sabato 29 marzo 2008

Esempi di civiltà: passaggi a livello in Europa

La soluzione urgente a PAVONA sono passaggi a livello di standard europeo.
La soluzione definitiva è l'interramento della linea ferroviaria.

Le inefficienze di RFI determinano interminabili chiusure dei passaggi a livello di Pavona (Via del Mare, Via Pian Savelli e Via Casette), un elevalo livello di inquinamento ambientale, un costo di un milione di euro l'anno per l'intera comunità.

Di seguito potete vedere i tempi di chiusura dei passaggi a livello nel mondo.
Confrontate i tempi di chiusura con quelli del passaggio a livello di Pavona.

Passaggio a livello: Connex (nei pressi di Melbourne)


Passaggio a livello: Litlington (Cambridge)


Passaggio a livello: Aberystwyth (Galles)



Passaggio a livello: Rotterdam (Olanda)



Passaggio a livello: Ahrweiler (Germania)


Passaggio a livello: Brooksby (Inghilterra)

domenica 23 marzo 2008

'U 'nceneritore de Arbano

Quanno succedino certe fresche, e comme fa’ a statte zitta?
Caru comitatu, ‘mpò de giorni fa ho lettu su ‘u situ internette de ‘u ‘nceneritore de Arbano.
Belli cazzi de capolavori!!!
Stavòta enno partorito ‘n mostru più ributtante de ‘a Mummia.
M’enno pijato certi contorcimenti de budella da morì: me pareva quasi da stamme a sgravà!
Stavòta enno cacato proprio fòra da ‘u rinale!
Ma ‘u cervellu de chi ‘a pensatu ‘u inceneritore è vòto comme ‘e saccocce de noiàntri che paghemo ‘e tasse.
Volete sapè perché? Si nu’ ‘o volete sapè, v’ ‘o dico uguale, brutti ‘mpiccioni…!
Sentéte chesta: ‘mpò de giorni fa (‘u 15 marzu) stevo pe’ Via Appia a spettà ch’apreva ‘u pizzicarolo.
A ‘n certu puntu, te vedo Matteu ‘u sindicu de Arbano che steva a ffa combinella co’ Rovero, ‘u vicesindicu. ‘I tenessimo da vede’ comme ievino d’accordu i du’ compari, perévino ‘u gattu e ‘a vorpe.
Allora ho fatto faccia e gnò ditto: “Aè, ma che è ‘ssu ridunacciu? Congressu de vorpi, stragge de galline, eh?”.
Mme risponde ‘u sindicu de Arbano: “A Lucì, stemo a spettà Robilotto, ‘u sponsor de l’inceneritore. Tenemo da ì a Roma da Marazzu a vedè certa robba. Ma, ‘o sa che c’è: l’appuntamento è pe’ ‘e quindici, mo ce manca ‘n quartu d’ora, ma chi ciò fa fa’ a sta’ stretti? ‘Cchiappa e se ne jamo, e chi se vistu s’è vistu…! Lucì, voi venì co’ noi?”
Semo montati sopra a ‘n maghinò de lusso, ‘mpar de sgommate e se ne semo iti.
Quannu semo arrivati ‘a Regione, c’era ‘u avvocatu de ‘a discarica che steva a bestemmià: “Dovemo da fa ‘u ‘nceneritore a Arbano!!!”
Ahò, so rimasta comme ‘mbaccalà, e gnò risposto: “Mo’ che c’entra? Ma ch’opri ‘a bocca e gne dà fiatu? Certe vote te n’esci comme ‘e scuregge!”
‘U avvocatu allora ha ditto: “Pè fà ‘u nceneritore me servino 400, anzi 480 miglioni de euri!!!”
“Fregna la puttana! - gne rilloco – 400 miglioni de pallettoni …sarìa da davve!!!”
Arifregna nonna! … manco a pagallu oro!!!
Aumentino sì ‘e tasse: issi vanno cazzareggenno, e ‘u contu gnu paghemo noi!
E mò che fanno pure Malagrotta, chissi ce fanno ‘n buciu comme ‘n’or de notte!
‘U sindicu de Arbano, soprannuminatu ‘a vorpe, ha ditto: “Noi sindici c’avemo pure ‘u progettu de Colline Romane”.
E allora gno ditto: “E’ mejo che iate tutti a vanga! ‘Nvece da sta tuttu ‘u giornu a strolicavve ‘u cervellu su ‘u inceneritore e su ‘u cementu de Colline Rumane, pensete a fa’ l’ommini e a governa’ bbe’, perché si ritornesse poru Gino… ‘e zampate ai cojoni ve ‘e caperìssivo! Conunque ‘sta vota vojo fa’ ‘a bbona e esse tennera comme ‘a gioncata…Visto che criticà è facile, ma bisogna fa’ qua’ proposta, a ‘stu giru gne vojo parla’ de ‘na cosa che gne piace assai. ‘A zozzi, che avete capito? Volevo di’ ‘u progettu de a raccolta differenziata”.

