venerdì 30 gennaio 2009

Albano: bocciato il sottopasso a Pavona

Il Consiglio Comunale vota no al progetto imposto dalle Ferrovie.
Ora sul tavolo c’è la proposta dei cittadini

Il Sindaco annuncia un incontro con il Ministro.
La partita resta aperta


Da "Il caffè"
Francesco Buda


Il Consiglio Comunale di Albano si è fatto sentire: il sottopasso progettato da RFI a via del Mare non va. Dopo due sedute, il 26 e 27 gennaio, il parlamentino municipale ha seguìto la volontà dei Comitati che da anni studiano, pungolano, propongono. E bollano come “irricevibile” la trovata di RFI, la società che cura reti e binari, già accolta dalla Giunta Mattei nel 2005.

16 Consiglieri - tutta l’opposizione con ampi settori della maggioranza - hanno bocciato la trincea di calcestruzzo nel cuore di Pavona imposta dalle Ferrovie. 12 di maggioranza l’hanno approvata.

La decisione arriva dopo l’ok agli altri due tunnell sotterranei per i veicoli a via Cancelliera e via Tor Paluzzi, progettati sempre da RFI ed approvati all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso 19 gennaio.

Il “no” al tunnell di via del Mare ha tutta l’aria di voler ridare al Comune voce in capitolo su un’opera strategica che spaccherebbe Pavona. E che qualche crepa ha già aperto nella maggiornaza cittadina. Ma pure nella “filiera di governo” del Pd, che in Regione e in Provincia ha approvato il progetto RFI, coi Presidenti Marrazzo e Zingaretti.

Più compatto il fronte dei cittadini che, oltre a dire “no” alla sottovia, propongono una concreta alternativa con tanto di progetto preliminare, che solo a farlo scrivere ci vogliono un sacco di soldi.

La controproposta del Comitato “Sotto terra il Treno” con il Comitato di Quartiere “Pavona Uno” non è solo “ferroviaria”, ma urbanistica.

E finirà sul tavolo del Ministro ai Trasporti Altero Matteoli, con il quale il Sindaco Mattei ha annunciato di voler fare un incontro a breve. Il progetto dei cittadini costerebbe 24 milioni di euro, assai di più del sottopasso di RFI (8 milioni di euro), ma oltre a sanare l'intero tratto di binari che attraversano Pavona, darebbe un volto nuovo e più funzionale al paese.

Eliminando in un sol colpo tre passaggi a livello.

Il “sì” al sottopasso di RFI, trova invece ragione in voci come quella del Consigliere Giovanbattista Cascella di Area Democratica: «Non possiamo dire sempre no a tutto e perdere finanziamenti».

«Noi continuiamo a ribadire la nostra proposta - dice Danilo Ballanti di “Sotto terra il treno” - e chiediamo a Zingaretti di incontrarci».

La Regione Lazio si schiera con i comitati

ENRICO LUCIANI, PRESIDENTE COMMISSIONE MOBILITA’ DEL LAZIO: "CONVERGERE TUTTE LE RISORSE PER L’INTERRAMENTO DELLA FERROVIA A PAVONA"

“Resta aperta l’opzione voluta dai cittadini di Pavona che da sempre, organizzati in comitato e dopo aver raccolto ben quattromila firme, hanno visto rigettato dal Consiglio comunale di Albano la proposta di interramento dell’infrastruttura stradale evitando così che il centro urbano subisca un lacerante stravolgimento”.

Per tali motivi già all’indomani della prima proposta del sottovia – afferma Enrico Luciani Presidente della Commissione Mobilità alla Regione – ho cercato di far emergere la contraddizione del progetto sostenuto dalle Ferrovie dello Stato che, a fronte di un mero calcolo economico apparentemente più vantaggioso ma tutto da dimostrare, per risolvere la questione dell’eliminazione dei passaggi a livello, andava a determinare un impatto inaccettabile sulla comunità di Pavona.

L’approccio che ho da subito contestato - continua Luciani- è che un’opera, per quanto utile, non può porsi come un’arma che recide i legami consolidati e l’organizzazione civile di un centro urbano che oggi ha uno sviluppo ben definito.

Mi sembra deludente che un problema come quello del sottopasso di Pavona, in un’epoca nella quale l’ingegneria ferroviaria, attraverso validi esempi che si possono osservare anche nel nostro Paese, ha reso fattibile qualsivoglia tipo di opere, debba essere affrontato con il rischio che in pochi anni diventi inefficace.

