IN LOCALITÀ RONCIGLIANO
Da "Il Tempo" di Michela Galuppo

Non si placano le proteste dei cittadini di Albano e dei comuni limitrofi contro la realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione nel sito di Roncigliano.

Come confermato dal vicegovernatore del Lazio, Esterino Montino «il problema è complesso ed è ancora aperto un tavolo tecnico tra il presidente Marrazzo e le popolazioni dei Castelli Romani per le valutazioni tecniche e ambientali del caso».

Sta di fatto che la firma per dare avvio all'inceneritore esiste ed è datata 13 agosto.

Il coordinamento contro l'inceneritore di Albano Laziale continua a gridare il suo secco «no».

Da parte sua Montino, in visita due giorni fa al termovalorizzatore di S. Vittore, assicura che «la Regione vuole essere certa che quell'impianto non peggiori ma migliori le condizioni di vita dei residenti».

Un impianto che, secondo il vicegovernatore del Lazio, è fondamentale, insieme a quello di Malagrotta.

Su Albano storce il naso l'assessore all'ambiente Filiberto Zaratti che tiene la sua posizione: «Secondo me l'impianto di Albano non serve. Non solo è situato in un posto sbagliato dal punto di vista ambientale».

giovedì 10 settembre 2009

Ora è vera emergenza ambientale: Inceneritore sempre più vicino.

Ora è vera emergenza ambientale, il territorio è assediato da impianti nocivi, tra acqua e aria avvelenate. Complici i sindaci e i politici provinciali e regionali.

Giusto prima di Ferragosto - tutti in ferie e rassicurati dalla promessa di Marrazzo che non ci sarebbero state sorprese - è arrivata la nuova autorizzazione dellaRegione per il mega-inceneritore dei Castelli ad Albano.

Nello stesso periodo, la Sorgenia invia al Comune di Aprilia il progetto della vicina centrale elettrica turbogas sulla Nettunense e avvia i lavori. Previsto un camino alto 55 metri. Il vento spargerà le emissioni tutt’intorno.

La rapina ambientale in corso si aggrava con l’amianto in fiamme nella discarica a Valle Caia (Pomezia).

La crisi idrica (acqua poca e avvelenata) non ferma il clan politico-affaristico, che sembra aspettare levacanze per rifilarci i suoi colpi di mano.

Leggi tutto l'articol su "Il Caffè".

giovedì 3 settembre 2009

Albano, i comitati tornano a mobilitarsi: «E’ stato un colpo di mano»

Inceneritore, arriva l’ok definitivo

da "Il Messaggero" del 3 settembre 2009
di ENRICO VALENTINI

Arriva il nulla osta definitivo, da parte della Regione, all’inceneritore di Albano e scoppiano le polemiche.

Il via libera è stato dato dal dipartimento territorio della Regione, che ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale per il nuovo complesso, contro il quale da tempo si sono schierati numerosi residenti, gruppi ecologisti e forze politiche.

Motivi di contestazione nascono anche dalle date e dalle modalità con cui si è arrivati al nulla osta. Il via libera definitivo al progetto del consorzio Coema è stato dato, infatti, il 13 agosto dal direttore del dipartimento Territorio, Raniero de Filippis, con l’ultima determinazione necessaria per procedere alla costruzione dell’impianto.

Ma la notizia è stata resa pubblica soltanto l’altro ieri da una nota del gruppo Sinistra e libertà dei Castelli, facendo così esplodere nuovamente la protesta di residenti e comitati riuniti nel coordinamento “No inc”, nettamente contrari alla realizzazione dell’inceneritore nella discarica di via Cancelliera, sul quale pendono già tre distinti ricorsi al Tar del Lazio.

«Il rilascio dell’Aia - dichiarano Mollica, Piazzoni e Sportolotti del coordinamento castellano di Sinistra e libertà - rappresenta l’epilogo di una vicenda che lascia aperte gravissime contraddizioni sia sotto l’aspetto amministrativo che della gestione politica. Questo atto rischia di acuire ulteriormente la frattura tra governo regionale e cittadini a pochi mesi dalle elezioni, oltre ad alimentare altri contenziosi amministrativi».

Il rilascio dell’Aia, però, non mette la parola fine all’annoso dibattito, sfociato da subito in una grossa polemica sull’opportunità di costruire l’impianto in una zona densamente abitata e già sofferente dell’aumentato inquinamento e dall’impoverimento delle falde acquifere.

Il fuoco di fila scatenato dal definitivo rilascio dell’autorizzazione promette di trascinare lo scontro anche nei tribunali amministrativi. «Continueremo la nostra battaglia - promette Andrea Tupac Mollica di Sinistrà e libertà - presentando un ricorso al Tar del Lazio anche contro questo provvedimento».

Dal coordinamento “No Inc”, protagonista negli ultimi anni in decine di affollate assemblee in molti paesi dei Castelli, indette per sensibilizzare la cittadinanza e di affollati cortei di protesta, arrivano, invece feroci bordate all’indirizzo del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo e dei sindaci castellani accusati di non aver difeso il proprio territorio.

«Nella riunione che i rappresentanti del coordinamento hanno avuto a luglio con il presidente Marrazzo - testimonia Danilo Ballanti, presidente di un comitato di Pavona - il governatore aveva categoricamente escluso possibili “sorprese” in pieno agosto provenienti dalla Pisana. Una bugia, questa, grave come il rilascio dell’Aia.»

Spiazzati dal provvedimento di metà agosto, ora i comitati si stanno riorganizzando per rilanciare la protesta, anche se l’esito della vicenda appariva in fondo ampiante scontato fin dal 20 aprile, quando la conferenza di servizi aveva già dato parere favorevole all’impianto. Non a caso la ditta ha già preso possesso dell’area e delimitato il cantiere. E sia pure con qualche distinguo i partiti che sostengono la giunta Marrazzo, continuano a sostenere la validità dell’azione di governo, tesa ad evitare situazioni di grave emergenza come quella avvenuta in Campania.