Stretta la foglia, larga la via, qua sfregnino i sordi e chi paga è: Lucia.
Lucia ‘a Panacca

“Grazzie, Lucì!”
Il comitato

LETTERE A LUCIA
A Luci,
pare che ‘u sindicu de Arbano sta a stringe ‘u buciu pe’ ‘e prossime elezio!!!
Gesualdo

Caro Gesualdo,
rispetto a ‘u buciu de ‘u sindicu, me rifiuto de icce a fonnu…!!!
Lucia ‘a Panacca

sabato 22 marzo 2008

Anche il Campidoglio si schiera con i comitati civici

da "Il tempo" di Emanuele Romaggioli

Inquinamento: via dal centro di Pavona il traffico pesante
Il Campidoglio si schiera a favore di comitati di Pavona.

Dopo gli incontri sull'emergenza «smog», l'assessore Calamante scrive a Piero Ambrosi, assessore alla viabilità della Provincia.
Nella sua missiva, Calamante rilancia la proposta avanzata dai comitati: vietare il traffico pesante nel centro di Pavona.

Una soluzione che la stessa Provincia aveva «sposato» in attesa della soluzione del nodo del sottopasso.
«L'asse viario di Pavona - scrive l'assessore capitolino alla mobilità - che congiuntamente alla via del Mare costituisce un asse di collegamento tra via Ardeatina e via Nettunense, è interessato da flussi di traffico importanti del tutto incompatibili con la presenza di un passaggio a livello per l'intersezione della linea Roma-Velletri. Ritengo che per attenuare il problema nell'immediato si possa prendere in considerazione la possibilità di interdire al traffico pesante via del Mare (che attraversa il centro di Pavon ndr) e via della Stazione di Pavona, con esclusione per quest'ultima del primo tratto da via Ardeatina, vista la presenza di una piccola zona industriale».
Secondo l'assessore Calamante, l'alternativa alla via del Mare è l'utilizzazione «dell'asse di via Valle Caia - via della cancelleria».
Il decongestionamento di Pavona, del resto, era stato condiviso anche dai Sindaci di Albano di Castel Gandolfo.
Ma a distanza di tempo i comitati tornano a chiedere risposte.
«Le rilevazioni effettuate dalla Provincia di Roma nel 2005 nell'ambito del progetto Piena - spiegano i comitati - avevano già confermato che a Pavona il livello di inquinamento atmosferico era arrivato a livelli allarmanti».
Altro problema è l'inquinamento acustico.
«I cittadini di Pavona che abitano sulla Via del Mare - spiega Danilo Ballanti, coordinatore dei comitati locali - sono costretti a convivere da anni con l'inquinamento acustico, visto che non riescono a sentire la televisione o a dormire tranquillamente la notte».
La questione, dunque, torna ad infiammare il dibattito civico, già particolarmente infuocato dalla questione del sottopasso.

domenica 16 marzo 2008

Il video del corteo del 15 marzo 2008

I Castelli in piazza contro l'inceneritore

Da "Il Tempo"
Emanuele Romaggioli

Dopo le assemblee di Pavona e Cecchina, ieri pomeriggio il coordinamento anti-inceneritore ha chiamato all'appello tutte le forze democratiche dei Castelli Romani. Un vero e proprio «woodstock» di comitati ambientalisti che hanno sfilato lungo le vie di Albano insieme ai cittadini.