Nei miei interventi, nelle riunioni presso l’assessorato regionale ed in presenza dei tecnici, ho cercato di impegnare le parti perché l’intervento di Pavona potesse essere affrontato come un’occasione di riqualificazione urbana in cui, attraverso l’eliminazione dei passaggi a livello, si potesse ricostruire un tessuto urbano ed un ambito di interrelazioni sociali che certo non debbono essere interrotte da un muro di cemento armato.

La Regione e la Provincia di Roma pur in un’epoca di contenimento delle disponibilità finanziarie hanno cercato di fare la loro parte riservando delle risorse, mi auguro che il sindaco di Albano e le Ferrovie comprendano il valore della proposta che i cittadini avanzano, ovvero l’interramento dei binari e la valorizzazione di quell’ambito urbano del territorio di Pavona.

Ufficio Stampa Commissione Mobilità.

giovedì 29 gennaio 2009

Sottopasso ferroviario bocciato

Al consiglio comunale di Albano ci sono stati 16 voti contrari, 12 invece quelli a favore.
Cittadini soddisfatti, ora chiedono il piano per interrare i binari.
Persi così i finanziamenti dell’Alta velocità. Mattei era d’accordo sull’opera, per il Pd «scempio gravissimo».

Dal Messaggero, 29 Gennaio 2009
di ENRICO VALENTINI


Il consiglio comunale di Albano ha bocciato ieri l’altro il progetto della RFI, società di Trenitalia, per la realizzazione del sottopassaggio ferroviario all’altezza della stazione di Pavona. Con sedici voti contrari e dodici a favore dell’interramento della via del Mare si conclude, così, la lunga vertenza che ha visto polemizzare duramente soprattutto la cittadinanza di Pavona; nettamente contraria in stragrande maggioranza ad un’opera che avrebbe comportato uno stravolgimento del centro urbano della frazione di Albano.

Il niet del consiglio comunale, però, ha di fatto rimandato ancora una volta la risoluzione dell’inquinamento acustico e atmosferico in cui versa da oltre un decennio la zona intorno a via del Mare, l’importante strada di collegamento tra i Castelli e Pomezia. «Il Partito democratico - sottolinea il capogruppo Pd Nicola Marini - è stato determinante nel bloccare uno scempio ambientale gravissimo». Con la bocciatura del contestato progetto di Rfi, poi, si perdono anche i finanziamenti dell’Alta velocità stanziati per il sottopassaggio al centro di Pavona: dato difficile da quantificare ma stimato verosimilmente tra i cinque e gli otto milioni dei diciotto milioni di euro destinati ai sottopassi della zona.

«Finalmente è stata fatta chiarezza - dice Danilo Ballanti, presidente del comitato Sotto terra il treno e non i cittadini - Adesso si può analizzare nel merito la proposta di interrare la ferrovia senza interrompere il servizio ferroviario». L’idea di interrare la ferrovia, già proposta dai comitati due anni fa e apprezzata dal presidente della Provincia Nicola Zingaretti, non è stata però mai approfondita dalla conferenza di servizi tra enti locali e società che sovrintende ai sottopassaggi in provincia di Roma.

«Personalmente - spiega il sindaco Marco Mattei - ho votato a favore del progetto di Rfi e successivamente ho votato anche l’ordine del giorno che chiede di mantenere i finanziamenti previsti per gli altri sottopassaggi. L’obiettivo è quello di sottoporre quanto prima al ministro delle Infrastrutture Matteoli le soluzioni alternative che migliorino la gravissima situazione igienico sanitaria causata dal passaggio a livello al centro di Pavona».

mercoledì 28 gennaio 2009

Il Consiglio Comunale di Albano respinge il ricatto di RFI

Il Consiglio Comunale di Albano ha definitivamente bocciato, a larga maggioranza, il progetto di sottovia stradale sulla Via del Mare.

Dopo anni di proteste da parte dei cittadini di Pavona, il progetto “devastante” per la vita della città di Pavona è stato rispedito al mittente (RFI) dal Consiglio Comunale di Albano, nella seduta del 27 gennaio 2009.

Finalmente è stata fatta chiarezza.

Sgombrato il tavolo da quel progetto “irricevibile”, oggi è finalmente possibile analizzare nel merito la proposta di interramento della linea ferroviaria (senza interruzione del servizio).

I comitati di Pavona lavoreranno nei prossimi giorni per riattivare i tavoli istituzionali con la Regione Lazio e con la Provincia di Roma.

Segnaliamo, infine, che il Sindaco di Albano sta organizzando un incontro con il Ministro dei Trasporti Matteoli, cui parteciperanno anche i comitati di Pavona.

mercoledì 21 gennaio 2009

Il Consiglio Comunale di Albano dice di NO a RFI


Lunedì 19 gennaio 2009 si è riunito il Consiglio Comunale di Albano per discutere i progetti di RFI per i sottopassi stradali di Via di Tor Paluzzi (Cecchina), di Via Cancelliera e Via del Mare (Pavona).