Tanti i j'accuse lanciati contro «l'ecomostro», che ha comunque il merito di aver finalmente coalizzato i Castelli Romani, azzerando le distinzioni di «campanile».«Quella che stiamo conducendo è una battaglia di civiltà - spiega Marcello Scarponi, tra i fondatori del coordinamento contro l'inceneritore - chiediamo politiche di riciclo dei rifiuti, le uniche davvero sostenibili e rispettose della salute e dell'ambiente».

L'area destinata ad ospitare l'inceneritore è quella di Roncigliano, già vessata da una discarica ormai quasi trentennale. Secondo le stime del coordinamento, l'inceneritore dei Castelli è progettato per «bruciare 227mila tonnellate di Cdr quando ai Castelli se ne producono circa 80mila. La rimanenza arriverà da Roma e da tutto il centrosud».

Dopo la partenza da Piazza Mazzini, il corteo si è snodato lungo via Cavour, scandendo slogan emblematici: «mondezza bruciata, aria avvelenata». Invettive dure come pietre accompagnate da musica e bandiere al vento.

Secondo gli organizzatori, i partecipanti erano circa mille. Secondo le forze dell'ordine seicento.

«Un grande successo di partecipazione - spiega Claudio Fiorani, dirigente della sinistra Arcobaleno - chiediamo ora a tutte le forze politiche di prendere una posizione chiara sull'inceneritore, smettendola di dar vita a dichiarazioni neutre ed interlocutorie».

Molti i comitati intervenuti al corteo, tra cui quelli di Aprilia e Ciampino. «La grande affluenza - spiega Fabio Papa, responsabile del Wwf Castelli - dimostra che i cittadini chiedono una gestione del territorio puntata al riciclo e non sugli inceneritori».C'era anche la senatrice De Pretis, tra le promotrici della legge contro i famosi finanziamenti Cip-6. Il progetto dell'inceneritore di Albano attende ora la valutazione di impatto ambientale, prorogata di 60 giorni per vagliare le accurate osservazioni presentate contro il progetto.

«La massiccia partecipazione - commenta Danilo Ballanti, coordinatore dei comitati di Pavona - dimostra che la popolazione non è disposta a svendere il territorio alle lobby degli inceneritori e del cemento».

Secondo gli organizzatori, il gassificatore «condannerà a morte» i Castelli anche da punto di vista idrogeologico. «Il progetto prevede un megaimpianto di 52 megawatt - spiega Andrea Mollica, membro del coordinamento - su un'area di 27mila e 500 metri quadrati.Un ecomostro che andrà ad emungere 42 metri cubi di acqua al giorno per 6 giorni. Con la crisi idrica che vive il bacino dei Castelli sarà praticamente la fine».

Il prossimo appuntamento sarà alla Regione, dove i cittadini chiederanno a Marrazzo di assumere una posizione netta».

Le foto della Manifestazione del 15 marzo 2008

http://dazebaonline.myjalbum.net/ALBANO%20LAZIALE/
































I mille del fronte del NO

Dalla prima pagina del giornale "Nuovo Castelli Oggi"

Al corteo hanno partecipato politici, comitati cittadini e amientalisti

Inceneritore: maxi protesta ieri ad Albano

Il fronte del "no" all'inceneritore ieri ha attraversato in lungo e in largo la cittadina castellana.