RFI ha riproposto per Pavona lo scempio del sottopasso stradale sulla Via del Mare.

Dopo anni di proteste dei cittadini di Pavona, il Consiglio Comunale di Albano ha fortemente criticato il progetto RFI, che non è stato votato.

Un progetto “irricevibile”, un progetto troppo impattante, un progetto che distrugge il tessuto economico e sociale di un paese: queste sono state alcune delle considerazioni espresse dal Consiglio.

Nel corso del Consiglio è stato evidenziato che l’altezza del sottopasso stradale (solo 3 metri e 20 centimetri) non permetterebbe neanche il passaggio degli autobus delle linee urbane.

Il Consiglio Comunale si è concluso con la votazione di un ordine del giorno che chiede a Regione, Provincia e RFI di studiare soluzioni alternative al sottopasso stradale sulla Via del Mare.

I comitati di Pavona hanno da tempo fornito a Regione, Provincia e Comune un progetto alternativo, quello dell’interramento della linea ferroviaria a Pavona, senza interruzione del servizio.

L’interramento della linea ferroviaria valorizza Pavona con recupero di spazi pubblici da destinare a piazze e parcheggi.

L’interramento della linea ferroviaria ha un costo analogo ai sottopassi stradali (l’interramento costa 24 milioni di euro, i sottopassi stradali 16 milioni di euro).

I cittadini di Pavona continueranno la loro battaglia per la difesa del territorio in cui vivono, contro le proposte indecenti di RFI (nella foto la tragedia del sottopasso stradale di Monterotondo).

sabato 10 gennaio 2009

Buon appetito ai nuovi furbetti del consorzino


Sul giornale “Cinque giorni” del 9 gennaio 2009 il Sindaco di Albano ha candidamente dichiarato che i lavori dell’inceneritore di Albano sono iniziati il 29 dicembre 2008.

Perché tutta questa fretta?

Come già denunciato nell’articolo La profezia dell’Espresso:“Se un domani il parlamento italiano cambiasse la legge, allora gli investimenti di Cerroni avrebbero molto, ma molto senso" , il 22 dicembre 2008 il Senato ha approvato, in via definitiva, il decreto sull’emergenza rifiuti.

Il decreto riconferma il meccanismo Cip6, cioè l’acquisto da parte del GSE (Gestore dei servizi elettrici) dell’elettricità prodotta da certi tipi di impianti (“a fonti rinnovabili o assimilate”) a una tariffa maggiorata.

L’Italia continuerà a incentivare, come se fossero rinnovabili, fonti che non lo sono.

Il tutto è finanziato con un prelievo dalle bollette degli utenti, le famiglie e le imprese italiane.

In particolare, l'articolo 9 del decreto legge modifica la Finanziaria 2008.

Non solo le Regioni dell’emergenza potranno costruire nuovi inceneritori incentivati, ma il regime agevolato Cip6 verrà riconosciuto a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2008.

Siamo, quindi, all’incredibile!!!

Per rientrare nei finanziamenti previsti dal decreto approvato in tutta fretta dal Parlamento il 22 dicembre 2008, Cerroni & co. hanno predisposto “di corsa” i documenti di un finto inizio dei lavori, tra l’altro in presenza di un ricorso al TAR presentato dal Coordinamento contro l’inceneritore di Albano.

Il 22 dicembre 2008, appena approvato il decreto da parte del Senato, si è riunito per brindare il Consiglio di Amministrazione del Consorzio COEMA (il consorzio che riunisce in affari Cerroni, AMA e ACEA), che ha immediatamente affidato i lavori di costruzione dell’inceneritore di Albano alla Pontina Ambiente s.r.l. (l’ennesima società del signor Cerroni).

Mentre il signor Cerroni tesseva la sua tela, anticipata mesi fa nei minimi dettagli al giornalista dell’Espresso, nelle stesse ore la classe politica romana (forse neanche informata dal signor Cerroni) si dilettava “a pettinare le bambole”.

Il Sindaco di Roma Alemanno di giorno fa la voce grossa contro Cerroni, mentre di notte lavora alla costruzione dell’inceneritore di Albano sotto la guida di Cerroni.

Alemanno di giorno dice che i prossimi impianti (discariche ed inceneritori) dovranno essere situati su proprietà pubblica, mentre di notte lavora per costruire l’inceneritore di Albano sui terreni di Cerroni.