Sinistra Arcobaleno, comitati cittadini, politici, semplici curiosi, ambientalisti e perfino i comitatai "No-Fly" di Ciampino.

Mille secondo una prima stima, ma c'è chi giura che erano molti di più.

Un unico grido echeggiava ieri: "Non vogliamo diventare la pattumiera di Roma".

Il prossimo appuntamento è fissato alla Regione per conoscere le intenzioni della Pisana.

Contro l’inceneritore un’altra protesta lungo la Via Appia

Da "Il Messaggero"
di Enrico Valentini

La mobilitazione contro il progetto di costruzione di un inceneritore dei rifiuti nella discarica di Albano ha richiamato, ieri, lungo la Via Appia, centinaia di persone provenienti da tutto il circondario.
La quarta manifestazione indetta dal coordinamento “No Inc” non ha richiamato però quella folla di gente che ci si aspettava visto il continuo e crescente malumore che serpeggia tra i Castelli e le vicine cittadine pontine.
Il solito balletto di cifre sul numero di partecipanti registra per l’appuntamento di Albano un dato che oscilla tra i cinquecento (secondo gli organizzatori) a poco più di duecento i manifestanti che hanno sciamato ordinatamente per le vie del centro storico.
Oltre gli attivisti riuniti nel coordinamento No In cerno presenti i contestatori della centrale Turbogas di Aprilia e il popolo No Fly proveniente da Marino e Ciampino.
Scarsa la presenza dei politici (tenutisi prudentemente alla larga in concomitanza del periodo preelettorale), ad eccezione della sinistra radicale contestata a sua volta da molti cittadini per l’ambigua posizione sull’inceneritore tenuta all’interno della giunta regionale del Lazio.
Al corteo, infatti, erano presenti l’attuale Assessore di Rifondazione Alessandra Tibaldi, esponenti di Verdi Arcobaleno che non battevano ciglio agli slogan, anche velenosi, lanciati contro il Presidente della Regione Piero Marrazzo.
Ai tanti dubbi sull’ipotesi inceneritore si aggiungeva così l’ulteriore confusione derivante dai favorevoli e dai contrari presenti all’interno della stessa giunta regionale, mentre la maggioranza silenziosa dei cittadini resta ancora alla finestra in attesa che qualcuno decida del suo futuro.

mercoledì 12 marzo 2008

SOTTO TERRA IL TRENO

Da "Il Tempo"
di Emanuele Romaggioli

Si riaccende il dibattito sul "sottopasso" di Pavona. Dopo le iniziative lanciate dai comitati locali, a tornare sull’argomento è Enrico Luciani, presidente della commissione mobilità della Regione Lazio.
Impegnato in prima linea nella soluzione del problema, Luciani ha inviato una missiva agli assessori regionali Astorre e Dalia, invitando i due amministratori a riconsiderare immediatamente l’ipotesi dell’interramento dei binari.
Un dibattito interistituzionale destinato a rilanciare la proposta dei residenti di Pavona, decisamente contrari alla realizzazione del sottopasso stradale.

"Il comportamento dei cittadini di questa comunità – si legge nella missiva del presidente Luciani - è stato quanto mai partecipativo ed esemplare. Riuniti in comitato, hanno motivato il loro dissenso per un progetto che ha un forte impatto urbanistico, proponendo una soluzione alternativa redatta da uno studio di ingegneria qualificato nella materia, e già accreditato presso le stesse Ferrovie".

Il comitato "sottoterra il treno", presieduto da Danilo Ballanti, da troppo tempo è in attesa di una risposta chiara e precisa sulla questione del sottopasso.