Alemanno di giorno chiede a Marrazzo di non usare la tecnologia dell’inceneritore di Albano, mentre di notte la sua AMA cerca di capire qualcosa del progetto dell’inceneritore di Albano predisposto da Cerroni con i suoi amici giapponesi.

Il Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, ha rilasciato il 7 gennaio 2009 alcune demenziali dichiarazioni alla stampa: «Sono convinto che il Comune di Roma debba dare un segnale forte con Acea ed Ama. L'impianto di Albano è autorizzato e può partire. Sono pronto a sostenere il Comune di Roma per renderlo interamente pubblico».

Mentre Alemanno e Marrazzo “pettinavano le bambole”, Cerroni ha incassato il decreto per usufruire dei 400 milioni di euro di fondi CIP6.

In merito all’impegno del Sindaco di Albano a difesa del suo territorio, sottoscriviamo le dichiarazioni del Consigliere Regionale Robilotta riportate sul giornale “Cinque giorni”:
«Il gassificatore di Albano si farà anche grazie al senso di responsabilità del sindaco di Albano Marco Mattei». Parola del Donato Robilotta, consigliere regionale dei socialisti riformisti, che dell'impianto targato Ama-Acea è stato ed è un grande sostenitore.
Per la verità, consigliere, Mattei anche oggi nell'intervista con Cinque, ribadisce la sua contrarietà e quella del Consiglio comunale all'impianto, facendo riferimento a un ordine del giorno approvato non più di qualche mese fa.
«Appunto - spiega Robilotta - quando le cose erano già fatte. E' contato, invece, e molto, l'atteggiamento tenuto dal sindaco di Albano nel corso di tutti questi anni. Mattei ha sempre dimostrato di voler chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio dei Castelli Romani e oggi è grazie a lui se questo potrà esser realizzato con la costruzione del gassificatore di Albano».

Mattei passerà alla storia di Albano per essere stato il Sindaco corresponsabile del più grande scempio ambientale della storia dei Castelli Romani.

PS – Pare, sembra, si dice che il signor Cerroni stia organizzando una cena particolare per festeggiare l’affare dell’inceneritore di Albano. Pare, sembra, si dice che Alemanno non AMA la CODA alla VACCINARA, ma vorrebbe riesumare, per l’eccezionale evento, i rigatoni alla PAJATA!!!!

mercoledì 7 gennaio 2009

La Befana ha portato solo carbone ai CERRONI BOYS


La Befana ha portato solo carbone ai Cerroni Boys (Marrazzo, Di Carlo, Fontana, Robilotta, ecc.), un carbone speciale, tossico e nocivo, prodotto dagli inceneritori.
Ai Cerroni Boys dobbiamo iscrivere anche il nuovo Sindaco di Roma Alemanno, che negli ultimi giorni è stato nel mondo dei sogni.

Il 18 dicembre 2008 il Sindaco Alemanno si presentato nella Sala delle Bandiere, seduto tra i membri del rinnovato cda Ama, presentando il nuovo piano industriale dell´azienda ed ha sentenziato: «Questa è la dream team, la squadra del sogno».

A capo della "Squadra del Sogno" Alemanno ha messo come Amministratore Delegato Franco Panzironi, che ha maturato grandi esperienze nella gestione dei rifiuti in qualità di segretario generale dell'Unione Nazionale Incremento Razze Equine.

Il primo atto della “Squadra del Sogno” di Alemanno lo conosciamo già: l’autoriduzione degli obiettivi della raccolta differenziata dal 50% per il 2011 ad un misero 30% per il 2013, in barba agli obiettivi fissati dal Piano Regionale e a quelli previsti dalla normativa nazionale e comunitaria (leggi l’articolo Alemanno chiede a Marrazzo di non usare la tecnologia dell’inceneritore di Albano).

Cerroni ringrazia sentitamente!!!

Alemanno ha confermato che«Lo smaltimento è la parte remunerativa di tutto il processo e l´Ama deve diventare produttiva e in un futuro non lontano arrivare a essere quotata in borsa come l´Acea». Per questo, oltre all'inceneritore di Albano, dove tra Acea e Ama il pubblico è il 64%, il piano industriale prevede un nuovo gassificatore, al 100% dell´Ama.

L’affermazione di Alemanno “lo smaltimento è la parte più remunerativa di tutto il processo” non era chiaramente riferita a Cerroni, visto che la sua società che gestisce la discarica di Malagrotta (la Colari Spa) ha dichiarato, a fronte di 90 milioni di euro di ricavi, 2.583 euro di utile netto (Alemanno starebbe già lavorando per consegnare personalmente una Social Card al signor Cerroni).