Consapevole di ciò, Luciani sollecita l’intervento dell’assessore ai lavori pubblici Astorre e dell’assessore alla mobilità Dalia. "Resto in attesa che da parte dei rispettivi assessorati – conclude Luciani - venga promosso un tavolo tecnico che predisponga risposte conclusive sulla questione oggi divenuta annosa per la quale si rischia di dissipare finanziamenti già stanziati e oggi non utilizzati".

sabato 8 marzo 2008

Nuova mobilitazione del popolo anti-inceneritore

Articolo di "Castelli Oggi" del 4 marzo 2008
di Emanuele Romaggioli

Dopo l’assemblea pubblica di Pavona, domenica mattina il coordinamento ambientalista è tornato in piazza per sensibilizzare la popolazione contro l’ecomostro.
Quattro le città coinvolte: Albano, Ariccia, Genzano e Lanuvio. Una protesta senza distinzioni di che ha fatto incetta di consensi. Tantissime le firme raccolte nei gazebo informativi.

"La mobilitazione sta continuando su ogni fronte – spiega Claudio Fiorani, dirigente della sinistra Arcobaleno – e siamo tornati in piazza per sensibilizzare la cittadinanza dei Castelli. L’assemblea di Pavona è stata un successo di partecipazione, ed ora ci prepariamo al grande corteo di sabato 15 marzo ad Albano".

Danilo Ballanti, coordinatore dei comitati di Pavona, pone l’accento sui rischi del progetto.
"L’impianto è destinato a bruciare 227mila tonnellate di Cdr quando ai Castelli se ne producono circa 80mila – spiega Ballanti - Le altre arriveranno da Roma o da Napoli, probabilmente attraverso la linea ferroviaria di Santa Palomba. Non troviamo giusto che Mattei e Marrazzo decidano il nostro futuro. Non vogliamo diventare la discarica del centro-sud".

La protesta, dunque, promette scintille. E fra due settimane il popolo è chiamato a mostrare ancora una volta i muscoli. La sinistra Arcobaleno regionale, intanto, sembra pronta alla crisi di giunta se passerà il progetto di Albano. Si attende ora l’esito della valutazione di impatto ambientale.

"Il gassificatore di Albano- si legge in una nota diffusa dal coordinamento contro l’inceneritore – oltre a magiare i rifiuti Cdr avrà bisogno (lo dice il progetto) di almeno 10mila tonnellate di carbon coke l’anno. Saranno emessi nell’aria circostante, oltre alle nanoparticelle, 740 metri cubi di ossidi di carbonio, 1270 metri cubi di anidride solforosa, 4500 metri cubi di ossidi di azoto, 112 milligrammi di diossine l’anno. Le diossine degradano dopo decenni, quindi per forza di cose si accumuleranno nel territorio circostante, sull’erba, sulle olive, sulle viti delle zone Doc dei Colli Albani, arrivando fino a noi".

Il coordinamento contro l’inceneritore è anche sul web all’indirizzo: www.noinceneritorealbano.it

sabato 1 marzo 2008

Inceneritore Si allarga la protesta

Il Tempo 29/02/2008
Emanuele Romaggioli

Pavona si scaglia contro l'inceneritore. I comitati locali, guidati da Danilo Ballanti, hanno chiamato all'appello tutte le forze civiche del territorio, confluite in una mega-assemblea all'oratorio Arcobaleno. Tanta la carne al fuoco, a cominciare dall'inquinamento atmosferico generato dal paventato ecomostro.

«Pavona è la città più vicina all'inceneritore - si legge nella nota dei comitati - non vogliamo diventare la discarica di rifiuti del Lazio e della Campania. Perché i signori dell'inceneritore hanno acquistato decine di ettari di terreno a Roncigliano? La nostra soluzione è la raccolta differenziata. Vogliamo lanciare da subito il compostaggio domestico». Contro l'ecomostro il comitato ha lanciato una petizione on-line e iniziative civiche di varia natura. Si comincerà domenica con il volantinaggio ad Albano, Lanuvio, Genzano ed Ariccia. Un mero «aperitivo» in vista del piatto forte previsto il 15 marzo: un grande corteo che invaderà le vie di Albano.