Alemanno di giorno fa la voce grossa contro Cerroni, mentre di notte lavora alla costruzione dell’inceneritore di Albano sotto la guida di Cerroni.

Alemanno di giorno dice che i prossimi impianti (discariche ed inceneritori) dovranno essere situati su proprietà pubblica, mentre di notte lavora per costruire l’inceneritore di Albano sui terreni di Cerroni.

Alemanno di giorno chiede a Marrazzo di non usare la tecnologia dell’inceneritore di Albano, mentre di notte la sua “Squadra del Sogno” cerca di capire qualcosa del progetto dell’inceneritore di Albano predisposto da Cerroni con i suoi amici giapponesi.

L’Amministratore Delegato dell’AMA, già segretario generale dell'Unione Nazionale Incremento Razze Equine, ha dichiarato che “l´unica fonte di guadagno per l´Ama è la produzione di energia elettrica” (ndr: tradotto significa appropriarsi dei fondi CIP6) in quanto c´è un grave problema: “i consorzi del riciclo non ritirano più il materiale selezionato perché sta andando fuori mercato, enormi quantità di rifiuti differenziati attendono accatastati nei nostri stabilimenti”.

L’affermazione dell’Amministratore dell’AMA, che tanto fa sognare Alemanno, è stata smentita pochi giorni dopo (il 23 dicembre 2008) con la firma del protocollo d’intesa tra l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e il CONAI (il Consorzio Nazionale Imballaggi), accordo che stabilisce le nuove regole sulla raccolta differenziata.

Il valore complessivo dell’intesa è stimato in oltre 250 milioni di euro l’anno e coinvolge circa 7.200 comuni.

“L’intesa prevede che i materiali raccolti dai Comuni saranno divisi secondo nuovi criteri di qualità e saranno pagati in modo più interessante quanto migliore sarà la qualità della raccolta, e viceversa il corrispettivo pagato dal Conai sarà più basso quanto più sporco e impuro sarà il materiale” (Il Sole 24 Ore, 23 dicembre 2008).

Quindi, mentre l’Italia punta ad una raccolta differenziata di qualità, Alemanno e la sua Squadra dei Sogni puntano alla produzione di Cdr (Combustibile da Rifiuti) di qualità per gli inceneritori di Cerroni, al fine di appestare con la diossina e le nanoparticelle tutta la città e la provincia di Roma.

Cerroni ringrazia sentitamente!!!

giovedì 1 gennaio 2009

Il 2009 sarà un anno decisivo per la difesa del territorio dei Castelli Romani

Cerroni e i suoi Boys
(Marrazzo, Di Carlo, Robilotta, Cerroni, Alemanno, AMA e ACEA)
vogliono costruire un inceneritore
nell’ambito della Strada dei Vini dei Castelli Romani,
a ridosso del Parco dei Castelli,
contro
la volontà della popolazione dei Castelli Romani,
contro la delibera del Consiglio comunale di Albano,
contro la delibera del Consiglio comunale di Ariccia,
contro la delibera del Consiglio comunale di Pomezia,
contro il parere della ASL di Albano,
contro il parere dell’Ente Parco dei Castelli Romani,
contro il VIA negativo della Provincia di Roma,
contro il VIA negativo della Regione Lazio
(che taroccato è diventato negativo).

Per Cerroni l’inceneritore rappresenta un’opportunità!!!

L’inceneritore è “l´unica fonte di guadagno”
(Panzironi – Amministratore Delegato dell’AMA scelto da Alemanno,
già segretario generale dell'Unione Nazionale Incremento Razze Equine).

Per la popolazione dei Castelli Romani l’inceneritore rappresenta una vera disgrazia!!!

Ancora l’inceneritore non c’è,
ma il Consiglio comunale di Albano e il Sindaco, che è anche medico,
hanno stanziato 250.000 euro
per monitorare con l’Istituto Superiore di Sanità
i danni della discarica di Cerroni
e del futuro inceneritore di Cerroni.

Alemanno pensa di mandare in borsa l’AMA
speculando sulla pelle dei cittadini dei Castelli Romani?

Marrazzo ha calcolato il danno ambientale, ecologico ed economico
dell’inceneritore di Cerroni sui Castelli Romani?

Il 2009 sarà un anno di lotta
(ricorsi al TAR, manifestazioni, assemblee, informazione).

Il 2010 sarà, invece, l’anno delle elezioni comunali e regionali…
…e questa classe politica,
fatta di Cerroni Boys e di personaggi che, senza vergogna,
“di notte dicono di Si e di giorno dicono di NO”,
verrà spazzata VIA.